Alla Christophe Guye Galerie di Zurigo la prima mostra personale in Svizzera della fotografa che ha rivoluzionato lo sguardo sulla femminilità.

C’è un’energia inafferrabile nelle immagini di Ellen von Unwerth — un’ironia seducente, una sensualità che non si lascia mai catturare fino in fondo. Nata in Germania nel 1954 e formatasi inizialmente davanti all’obiettivo come modella, von Unwerth ha trasformato, dagli anni Ottanta in poi, la propria esperienza di soggetto fotografico in un linguaggio visivo potente, libero e istintivo.
La sua prima personale in Svizzera, ospitata dalla Christophe Guye Galerie, offre un viaggio nella poetica di un’artista che ha riscritto le regole della rappresentazione del corpo femminile. Dagli iconici scatti per Guess nei primi anni Novanta fino alle collaborazioni con maison come Dior, Chanel, Miu Miu, Ferragamo e Victoria’s Secret, ogni immagine porta con sé la firma inconfondibile di un gioco tra eros, glamour e autoaffermazione.
Le sue donne — spesso ironiche, disarmanti, e al contempo consapevoli del proprio potere — incarnano la tensione tra controllo e libertà, tra desiderio e parodia. In un’epoca in cui l’immagine femminile è ancora terreno di discussione e reinvenzione, il lavoro di von Unwerth resta un punto di riferimento imprescindibile per comprendere il legame tra moda, identità e rappresentazione.

Bathing Beauties II Paris, 1992/1994
Chromogenic print on Fujiflex paper, later
Oltre alle sue campagne e editoriali, pubblicati su testate come Vogue, Vanity Fair, i-D e Numéro, l’artista ha costruito un universo narrativo attraverso i suoi celebri libri fotografici — da Snaps e Wicked fino a Fräulein e Heimat — in cui la fotografia diventa racconto, fiaba erotica e riflessione sullo sguardo.
Esposta in istituzioni come la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, il Fotomuseum Winterthur e il Foam Amsterdam, e premiata con riconoscimenti tra cui il Lucie Award e il Royal Photographic Society Award, Ellen von Unwerth continua a ridefinire la nozione stessa di femminilità attraverso la lente della leggerezza, dell’umorismo e del desiderio.
La mostra alla Christophe Guye Galerie non è solo una retrospettiva: è un ritratto collettivo dell’immaginario contemporaneo. Un invito a guardare — e a lasciarsi guardare — con nuova consapevolezza.
INFO
Ellen von Unwerth
Dal 30 ottobre al 25 Gennaio 2026
Christophe Guye Galerie
Dufourstrasse 97, 8008 Zurich
www.christopheguye.com
















