Gabriele La Teana è un artista che dipinge per non dimenticare, per trattenere ciò che sfugge. Le sue opere sono ferite aperte, mappe emotive in cui memoria, amore e assenza si intrecciano in un racconto viscerale.
Ogni figura, ogni simbolo è un frammento di sé, un modo per restare, per lasciare un segno e intrecciare inconscio, carne e memoria.
L’opera scelta per la cover di agosto s’intitola “Ricordi di Siviglia” e risale all’anno scorso, durante una passeggiata nelle campagne di Siviglia immerso nella natura locale.
Dalla tela emerge una riflessione visiva sulla realizzazione personale, con particolare attenzione alla malinconia, a ciò che manca, che a volte corrisponde al ricordo di una persona, perso nelle velature percettive di come l’abbiamo vissuta, nel profondo della nostra interiorità.
Un’opera che fa comprendere quanto i ricordi facciano rimanere ancorati ad un passato che non esiste più.
In particolare, l’opera narra di una storia d’amore che l’artista realizza essere finita e che la cosa che manca a lui è il ricordo di quella storia, non la storia in sé.
Un sentimento che si esprime attraverso figure umane correlate ad animali ed elementi simbolici, raccordate da incisioni fatte col marker, tramite le quali l’artista guida l’osservatore nelle proprie storie.
Gabriele La Teana racconta storie che vive in prima persona ma non solo. Vuole dare spazio a diverse prospettive, anche quelle più oniriche ed ancestrali.
Attraverso la sua arte narra la propria percezione della contemporaneità per paura di essere dimenticato, per lasciare un segno.
LA COVER

L’INTERVISTA
Dalle tue opere emerge una forte importanza della psiche umana tradotta con pennellate crude, a volte anche brutali e violente. Cosa vuoi esprimere con la tua visione di pittura?
Principalmente, nasceva dal desiderio di far capire visivamente quello che provavo in quel momento, che non riuscivo a esprimere nitidamente.
Io voglio raccontare storie che accadono a tutti, senza limitazioni, con un focus sulle sensazioni e le emozioni che si vivono durante. Le mie opere sono uno zoom sulla psiche umana, perché si dà troppa poca importanza ad essa, quando è lei che ci guida.
Quali sono i tuoi riferimenti, hai dei mentori?
Primo tra tutti Thomas Mustaki, mio amico artista, ahimè venuto a mancare qualche anno fa. Poi direi Basquiat, Bacon, Genesis Tramaine. Guardo tutto e tutti con attenzione. Da alcuni traggo maggiore ispirazione, da altri magari il modo di vedere l’arte.

Se dovessi scegliere tre parole chiave per definire la tua arte quali sarebbero?
Brutale, studiata, diretta.
C’è un desiderio che non hai ancora realizzato?
Non lo voglio dire. Quando si realizzerà, risponderò di nuovo a questa domanda.
Se le tue opere avessero una canzone sonora, quale sceglieresti?
Sarebbero un mix tra Where’d you Sleep Last Night di Leadbelly, Survival of the Fittest dei Mobb Deep, The Sound of Silence dei Simon & Garfunkel e The House of the Rising Sun degli Animals.
Razionalità o Emozioni?
Un giusto mix di entrambe, per sopravvivere al mondo.
Cosa pensi dell’IA applicata all’arte? La tecnicità può superare la creatività?
L’IA può permettere grandi cose in futuro, ma ha anche concesso a tanti non artisti di proclamarsi tali. La tecnicità può superare la creatività, senza bisogno delle macchine. Esistono tanti artisti tecnici molto più bravi dell’IA. Senza la creatività, però, diventa un fotografare la realtà e basta. Si perde l’anima dell’arte. Inoltre, le foto esistono già: che gusto ci sarebbe?
Quando è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa per la prima volta? Cosa hai fatto?
Ieri, ho scolpito con un materiale nuovo per me.
Ci devo lavorare, ma il bello dell’arte è questo. Sperimentare con le proprie mani, studiare i materiali e creare. Non lasciare nulla di intentato e soprattutto, non lasciare agli altri la parte creativa, portando avanti solo l’idea. Sei artista, sporcati le mani!
Ti sei mai focalizzato sull’autoritratto?
Direttamente mai, ma riflettendoci, tutte le opere che ho realizzato, sono tutte dei miei autoritratti. C’è sempre la mia persona dentro, che sia un dettaglio nella figura singola o il mio personaggio all’interno di un’interazione tra più figure, sono quasi sempre autoreferenziali in un certo senso.
Il tuo studio cosa rappresenta per te?
La mia Utopia. Dove posso essere me stesso, farlo venire fuori senza filtri, con tutte le imperfezioni, che poi verranno filtrate quando le opere lasciano lo studio.
L’ARTISTA

Gabriele La Teana è un artista italiano contemporaneo.
La sua attività è iniziata nel 2004 attraverso street art e graffiti.
La prima tecnica che utilizza è la vernice spray su pareti e treni, che poi si sviluppa in tecnica mista.
La sua interdisciplinarietà è sintomo di uno studio continuo dei nuovi media.
Il focus della sua ricerca artistica è sull’interiorità e sulla psiche umana.
L’analisi della società contemporanea e dei suoi problemi psicologici porta l’artista a un’interpretazione della realtà tradotta in crudeltà.
Visivamente intensa e brutale, Gabriele La Teana vuole rappresentare un quadro della contemporaneità.
LA GALLERY
WEB & SOCIAL
https://www.instagram.com/gabrielelateana/
https://www.gabrielelateanart.com/