Dream Festival a Rivello: My Little House

Ultimo appuntamento del Dream Festival a Rivello: My Little House #4 a cura di Fulvio Ravagnani presso la Casa di Paola Bressan.

Per la prima volta in Basilicata, My Little House ha coinvolto l’artista e illustratore Francesco Orazzini, che di ritorno da Città del Messico, è stato ospite a casa di Paola Bressan. Ho chiesto a Francesco di raccontarmi un po’ l’esperienza rivellese e una lettura della sua opera d’arte in relazione al territorio e la comunità in cui è stato accolto.

Foto Roberta Renne

Questo progetto di residenza, per me il primo, prese forma in un momento particolare in cui, dopo alcuni anni di vita negli USA e soprattutto in Messico, avevo deciso a realizzare un viaggio in Italia più lungo del solito, per riscoprire una parte di alcune culture colorate in un paese che avevo l’impressione di non conoscere più, e che in qualche modo pensai di poter riconoscere attraverso le regioni del Sud. E il caso fu piuttosto significativo.  Ilaria Bochicchio, amica Rivellese, stava realizzando un evento culturale – Dream –  nel suo paese. Mi parlò del progetto, che finalmente concordammo nei dettagli con Fulvio Ravagnani nella casa di una persona che, in qualche modo, aveva una storia fuori dal comune, nella quale in parte identificavo la mia esperienza messicana.

Paola Bressan, come me, si era imbattuta senza volerlo a Rivello, per poi innamorarsi di quel luogo che aveva poi scelto come casa, per una serie di ragioni che vanno al di là della razionalità. Un luogo dove il susseguirsi degli eventi è scandito da altri ritmi e da altre regole, un posto costruito su una varietà di situazioni “sconclusionate” e irreali che si reggono in piedi attraverso il grande filo di una comunità e di un’unica storia, che si respira tra le strade e le case stesse.

Fu così che ci incontrammo, sconosciuti, e ci intendemmo quasi immediatamente, tanto che decidemmo di realizzare un discorso o un’opera, in questo caso una pittura murale, che non si fermasse all’essenza o alla storia privata della casa di Paola, ma che coinvolgesse tutto ciò che stava al di fuori e che alla fine, irrimediabilmente, plasmava il luogo, sia dentro che fuori.

Iniziammo così dalla facciata della casa dove una raffigurazione di mani variopinte, il simbolo della presenza, degli individui con tutta la loro personalità e vivacità, componevano assieme una scala, simbolo caratteristico del paese, per poi arrampicarsi fino alla finestra di Paola ed entrare in casa. Attorcigliato tra le mani, il filo di un gomitolo rosso, simbolo che invita a seguire il percorso, il gioco, le storie intrecciate. Gomitolo che si srotola dalla strada per salire attraverso le mani fino ad invadere il soggiorno della casa dove si ricompone materializzando un’ultima mano, che lascia la sua impronta, il tocco finale, una grande presenza nell’intimità della vita di Paola. É stato un lavoro realizzato nel centro storico di Rivello, ed è stato per questo di delicata esecuzione, ma siamo finalmente riusciti a cogliere l’animo della gente, che lo ha apprezzato sentendosi coinvolta nel discorso, interessandosi e assistendo in maniera attiva alla creazione dell’opera. Partecipazione che è stata per noi parte integrante del progetto, perché queste persone ne facevano parte indirettamente, e Paola stava offrendo loro un suo profondo riconoscimento.”

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