Parchi giochi abbandonati, panchine inesorabilmente vuote e in attesa che qualcuno possa riprendere ad occuparle. Il silenzio assordante che aspetta di essere rotto dal dolce vociferare di giochi e bambini felici.
Questa è la città del tempo sospeso catturata dalle macchine da presa dei nostri fotografi.
Tenere la testimonianza del tempo. Documentare il suo lento scorrere, per non perdere la memoria. Immagini che forniscono prospettive inusuali, inedite, mai sperimentate.
Le nostre città si spogliano della scorrere del tempo. Private dal brusio della quotidianità, dallo stress del movimento eccessivo e spesso inutile. Strade, piazze, portici, palazzi, edifici, monumenti, auto, cartelli, insegne… che diventano nudi e rimangono privi dall’elemento umano.
Città che tornano a diventare natura, come boschi metropolitani silenziosi, attraversati dal cielo, dal vento e dalla luce.
Fotografare il momento per testimoniare che lo scenario non è cambiato è mutato solo il contorno, il dintorno delle nostre città. Prendere coscienza che è cambiato il pensiero che è diventato silenzioso, sommerso, introspettivo.
Mettere meglio a fuoco i punti di vista per capire come si tornerà alla normalità e quali saranno le nuove immagini, la nuova forma delle città in attesa di una positiva mutazione o di una graduale e inesorabile ritorno del devastante status quo pre pandemia.
Quinta puntata della MILANO raccontata attraverso gli scatti fotografici di Carlo Anastasio