Apre sabato 7 aprile a Villa Arconati a Castellazzo di Bollate la mostra DOMANI di Jacques Martinez.
La mostra, che si svilupperà nel corso del 2024 su quattro sedi espositive – oltre a Villa Arconati a Venezia, Lugano e Nizza – vuole essere una “prospettiva” su oltre cinquant’anni di studio dell’artista Jacques Martinez, che quest’estate festeggerà i suoi 80 anni.
Quattro saranno i punti cardinali di questa “storia”: Astrazione; Uomo, figura, corpo; Paesaggio; Still life
IL RACCONTO
Domani. Perché questo titolo per i miei quattro progetti nel 2024?
A causa dell’ultimo festival della canzone italiana di Sanremo!
Ebbene sì, in mezzo a queste canzoni popolari, con tutti i loro piacevoli limiti, tra il finto rap e la canzone d’amore tutta italiana, c’è stato un momento di inaspettata, fortunata sorpresa.
… entra in scena un uomo (Giovanni Allevi), ancora giovane, magrissimo, già con i capelli grigi. Un uomo e la sua storia, due anni di una malattia grave, molto grave, con giorni che si intuiscono essere i più vicini alla morte.
Ma quella sera era vivo, vivissimo, un po’ tremante per l’emozione prima degli applausi, e certamente ancora un po’ affaticato.
Così, comincia a suonare, da solo al pianoforte, nel silenzio più rispettoso della sala.
In precedenza, ha avuto il tempo di parlare di Immanuel Kant, sì, Kant a Sanremo. Ha anche condiviso il titolo della sua musica. Tomorrow!
Ho conservato l’affermazione positiva. Tomorrow. Musica per dimenticare le brutte giornate, per guardare avanti.
Perché non voglio limitarmi a una “retrospettiva”. Perché mi aspetto che i miei progetti forniscano una “prospettiva” su questi oltre cinquant’anni in studio, e anche, sì, che servano da introduzione a un desiderio “prospettico”. Perché queste esposizioni saranno tutte presentate in terra europea: Villa Arconati a Bollate, Milano; Lascaris, Nizza; Campo Santo Stefano, Venezia; Ciani, Lugano, ho scelto il titolo Domani.
Ps. Sanremo. La mia frequentazione regolare e di lunga data di letture e spettacoli più seri mi autorizza senza complessi a trovare un momento di emozione anche tra un pianoforte, Kant e una storia alla quale posso essere facilmente sensibile, per ragioni molto personali, nella mia felice solitudine di Bigogno.
Quattro esposizioni per mostrare più di cinquant’anni dei miei dipinti, sculture, disegni, fino al 2024 per lasciar indovinare cosa sarà il 2025. Per tentare di mostrare come cerco di continuare, modestamente – non sempre – fieramente spesso! la storia di un mondo che è il mio. Come ho cercato di “navigare” tra quelli che chiamo i 4 punti cardinali di questa storia: Astrazione; Uomo, figura, corpo; Paesaggio; Still life (faccio una concessione all’inglese perché rifiuto la parola “morta” in Natura morta).
Esse dovranno rispondere almeno a un’esigenza comune, quale che sia il numero di opere presentate, dovranno permettere un avvicinamento alla totalità del mio lavoro e anche alle questioni che furono e che continuano ad essere all’origine di ciò che ho esposto.
Forse perché condivido l’idea di Michelangelo, quando scrisse in una lettera agli eredi di Giulio II: “Non dimenticate mai che io non dipingo con le mie mani ma con la mia testa”.
Forse durante i primi momenti gioiosi nei miei studi o nei musei che visitavo sono stati anche quelli in cui, dal liceo all’università, mi sono avvicinato alla filosofia. È stato lì che ho trovato l’incanto in questo mondo, dove le domande sono sempre più abbondanti delle risposte. Credo anche che sia perché è stato nei miei atelier che ho trovato le risposte che mi hanno colpito di più, che ho scelto le linee e i colori rispetto alle idee e alle domande senza risposta o rispetto alle domande che sentivo essere pericolose.
Ma queste quattro mostre saranno diverse. Le opere, almeno secondo la mia intenzione, non dipenderanno unicamente dal volume degli spazi a mia disposizione. Non ci sarà una versione condensata, un’altra versione più lunga, e certamente non una versione completa della mostra.
Al di là del volume, saranno la storia e la realtà delle pareti che in un certo qual modo determineranno la disposizione delle opere presentate.
Così, vedremo Arconati con la “A” come Atlantico, Venezia con la “V” come Vivere, Nizza con la “N” come Nostalgia, Ciani con la “C” come Classica.
Arconati / Atlantico
La sorprendente bellezza, le dimensioni, la perfezione delle sue facciate non sfuggivano ai giovani visitatori inglesi nel loro “grand tour”, quando definivano Villa Arconati la “Versailles di Milano”.
Tuttavia, un viaggio attraverso l’Italia permette di scoprire un gran numero di ville e palazzi che possono essere paragonati a quelli degli Arconati, alcuni anche potenzialmente preferiti per la qualità della loro arte.
Ma è solo all’Arconati, nella sua Biblioteca, che si poteva scoprire il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci. Anche se oggi è conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, il suo ricordo illumina ancora le pareti e la visita del palazzo Arconati. Il codice, con tanti pensieri quante linee, è evidente come un disegno meravigliosamente eseguito, che descrive una linea di pensiero.
“La descrizione di una linea di pensiero”: è forse ad Arconati che mi avvicinerò di più a quelle domande che mi sono posto fin dall’inizio. Anche se fortunatamente, con il passare del tempo e con mia grande gioia, le risposte si sono rivelate molto diverse.
Aggiungo che la disposizione delle sale ha facilitato l’allestimento e mi ha permesso di illustrare questi quattro punti cardinali, che qui si troveranno in ordine: astrazione, paesaggio, figura umana, natura morta.
Ricordando sempre che un’opera non può mai essere ridotta al suo disegno consapevole, che l’arte è lì per andare oltre le idee logiche, verso il mistero dei piaceri della bellezza. Sì, la bellezza, almeno la nostra, per noi, nei suoi limiti e nella sua gloria.
INFO
DOMANI
di Jacques Martinez
a cura di Martina Bortoluzzi e Valeria Foglia
Ala Espositiva di Villa Arconati
dal 7 aprile al 13 ottobre 2024
Visitabile tutte le domeniche in concomitanza con l’Apertura al Pubblico di Villa Arconati
dalle 11.00 alle 19.00
Ingresso compreso nel Biglietto d’Ingresso a Villa Arconati