Nella cover digitale di questo mese incontriamo Ester Grossi nel momento in cui la sua pittura si fa meditazione sull’identità, sull’enigma del volto e sulla memoria culturale.
Abbiamo scelto Juana Inés de la Cruz, opera che l’artista dedica alla figura della religiosa e poetessa messicana, trasformando la sua immagine in un’icona sospesa tra devozione e avanguardia visiva. Grossi non si limita a reinterpretare un ritratto storico: ne distilla la forza intellettuale, il rigore, la modernità segreta, traducendo tutto in un alfabeto cromatico che sfiora l’astrazione e amplifica la presenza. Una scelta che apre il numero a una riflessione sul gesto, sulla conoscenza e sul potere emancipatore dello sguardo.
Juana Inés de la Cruz religiosa e poetessa messicana è una scoperta recente, avvenuta grazie a dei racconti di Yolanda Martinez, una mia amica videomaker sua conterranea.
La curiosità quindi mi ha spinta, prima di leggere le sue poesie, a cercare delle sue rappresentazioni e mi ha colpita subito vederla spesso ritratta nel suo studio, tra libri e drappeggi, dedita alla scrittura e decorata da enormi medaglioni raffiguranti immagini sacre sotto il mento, sopra il cuore.
LA COVER

L’ARTISTA

Ester Grossi, nata ad Avezzano (AQ) nel 1981.
Dopo il diploma in Moda, Design e Arredamento, consegue la laurea specialistica in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale presso l’Università di Bologna. Si dedica da anni alla pittura ed ha all’attivo diverse mostre in Italia e all’estero. Ha realizzato inoltre manifesti per festival di cinema, musica e teatro, cover di album di band internazionali; collabora frequentemente con musicisti, video-artisti e designer per la realizzazione di progetti multidisciplinari.










