Baricchi, Oltre Selva Mirko Baricchi, Oltre Selva, 2022 180x200 cm, ph. Luca Peruzzi

UNPLUGGED Mats Bergquist, Gregorio Botta, Mirko Baricchi, Mattia Bosco da Atipografia a Arzignano

Atipografia presenta, negli gli spazi da poco inaugurati della galleria ad Arzignano (Vicenza), la mostra collettiva UNPLUGGED, raccolta di opere di Mats Bergquist, Gregorio Botta, Mirko Baricchi e Mattia Bosco.

UNPLUGGED è l’esito di un incontro durato tre giorni tra gli artisti coinvolti nel progetto e rappresentati dalla
galleria, durante il quale hanno condiviso spunti e idee sul rapporto tra il loro lavoro e la contemporaneità.
Atipografia, progetto diretto da Elena Dal Molin, ha voluto questo momento di convivialità creativa e di
confronto per connettere gli elementi comuni alle diverse ricerche degli artisti nello spirito di ibridazione che
anima questo crocevia del contemporaneo nel cuore del Nord-Est.

I lavori nati dalle riflessioni comuni e dal dialogo sono pensati e realizzati per essere vissutisenza filtri e senza
mediazioni. UNPLUGGED è una mostra disegnata senza la presenza di un curatore per promuovere la
relazione concreta tra opera e spazio e favorire un esito finale in cui ilrapporto diretto fra le opere e i visitatori
mira ad abbattere ogni possibile barriera tanto sul piano fisico quanto su quello concettuale. Le opere d’arte
non sono intese come oggetti ma come presenze all’interno di un’esperienza-evento in grado di pervadere
chi la abita.

Ad accogliere i visitatori all’entrata dell’edificio vi è un grande lavoro su tela di Mirko Baricchi, appartenente
alla serie Selva e realizzato appositamente per la mostra, insieme a un gruppo di sculture di Mattia Bosco.
Proseguendo nello spazio principale di Atipografia, si trova un’installazione di dieci opere di Mats Bergquist.
Sul muro di cemento che chiude lo spazio centrale è installata un’opera di Gregorio Botta, di cui nell’ala est
si incontra un’altra sua installazione.

UNPLUGGED è una mostra che agisce come una sorta di manifesto per una galleria che si pone anche come
laboratorio culturale e di pensiero, invitando il pubblico a esplorare un innovativo spazio di ricerca visiva fuori
dal circuito predefinito dell’arte contemporanea.

GLI ARTISTI

GREGORIO BOTTA (1953), vive e lavora a Roma.
Artista di adozione romana, studia all’Accademia di Belle Arti di Roma dove segue i
corsi del maestro T. Scialoja. Dopo la prima personale presso la galleria Segno di Roma nel 1991, riceve grande
attenzione dalla critica in occasione di diverse esposizioni, quali Trasparenze dell’arte italiana sulla via della
seta a cura di A. Bonito Oliva, Pechino, 1993; XII Quadriennale di Roma, 1996; Biennale dei Parchi, Galleria
Nazionale d’Arte Moderna, Roma, 1998; mostra personale a cura di L. Pratesi, Istituto Italiano di Cultura,
Colonia, 1998. Una ricerca sull’encausto mette Botta in relazione con la cera, materia che segnerà a lungo il
suo lavoro. Quest’amore iniziale lo porta poi a creare opere con il vetro, il piombo, il ferro, e con elementi
naturali quali il fuoco, l’acqua, l’aria. L’arte di disegnare con la luce, con la trasparenza e con la leggerezza gli
permette di creare opere sempre più rarefatte che sottolineano un’arte del togliere, e che si pongono al
confine della visibilità. Si tratta di una ricerca di radicale essenzialità sia negli elementi sia nelle forme. Sue
opere appartengono a collezioni pubbliche e private, tra cui: Galleria Nazionale d’Arte Moderna, MAXXI,
Macro, Roma; Palazzo delle Esposizioni, opera permanente, Roma; Madre, Napoli; Mart, Rovereto; Musma,
Matera; European Community Bank, Francoforte; Philip Morris, New York.

MATS BERGQUIST (1960), nato a Stoccolma, vive e lavora a Lövestad, Svezia.
È un maestro dell’antica arte dell’encausto. Tra le sue mostre personali si citano: Kunst-Station Sankt Peter
Köln, Colonia (2011); Gunnar Olsson Gallery, Stoccolma (2013); Atipografia, Arzignano (2015); MANN –
Museo Archeologico Nazionale Napoli, Napoli (2016); Galleria San Fedele, Milano (2018); Fondazione
Cardinale Giacomo Lercaro, Bologna (2019); Der Moderne, Monaco (2019); ha inoltre appena concluso
un’importante personale alla Royal Swedish Academy of Fine Arts di Stoccolma (2022). Ha prodotto
installazioni pubbliche, tra cui si citano: Sweden House, Bruxelles (2009); Bocconi University, Milano (2011);
Chiesa di San Fedele, Milano (2019).

MIRKO BARICCHI (1970), nato a La Spezia, vive e lavora tra La Spezia e Sovizzo (VI).
Pittore, gocce e fogliame in un’atmosfera inafferrabile, dal tempo fermo e inquieto.
Tra le mostre personali più importanti troviamo: Galeria Barcelona, Barcellona (2010); Mus-e Museum,
Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, La Spezia (2014); Galleria San Ludovico, pinacoteca Stuard,
Parma (2015); Atipografia, Arzignano (2016); CAMeC, la Spezia (2017); Cardelli & Fontanta, Sarzana (2018);
Galerie Molin Corvo, Parigi (2020).
I suoi lavori si trovano, tra gli altri, presso: CAMeC, Centro Arte Moderna e Contemporanea, La Spezia;
Fondazione Biscozzi Rimbaud, Lecce; BoCs Art Museum, Cosenza; e in numerose collezioni private.

MATTIA BOSCO (1976), nato a Milano, vive e lavora tra Milano e la Val d’Ossola.
Scultore di formazione filosofica. Il presupposto di tutte le sculture in pietra di Bosco è che la materia è
sempre una materia già informata. Ogni pezzo di pietra viene scelto per le sue qualità formali implicite ma
visibili in superficie: linee, piani, angoli, convergenze, sono già prefigurate e chiare sottotraccia. Il gesto dello
scultore asseconda le suggestioni presenti nel marmo rivelandone le geometrie presenti in filigrana. Ha
esposto presso: Limewharf, Londra (2013); Museum Tinguely, Basilea (2015); Atipografia, Arzignano (2015);
Museo Diocesano, Milano (2015); Ex Cimitero San Pietro in Vincoli, Torino (2018); Palazzo Borromeo, Milano
(2019); Galleria Fumagalli, Milano (2022).
A settembre 2022 è prevista una mostra presso il Parco Archeologico del Colosseo a Roma.

INFO

UNPLUGGED
Mats Bergquist, Gregorio Botta, Mirko Baricchi, Mattia Bosco
17 settembre – 30 ottobre 2022
Atipografia
Piazza Campo Marzio, 26
Arzignano, Vicenza

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