©Nayra Martin Reyes, Self-portrait in my atelier with A Rude Awakening paintings, 2022

_artist – Nayra Martín Reyes: la mia arte è una festa senza vergogna

Il sesso femminile e la vulva sono il centro dei dipinti di Nayra Martín Reyes. Una ossessione, per l’artista di Tenerife, che è rappresentata attraverso vivaci contrasti di colore dalla forte matericità, associando anche figure di ortaggi.

Un approccio alla pittura che evoca l’affinità con la natura forte e seducente delle Canarie, dove l’artista è nata. Questa rappresentazione ha lo scopo di abbattere lo stereotipo del corpo femminile come corpo a caratterizzazione prevalentemente sessuale.
L’abbiamo intervista per farci raccontare la sua arte. Ecco il resoconto della nostra chiacchierata.

Colore, vulva e matericità sono l’essenza della tua pittura. Un’ossessione, una continua ricerca estetica o entrambe le cose?

Tutti e due. La matericità e il colore sono e saranno sempre presenti nella mia pratica. Il primo mi radica nel mondo fisico e il secondo mi collega al regno spirituale. D’altra parte, so che l’ossessione di ritrarre le vulve ha un tempo definito all’interno del mio flusso creativo, si dissiperà così come è arrivata.

Come è nata la passione per la rappresentazione delle vulve?

È iniziata qualche tempo fa e durante il suo sviluppo ci sono state diverse ragioni che mi hanno portato a rappresentarle. In tutte le sue fasi ho voluto esporre il tabù del sesso femminile come qualcosa che è spesso nell’ombra, modificandolo, trasformando i sentimenti di oppressione femminile in un desiderio di sollevarsi e creare una visione contro l’oppressione, rendendo le vulve come qualcosa di positivo, bello e naturale.

Chi rappresentano e cosa rappresentano le tue vulve?

Rappresentano la femminilità.
Sono una nuova genealogia e una grande famiglia, che rappresentano una sorta di confraternita.
La mia collezione di vulve è un catalogo allegro e ispirato alla natura che riempie il vuoto esistente tra la pornografia e l’anatomia scientifica.
È una festa senza vergogna.

Uno dei tuoi obiettivi è abbattere gli stereotipi legati al corpo femminile visto come una rappresentazione prevalentemente sessuale. Come sta andando questa campagna di sensibilizzazione?

In quanto tale, il successo è stato limitato, ma non è una sorpresa perché il nostro intelletto come razza è molto più avanzato dei nostri istinti sessuali di base. Ci piace pensare a noi stessi come sofisticati, ma non lo siamo, è un’impiallacciatura sottile come uno wafer. Tuttavia, l’intenzione e l’energia dietro il mio lavoro sono importanti, se non di più, del risultato. Lungo questo percorso ho creato dibattito e conferito maggiore potere ad altre donne.

Il colore è al centro della tua arte. Come lo percepisci, come lo vivi?

Sento che i colori riverberano nella mia psiche e che quelli che uso suscitano uno stato mentale positivo e sentimenti di gioia e piacere nello spettatore, come fanno in me stesso.
Certi giorni mi sento come se fossi un colore particolare che fuoriesce da me come la lava di un vulcano.
In questi giorni devo fare un dipinto in quella tonalità. Le mie forme e i miei colori sono simbiotici e sono sinergicamente collegati, minimalisti ma impenitenti nella tavolozza.
Li vedo come impronte elevate del mio corpo e della mia mente in movimento, che lavorano simultaneamente in armonia e conflitto.

Che colore rappresenterebbe la tua vita in questo periodo?

Direi gialli e arancioni: caldi, energici ed edificanti.

In che modo le verdure (e la frutta) si inseriscono nella tua arte a livello concettuale?

La loro colorazione, forma e texture sono fonte di ispirazione.
Ma non solo frutta e verdura entrano nell’equazione, anche spezie come lo zafferano e la polvere di peperone, tradizionalmente utilizzate nella cucina spagnola.
D’altra parte, nella cultura latina da cui vengo, molti nomi di frutti sono usati per riferirsi in modo peggiorativo al sesso

mi sto riappropriando del volgare più o meno allo stesso modo di alcune minoranze.

Cosa rappresentano per te passione ed erotismo?

La passione è potere, che sia attrazione travolgente, repulsione, rabbia, lussuria o desiderio inestinguibile di creare.
L’erotismo, d’altra parte, mi mette a disagio, c’è troppa enfasi attorno ad esso, mi suggerisce qualcosa di squallido, sfruttato ed economico, persino ottuso.
Preferisco non nascondermi dietro questi capricci, il tabù è un anatema per me.

