La Pinacoteca Agnelli ha inaugurato la programmazione espositiva per l’autunno 2025 con tre progetti inediti.
La prima grande retrospettiva italiana dedicata ad Alice Neel I Am the Century; il progetto espositivo di Piotr Uklański Faux Amis, parte di Beyond the Collection, che prevede inoltre due interventi al Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando”, Università di Torino e al Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti”, Città di Torino; Vitruvian Figure (Juventus), la nuova installazione dell’artista americano Paul Pfeiffer (1966, Honolulu, HI) su La Pista 500, vincitore del Premio Pista 500 annunciato durante Artissima 2024, che torna quest’anno nella sua terza edizione.
LE MOSTRE
ALICE NEEL. I Am the Century
Con Alice Neel. I Am the Century, la Pinacoteca Agnelli di Torino dedica la prima retrospettiva italiana a una delle voci più radicali e luminose del Novecento. Curata da Sarah Cosulich e Pietro Rigolo, la mostra attraversa settant’anni di pittura come un romanzo visivo dell’umanità, in cui il pennello di Neel si fa strumento politico e psicologico insieme.

“Il secolo sono io” – aveva dichiarato l’artista, nata nel 1900 vicino a Philadelphia e morta nel 1984 a New York. In quella frase è contenuto tutto il senso della sua opera: un corpo a corpo con il tempo e con l’identità, con la storia collettiva e quella intima. Neel, rimasta fedele alla pittura figurativa in un’epoca dominata dall’astrazione, ha costruito un’epopea di volti: familiari, attivisti, immigrati, artisti, intellettuali, donne, bambini, persone queer. Ogni volto, una biografia; ogni ritratto, una forma di resistenza.
Il percorso della mostra, articolato in sei capitoli intrecciati alla biografia dell’artista, accompagna il visitatore attraverso la sua evoluzione stilistica e spirituale: dal realismo americano al muralismo messicano, fino all’influenza dell’Espressionismo e della Nuova Oggettività. In questo viaggio Neel si rivela cronista della vita, capace di restituire la “commedia umana” del Novecento con uno sguardo democratico e spietatamente sincero.
Presentata in un luogo che custodisce una collezione di ritratti tutti al maschile, questa retrospettiva assume un valore simbolico potente. Neel ribalta la prospettiva, ponendo al centro uno sguardo femminile libero, empatico e radicale: un’arte che non contempla, ma partecipa.
PIOTR UKLAŃSKI. Faux Amis

Con Faux Amis, la Pinacoteca Agnelli inaugura la quarta edizione di Beyond the Collection, programma dedicato alla rilettura della propria Collezione Permanente attraverso lo sguardo di artisti contemporanei. L’edizione 2025-2026 è affidata a Piotr Uklański, artista polacco di fama internazionale, capace di attraversare linguaggi e media diversi — pittura, fotografia, performance, scultura, installazione, disegno e cinema — mantenendo sempre al centro una riflessione acuta sul potere delle immagini e sul modo in cui esse definiscono la nostra percezione della storia e dell’identità.
Il titolo, “Faux amis” (“falsi amici”), evoca quelle parole di lingue diverse che si assomigliano ma non condividono lo stesso significato. Uklański utilizza questa ambiguità linguistica come chiave concettuale per creare accoppiamenti visivi tra le sue opere e i capolavori custoditi nella Pinacoteca Agnelli, così come con oggetti provenienti da altre due istituzioni torinesi: il Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando” e il Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti”.
In questo dialogo a più voci, le corrispondenze tra forma, genere e iconografia diventano inneschi di riflessione. Apparentemente semplici o ironici, i parallelismi costruiti da Uklański si rivelano invece complessi, capaci di disvelare temi profondi come il colonialismo, la questione di genere, l’appropriazione culturale e la costruzione della memoria storica. L’artista crea così cortocircuiti estetici che interrogano tanto il valore delle immagini quanto il loro potere simbolico, trasformando la collezione in un campo di tensioni e rispecchiamenti.
Nel definire la propria pratica come una forma di “cannibalismo storico-artistico”, Uklański riconosce la storia dell’arte come un processo di continua metabolizzazione: gli artisti si nutrono delle opere dei predecessori per generare nuove visioni, in un ciclo di distruzione e rinascita che rinnova incessantemente il linguaggio visivo. In questa prospettiva, Faux Amis diventa un laboratorio critico in cui la conoscenza storica e la libertà interpretativa convivono, restituendo alla tradizione la sua carica vitale e sovversiva.
Al Museo della Frutta, l’artista accosta le sue tele ispirate alle descrizioni di nature morte trafugate dai nazisti alle finte mele del museo, in un confronto tra assenza e riproduzione, memoria e simulacro. Al Museo di Anatomia Umana, invece, introduce un intervento pulsante e corporeo, dove riferimenti al cinema e ai rituali evocano la tensione tra scienza e vitalità, tra rappresentazione e desiderio.
Dal 2022, Beyond the Collection è il progetto con cui la Pinacoteca Agnelli rinnova la propria Collezione Permanente, aprendo un dialogo tra passato e presente. Con Uklański, questo percorso raggiunge un nuovo equilibrio tra rispetto e provocazione, tra eredità e riscrittura: un invito a guardare alla storia dell’arte come a un linguaggio vivo, mutevole, continuamente frainteso — proprio come certi “falsi amici” che, a ben vedere, raccontano più di quanto separano.
PAUL PFEIFFER. Vitruvian Figure (Juventus)

