Una visita alla Galleria Continua di San Gimignano è sempre una esperienza. Ti ritrovi in un ambiente ispirativo e al tempo stesso in un luogo famigliare dove sei coccolato con cultura ed arte.
Per fare questo offrono sempre nuove proposte innovative e progetti artistici di grande qualità come “Jam Proximus Ardet, La Dernière Vidéo” (2021) il nuovo intervento visivo di Adel Abdessemed.
Il video è presentato negli spazi dell’Arco dei Becci ed è stato presentato con una conversazione tra lo stesso artista e il curatore Carlo Falciani che ha selezionato l’artista per la collettiva “Tensione Continua” da lui curata.
Negli ultimi trent’anni, Adel Abdessemed, artista francese di origine berbera, ha creato un corpo di lavori che riflettono sulla violenza, la memoria e il trauma.
Nato in Algeria, fuggì dal paese all’inizio della guerra civile del Da allora ha dichiarato di sentirsi come se fosse nato due volte, una volta in Algeria e di nuovo quando si è stabilito definitivamente in Francia.
Declinando nella sua arte la memoria della violenza e delle atrocità che hanno così tragicamente segnato
quel magnifico paese, il suo lavoro pone domande molto dirette su come ci schieriamo e come abitiamo la
società oggi.
IL VIDEO
In “Jam proximus ardet (Già il vicino brucia), La Dernière Vidéo”, il fuoco è l’elemento primario scelto da Adel Abdessemed per descrivere un’entità potente ma fugace come l’esistenza. Affiancato all’acqua,
il suo elemento controparte, il video è visivamente sconcertante, attirando lo spettatore in uno stato di curiosità e stupore.
Il lavoro di Adel Abdessemed parla direttamente al suo pubblico e in questo video il messaggio è diretto:
quando la casa del tuo vicino è in fiamme, l’artista non può rimanere indifferente al fuoco. Abdessemed
non provoca il fuoco, ma gli si avvicina e ce lo pone innanzi, al fine di avviare conversazioni difficili ed esistenziali.
Il video non è strutturato secondo una narrativa tradizionale, ma consiste in un unico piano sequenza
che lo fa sembrare più un’immagine in movimento. Appare una nave in fiamme, lontana all’orizzonte, e
man mano che la nave si avvicina, iniziamo lentamente a vedere lo stesso artista, stoicamente in piedi
sul ponte principale della barca, apparentemente ignaro dell’incendio dietro di lui.
LA CONVERSAZIONE
Durante la giornata di inaugurazione della proiezione della sua opera Adel è stato anche il protagonista di una conversazione con Carlo Falciani.
Adel ha raccontato, oltre che spiegare la concettualità del suo video, l’essenza e la monumentalità delle 27 sculture della sua opera Otchi Tchiornie contenuta all’interno della collettiva “Tensione Continua“.
Ultimamente abbiamo perso l’idea della monumentalità – racconta Adel – L’opera, il più grande monumento, è la persona.
L’artista deve andare sempre a cercare più lontano un qualcosa di nuovo.
La mia arte è il risultato di tanti anni e di tanti discorsi, conversazioni e soprattutto di vita quotidiana.
La cosa importante è guardare al futuro. I soggetti sono sempre gli stessi: odio, violenza, amore …
Tutti parlano della stessa cosa da sempre.La cosa più potente è la parola. Fa parte della condizione umana trasmettere qualcosa.
Se noi gente di pace ci unissimo potremmo fare qualcosa di grande! Ed ecco il mio monumento.
L’ARTISTA
Nato a Costantina, Algeria, nel 1971, Adel Abdessemed vive e lavora a Parigi, in Francia.
Adel Abdessemed abbraccia una vasta gamma di media, tra cui disegno, scultura, performance, video
e installazione. Il suo lavoro tratta spesso i temi della guerra, della violenza e della religione
ed è caratterizzato da un’immagine brutale che cerca di rappresentare la violenza intrinseca del mondo
contemporaneo.
Adel Abdessemed, ha costruito un corpo di lavoro impegnato e incandescente per oltre trent’anni, che ha trovato rapidamente un’eco sulla scena internazionale.
Fuggì dall’Algeria dopo l’inizio della guerra civile del 1992, portando con sé la memoria della guerra e della serie di atrocità.
Una volta in Francia, ha studiato all’École nationale supérieure des Beaux-Arts di Lione. Immerso nella cultura classica, nella letteratura e nella poesia, e con una passione per la musica, Abdessemed ha appropriato vari media e linguaggi per fare dell’arte il luogo in cui una società espone la sua violenza e fragilità.
Attraverso il suo lavoro, Abdessemed ha trasformato l’arte in un organo di grido collettivo: un esercizio
di libertà, un’esortazione a liberarci una volta per tutte dalla nostra barbarie.
INFO
Adel abdessemed
“Jam Proximus Ardet, La Dernière Vidéo”
20/01/2024 – 31/03/2024
Galleria Continua
Arco dei Becci 1, San Gimignano (SI)
www.galleriacontinua.com