Il museo d’arte TAG di di Qingdao in Cina presenta Living Time, la mostra più completa del lavoro di Antony Gormley in Asia fino ad oggi. La mostra copre quasi 40 anni di esplorazione dell’artista del corpo come sito di trasformazione e scambio.
Antony Gormley è uno dei più celebri artisti del nostro tempo ed è ampiamente acclamato per le sue sculture, installazioni e opere d’arte pubbliche che indagano sul rapporto tra il corpo umano e lo spazio.
Il suo lavoro affronta questioni fondamentali su dove si trovino gli esseri umani rispetto alla natura e al cosmo. Gormley cerca costantemente di identificare lo spazio dell’arte come un luogo in cui possono emergere nuovi comportamenti, pensieri e sentimenti. Il lavoro di Gormley è stato ampiamente esposto nel Regno Unito e a livello internazionale, e ha ricevuto numerosi premi durante la sua carriera, tra cui il Turner Prize nel 1994.
IL PERCORSO
Living Time occupa due spazi del museo, l’Hall 4 e l’Hall 5. Nell’Hall 4 sono esposte 35 sculture in una formazione a griglia, in risposta allo spazio chiuso. Questa presentazione mostra una vasta gamma di lavori dell’artista, dalle prime opere in piombo Plateau (1985-86) e Diaphragm (1995), le cui superfici sono divise in assi orizzontali e verticali, fino a significative sculture in acciaio e ferro che utilizzano gli stessi assi per mappare lo spazio interno del corpo. Tra le opere chiave vi sono Concentrate I (2003), che segna il primo tentativo di Gormley di trasformare il “pixel” in una massa fisica, Mean III (2016), che traduce l’interno del corpo in una griglia di acciaio notevolmente ridotta, e Tuck II (2018), che vede il corpo umano diventare una costruzione precaria di lastre che fanno riferimento a strutture megalitiche.
La presentazione nell’Hall 4 rappresenta anche la prima occasione in cui Gormley ha mostrato il suo lavoro senza riferimento alla cronologia, consentendo ai visitatori di stabilire le loro connessioni tra le opere, ognuna delle quali prende il corpo dell’artista come soggetto e materiale primario.
La mostra culmina nell’Hall 5 con quattro “Lavori di espansione” che sono nati da un’ossessione per la ridefinizione del confine della pelle. Body (1991/93), Fruit (1991/92), Earth (1991/93) e End Product (1990/93) sono ciò che Gormley ha definito “esplosioni contenute” che espandono la superficie della pelle spingendola verso l’esterno. Nel processo, diventano meno legati al corpo umano e più simili ad archaea, forme di vita cellulare primitive o persino a frutta e verdura. Earth e End Product accettano la gravità e si appoggiano a terra, mentre Body e Fruit sono in caduta sospesa e fluttuano appena sopra il pavimento, la verticalità dei loro lunghi cavi in acciaio animando lo spazio.
Parlando della mostra e del suo messaggio urgente, Gormley ha detto:
Questa mostra riflette il modo in cui siamo diventati sempre più contestualizzati dall’ambiente costruito. Il vecchio detto che noi creiamo un mondo ma poi il mondo ci crea non è mai stato così vero. Sto cercando di conciliare il mondo cibernetico con il mondo biologico e questa mostra è una materializzazione della tensione tra i due.”
La mostra sarà accompagnata da un catalogo riccamente illustrato. Il libro includerà ampie fotografie d’installazione e saggi del curatore Fan Di’an, del produttore Meng Xianwei e dello studioso Yang Beichen, oltre a una conversazione tra Antony Gormley e Hans Ulrich Obrist che situerà la mostra all’interno della pratica più ampia di Gormley e della sua lunga storia di interazione con la Cina.
INFO
Antony Gormley
Living Time
Curator: Fan Di’an
La mostra sarà aperta fino al 10 dicembre
TAG Art Museum, No.1111 Yinshatan Road, West Coast New District, Qingdao