Sei anche un’artista performativa. Come nascono le tue performance?

Nascono da esperienze che sono rilevanti nella mia vita e che hanno prodotto in me un sentimento forte e duraturo. Questo vissuto personale, che va dall’infanzia a oggi, cerco di articolarlo la storia in una narrazione significativa e visivamente forte.
Cerco di creare un lavoro che sia stimolante e affascinante allo stesso tempo.
Ci sono molti momenti chiave che incanalo nelle mie esibizioni spesso attraverso la metafora. L’espressione come terapia è vitale per crescere, sia personalmente che come artista, tuttavia c’è anche molto di astratto, giocoso e umoristico nelle mie performance.
Non sono lì per infliggere i miei traumi esistenziali a nessuno, ma per divertire.

Sei di Tenerife ma vivi in Belgio. Due mondi quasi agli antipodi. In che modo influenzano la tua pittura?

La mia arte è un prodotto della natura, i colori, le trame e la luce della mia isola sono onnipresenti nelle mie esecuzioni, eppure sono stata via così tanto tempo!
Il Belgio è semplicemente il luogo in cui mi trovo ora.
Penso che indipendentemente dalla mia posizione geografica la mia pittura avrebbe avuto un’evoluzione simile.
Come la maggior parte degli artisti, abito in una bolla creativa in gran parte ignara di qualsiasi cosa diversa dalla tela che mi è difronte.

Ultima mostra che hai visto?

‘Phallus. Norm and Form’ al GUM, il Museo dell’Università di Gent.

Una playlist dei tuoi cinque artisti musicali preferiti?

Quando creo, uso spesso le colonne sonore dei film come ispirazione, accompagnamento o semplicemente per entrare in uno stato d’animo particolare, questa è la mia lista:
Amores perros
Buena vista social club
The harder they come
Cannibal holocaoust
The sting

Credi che l’arte possa avere un valore importante per sensibilizzare le persone verso una cultura di pace e di convivenza reciproca o sia solo una bella utopia?

Sì, certo, l’arte può aiutare nella sensibilizzazione ma solo quando raggiunge uno spettro più ampio della società. L’esclusività del “mondo dell’arte” è qualcosa con cui ho lottato e contro cui ho combattuto per l’intera mia carriera. Non c’è niente di peggio che vedere sempre le stesse facce nel mondo dell’arte che celebrano il loro status quo fino alla nausea. In molti dei miei progetti ho coinvolto giovani provenienti da contesti non privilegiati a partecipare sperando di ispirare coloro che altrimenti non avrebbero mai avuto l’opportunità.

Se fossi il caporedattore di una rivista d’arte, cosa metteresti in copertina?

Questa è una domanda impegnativa. Da una parte metterei una delle mie vulve, per promuovere la visibilità delle donne nel mondo dell’arte e alimentare il dibattito. Ma d’altra parte, ciò che veramente risuona dentro di me, in questo momento, è il coraggio e la resilienza del popolo ucraino.
Ora che la guerra infuria da oltre 3 mesi, il mio timore è quello che i media si stiano stancando della guerra e stiano cercando il prossimo argomento sul quale catalizzare l’attenzione. Questo è il motivo per cui mi piacerebbe fare un’opera specifica che metta in evidenza il mio sostegno, non solo per il coraggio e l’audacia dell’Ucraina, ma anche sperando la vittoria sulla tirannia.

L’ARTISTA

Nayra Martín Reyes (Santa Cruz de Tenerife, 1979) è un’artista poliedrica i cui media di elezione sono la pittura e la performance.
Nell’ultimo periodo, lavorando nella linea di confine che separa suggestivo da erotico, si è concentrata in special modo su una visione immediata e impertinente della comprensione del sesso femminile.
Il suo approccio istintivo e spontaneo alla pittura, l’utilizzo di cromie dense e vivaci, stratificate in una resa materica, la libera associazione di immagini di ortaggi con immagini anatomia, rivelano il suo obiettivo di abbattere lo stereotipo del corpo femminile come corpo a caratterizzazione prevalentemente sessuale.

LE PROSSIME MOSTRE

Solo exhibition at Fundación Mapfre Guanarteme, La Laguna (SC de Tenerife, Spain).
Solo Exhibition at Second Room, Antwerpen (Belgium).
Residency at De Fabriek, Eindhoven (The Nederlands).
Residency and solo exhibition at Etopia.Center for Art and Technology, Zaragoza (Spain).

LA GALLERY

WEB & SOCIAL 

https://www.nayramartinreyes.com/
https://www.facebook.com/NayraMartinReyes
https://twitter.com/Nayra_M_R
https://www.instagram.com/nayramartinreyes/


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