La nuova mostra di Matteo Gatti “Vodka Cola” presso la Galleria Playlist by Giampaolo Abbondio a Milano si colloca in un punto di frattura tra epoche e ideologie, invitando a riflettere sulle intricate relazioni tra luoghi, lavoro e sfruttamento.
Con lo sguardo lucido e ironico che caratterizza tutta la sua ricerca, lโartista esplora le trasformazioni radicali che hanno segnato il passaggio dal mondo industriale tradizionale a un presente dominato dalla fluiditร economica e sociale, in cui i confini tra lavoro, consumo e vita privata si dissolvono sempre piรน.
Un confronto tra passato e presente
La mostra si sviluppa come un viaggio attraverso i resti di un passato fatto di fabbriche e confini materiali, in cui il dominio economico e politico era tangibile, visibile, persino sfidabile, e il presente, dove le logiche produttive e di consumo permeano ogni aspetto della quotidianitร . Un mondo in cui il rifiuto netto e consapevole si dissolve in una realtร liquida, che impone nuove forme di consapevolezza e creativitร per resistere o adattarsi a una forma di progresso apparentemente inarrestabile.
L’eroica improduttivitร
Al centro della riflessione di Gatti si colloca lโossessione per una produttivitร incessante, a cui si contrappone unโ”eroica improduttivitร ”: uno spazio di sottrazione e assenza che diventa fertile terreno per desideri e passioni svincolati dalle logiche economiche. Qui lโinazione non รจ negazione, ma un atto di resistenza, unโesplorazione dellโessere al di fuori della dittatura del fare.
Il riferimento agli Area e alla critica sociale
Uno dei riferimenti sottesi alla mostra รจ la canzone Vodka Cola degli Area, contenuta nell’album Gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano! del 1978. Il titolo stesso รจ una sintesi provocatoria delle contraddizioni ideologiche dellโepoca: la vodka, simbolo del blocco sovietico e dellโideologia comunista, e la cola, emblema del capitalismo occidentale, vengono accostate per denunciare la crescente omologazione tra sistemi teoricamente contrapposti ma, di fatto, entrambi segnati da logiche di controllo e consumo.
Contraddizioni e nuove forme di ribellione
Questo intreccio di critica politica, analisi sociologica e sperimentazione artistica si riflette perfettamente nella mostra di Matteo Gatti, che esplora le contraddizioni del presente e i confini ambigui tra ideologie, economie e identitร . Se il disincanto verso le grandi narrazioni sembra definitivo, resta aperta la domanda su nuove forme di ribellione: la rabbia, intesa come coscienza poetica e politica, non scompare, ma assume nuove configurazioni, come suggerisce unโopera in mostra che ne intercetta la latenza e la trasforma in visione.
Installazioni e spazi di resistenza
Attraverso installazioni, fotografie e interventi site-specific, Gatti intreccia passato e presente, visibile e invisibile, costruendo un dialogo che sfida lo spettatore a interrogarsi sui propri spazi di resistenza futura.
L’artista
Matteo Gatti (nato nel 1989 a Olgiate Olona, vive e lavora a Torino) รจ un artista visivo la cui ricerca esplora l’ibridazione tra elementi naturali e culturali, sovvertendo i processi evolutivi biologici e psichici. La sua pratica combina disegno, materiali grezzi come sale e resine, e oggetti di recupero, creando cortocircuiti visivi. Ha esposto in mostre personali e collettive.
La Gallery
Info
Vodka Cola
Matteo Gatti
26.02.2025 – 24.04.2025
Playlist by Giampaolo Abbondio:
Via Carlo Poma, 18, 20129 Milano