Valentina De’Mathà “Un tempo dolce” in mostra a Lugano

Martedì 23 aprile 2024 alle ore 18, il Consolato Generale d’Italia a Lugano, ospiterà l’esposizione Valentina De’Mathà “Un tempo dolce”.

L’artista italo svizzera di origini abruzzesi e ticinese di adozione, presenterà, attraverso un progetto installativo site specific, una somma di opere realizzate attraverso i suoi materiali ricorrenti: carte emulsionate tessute e cucite a mano, disposte su oggetti di uso quotidiano della propria abitazione, trasferiti nella loro disposizione fedele direttamente nella sala espositiva del Consolato Generale d’Italia a Lugano.

LE OPERE

L’installazione sarà così composta da tappeti, divani, tavoli e poltrone personali dell’artista, sommersi da opere finite e opere imbastite stratificate nel tempo e che assumono un simbolismo profondamente personale creando costantemente un susseguirsi di forme altre.

Un progetto intimo e intimista, spogliato da ogni sovrastruttura, che verte la sua attenzione sulla costruzione e decostruzione degli spazi sia fisici che propri dell’animo umano, dove l’ambiente non viene ricostruito, ma
viene direttamente esposto.

IL CONCETTO

Afferma Valentina De’Mathà: “Tessere è la volontà e necessità di generare qualcosa della propria esistenza: intreccio di eredità ataviche, divenire della storia individuale e memoria collettiva. È un lavoro ancestrale, materno e femminile; è un ritorno alle origini, un modo di tenere insieme le cose: i legami, la cultura, le credenze, i luoghi, i ricordi; ma anche una rievocazione di rimembranze e rimozioni dolorose, in cui tento di sciogliere ed elaborare certi nodi e cambiargli di narrazione, alleviarne il peso, dare una seconda possibilità ad un fatto già vissuto attraverso una sorta di catarsi. – continua la De’Mathà- Tessere è l’intreccio di dipendenze, relazioni, sentimenti, tradizioni e modi di essere che vivo intimamente e che porto avanti attraverso la pratica del fare quotidiano. È il legame tra il processo lento di ricostruzione del tempo passato, la dilatazione di quello presente, e il divenire costante e inesorabile.

Si tesse la conoscenza e la storia, lo spazio e il tempo in cui si intersecano costantemente mondo ideale e onirico, e realtà dei fatti; di conseguenza, tessere è la summa delle nostre scelte ed esperienze e di
come gestiamo e manifestiamo le nostre emozioni. È per me un lavoro devoto e rituale, un processo meditativo ed intimista che accentua lo scandire del tempo nelle sue variabili del fare e disfare quotidiano, così come si intrecciano e costruiscono i rapporti umani e sentimentali.”

Un continuo dialogo tra la parte più laboriosa che sfocia in un’urgenza e necessità quasi compulsiva del fare, in cui la notte e il giorno si sommano e si invertono senza margini di orari definiti, in dialogo con la parte più
analitica, riflessiva e concettuale, elaborate con una spiccata sensibilità e un fare femminile.
L’artista si muove in uno spazio fisico percorso, vissuto e abitato che appare come un mondo a sé, fantastico e ovattato, temporale, in cui le forme assorbono e assumono nuove forme, dove l’arte e la vita si fondono in una creazione senza fine e dove avvengono cose. Uno spazio relazionale definito dai rapporti tra la staticità dell’arredamento, le basi, e la mutevolezza degli elementi aggiuntivi che cambiano costantemente il luogo, fisico e interiore, e la percezione che si ha di esso. Nulla è uguale, tutto è in costante movimento: conoscenza, costruzione di relazioni, tessuto di rappresentazioni, mappature, presenze, storie personali, punti di vista e prospettive. L’ambiente non viene ricostruito, ma viene direttamente esposto.

Continua Valentina De’Mathà: “Le sculture che realizzo intrecciando carta, sono corpi umani: involucri di riflessioni e rielaborazioni e somma delle proprie scelte azioni e stati emotivi; che si costruiscono seguendo
l’ordine della propria trama esistenziale.
Il corpo per me è una manifestazione estroversa dell’inconscio che emerge e si rivela in superficie. Le mie sculture tessute sono corpi contorti e ripiegati sul proprio vissuto che tengono insieme i lembi e brandelli della
propria esistenza: un assemblaggio di ricordi mobili e costruzione di un presente in divenire. Spesso poggiati in equilibrio precario su uno sgabello di uso domestico che funge da piedistallo e palcoscenico di vita, cambiando ogni volta forma: a volte anche cedendo, collassando su sé stessi e cadendo a causa di vacilli esistenziali e squilibri interiori”.

L’installazione ambientale comprenderà anche una selezione di libri e autori selezionati dalla biblioteca personale dell’artista che sono stati motivo di riflessione, messa in discussione, crescita personale/culturale,
visione dialettica sulla condizione umana, tra cui: Fëdor Dostoevskij, Andrej Tarkovskij, Gabriel García Márquez, Ignazio Silone, Milan Kundera, Carl G. Jung, Joseph Campbell, Ernesto De Martino…

L’ARTISTA

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Valentina De’Mathà – Avezzano il 14 aprile 1981.
È un’artista italo-svizzera che vive e lavora in Ticino.
www.valentinadematha.com

INFO

Valentina De’Mathà
Un tempo dolce
Consolato Generale d’Italia a Lugano
Inaugurazione 23 aprile 2024 ore 18

La mostra sarà visibile dal 23 al 29 aprile presso il Consolato Italiano
Generale d’Italia a Lugano, via Ferruccio Pelli n°16, negli orari di apertura del
Consolato


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