Sulla Pista 500 della Pinacoteca Agnelli l’arte incontra ancora una volta la città, il corpo e il mito collettivo.
Il nuovo protagonista è Paul Pfeiffer, artista filippino-americano tra i più acuti analisti del rapporto tra immagine, potere e massa. La sua nuova installazione site-specific, Vitruvian Figure (Juventus), vincitrice del Premio Pista 500 di Artissima 2024, si inserisce nel paesaggio urbano torinese come un’esperienza sonora e visiva che fonde arte, sport e identità collettiva.
Realizzata in collaborazione con Juventus, l’opera si articola in un’installazione sonora immersiva e in un’immagine monumentale esposta su due billboard della pista. Pfeiffer, da sempre interessato all’estetica della partecipazione e della devozione, utilizza la dimensione sportiva come lente attraverso cui osservare il comportamento umano e le sue ritualità contemporanee. Gli stadi, le folle, il tifo, diventano per l’artista spazi sacri della modernità, luoghi in cui l’individuo si annulla nella collettività, e la celebrità viene elevata a simbolo, specchio e idolo.
In Vitruvian Figure (Juventus), Pfeiffer riflette sull’architettura della visione e sulla costruzione del mito. Il riferimento al celebre uomo vitruviano di Leonardo non è solo formale: è una metafora del corpo come misura di tutte le cose, oggi ridefinita dai media, dallo sport e dalla tecnologia. L’artista mette in relazione la storia industriale del Lingotto, emblema di velocità e produzione di massa, con la cultura del calcio, altro grande motore di sogni collettivi e spettacolo globale.
Da oltre trent’anni Pfeiffer indaga le dinamiche della visione e della partecipazione, attraversando media diversi – video, fotografia, suono, installazione – per esplorare il confine tra sacro e profano, reale e costruito. La sua opera invita lo spettatore a interrogarsi su come il design dei luoghi pubblici – dagli stadi alle fabbriche – non sia solo un fatto estetico, ma una forma di scrittura culturale che modella identità, desideri e relazioni.
INFO
ALICE NEEL
I Am the Century
A cura di Sarah Cosulich e Pietro Rigolo | Pinacoteca Agnelli, secondo e terzo piano
Beyond the Collection
PIOTR UKLAŃSKI
Faux Amis
Pinacoteca Agnelli, Scrigno, con interventi al Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando”, Università di Torino e al Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti”, Città di Torino
PAUL PFEIFFER
Vitruvian Figure (Juventus)
Pinacoteca Agnelli, Pista 500
Pinacoteca Agnelli
Lingotto, Via Nizza, 230/103 10126 Torino
www.pinacoteca-agnelli.it




