UNA BOCCATA D’ARTE 2025. L’Italia dei borghi si racconta attraverso l’arte contemporanea

C’è un’Italia laterale, silenziosa, che si lascia raccontare tra vicoli e piazze dimenticate. Una Boccata d’Arte, progetto ideato nel 2020 da Marina Nissim, presidente di Fondazione Elpis, torna con la sua sesta edizione, confermando una vocazione ormai consolidata: fare della geografia dell’arte un esercizio di prossimità e riscoperta, una pratica culturale diffusa e partecipativa.

Dal 28 giugno al 28 settembre 2025, venti artisti – uno per regione – interverranno in altrettanti piccoli centri italiani, con meno di 5.000 abitanti, proponendo installazioni e progetti site-specific frutto di un periodo di residenza immersiva nei territori.

Un progetto corale tra arte, comunità e paesaggio

La forza di Una Boccata d’Arte sta nella sua struttura reticolare. Curatori, artisti, amministrazioni e cittadini diventano co-autori di un processo di trasformazione culturale che attraversa l’Italia intera, da nord a sud, da est a ovest. L’arte contemporanea si fa così strumento di ascolto e mediazione, instaurando un dialogo diretto con le specificità storiche, sociali e ambientali dei luoghi. Non è solo una mostra diffusa: è una mappa esperienziale del Paese, che privilegia la lentezza, la cura e l’intimità della relazione.

Ogni intervento nasce dall’incontro tra pratiche artistiche eterogenee e realtà locali, intrecciando saperi artigianali, memorie vernacolari e visioni future. È in questa alchimia tra stratificazioni culturali e sensibilità contemporanee che si innestano nuove narrazioni collettive, capaci di lasciare segni duraturi.

Gli artisti del 2025: una nuova geografia del sensibile

Tra i protagonisti della sesta edizione troviamo artisti emergenti e figure già consolidate della scena internazionale. Dalla Valle d’Aosta alla Sardegna, i borghi selezionati ospiteranno progetti che spaziano dalla sperimentazione sonora all’installazione ambientale, dalla scultura al video. Alcuni esempi: Hetty Laycock dialogherà con il paesaggio alpino di Ollomont, mentre Sara Persico porterà le sue indagini sonore a Burcei. A Simeri Crichi, Anna Ill esplorerà i margini tra spazio domestico e pubblico, mentre a Custonaci, Nicola Martini interverrà nel tessuto urbano con uno sguardo materico e stratificato.

I curatori, giovani professionisti attivi sul territorio, svolgono un ruolo fondamentale: sono mediatori culturali e custodi delle relazioni che si instaurano tra artisti e comunità, in un processo che si sviluppa ben oltre la durata dell’intervento.

Segni che restano: arte permanente e memoria condivisa

In sei anni di attività, Una Boccata d’Arte ha generato oltre 100 progetti in 100 borghi italiani. Un traguardo significativo che Fondazione Elpis celebra con la mostra Dove non sono mai stato, là sono, in corso fino al 6 luglio 2025 nella sua sede milanese. L’esposizione ripercorre le prime cinque edizioni del progetto, restituendo la complessità e la ricchezza di un’iniziativa che ha saputo intrecciare estetica e impegno civile, linguaggio artistico e relazione umana.

Molti degli interventi realizzati negli anni sono diventati opere permanenti: installazioni adottate dalle amministrazioni locali o donate dagli artisti stessi, che oggi disegnano un itinerario parallelo visitabile in ogni stagione. Tra queste, Whalebone Arch di Claudia Losi a Presicce-Acquarica, Paphos di Ludovica Carbotta ad Aggius, e VICTIMULA, opera in realtà aumentata di Invernomuto a Vermogno. Non semplici tracce, ma veri e propri nodi affettivi e simbolici, capaci di attivare nuovi immaginari.

Una Boccata d’Arte si conferma un progetto raro nel panorama italiano: capillare, inclusivo, non episodico. Un laboratorio diffuso di pratiche artistiche che guarda all’Italia minore non come margine, ma come centro possibile. Qui l’arte non è ornamento, ma occasione di attivazione collettiva, gesto di cura verso territori spesso dimenticati.

Nel gesto di fermarsi in un borgo, ascoltarne le storie, attraversarne i silenzi, si cela forse la forma più radicale di contemporaneità: un tempo lento, condiviso, capace di immaginare futuri alternativi.

Gli artisti e i curatori

Hetty Laycock a Ollomont (AO) in Valle d’Aosta, a cura Elena Graglia;
Bibi Manavi a Borgolavezzaro (NO) in Piemonte, a cura di Veronica Botta; 
Jim C. Nedd a Framura (SP) in Liguria, a cura di Mireille Filippini per Threes;      
Aiko Shimotsuma a Brunate (CO) in Lombardia, a cura di Edoardo De Cobelli; 
Stefano Caimi a Luserna (TN) in Trentino-Alto Adige, a cura di Valerio Panella; 
Giacomo Gerboni a Tarzo (TV) in Veneto, a cura di Giovanni Giacomo Paolin e Sara Maggioni; 
Babau a Cormons (GO) in Friuli Venezia Giulia, a cura di Marta Oliva;
Vica Pacheco a Bagnara di Romagna (RA) in Emilia-Romagna, a cura di Sofia Baldi Pighi per Threes;
Stella Rochetich a Pratovecchio Stia (AR) in Toscana, a cura di Gabriele Tosi;
Qeu Meparishvili a Citerna (PG) in Umbria, a cura di Giovanni Rendina;
Giuseppe Abate a Altidona (FM) nelle Marche, a cura di Matilde Galletti;
Gabriele Ermini a Oriolo Romano (VT) in Lazio, a cura di Irene Angenica; 
Adele Dipasquale a Roccacaramanico, fraz. di Sant’Eufemia a Maiella (PE) in Abruzzo, a cura di Andrea Croce; 
Roberto Casti a Macchiagodena (IS) in Molise, a cura di Alessia Delli Rocioli; 
Tild Greene a Lustra (SA) in Campania, a cura di Giulia Pollicita;
Aymen Mbarki a Sammichele di Bari (BA) in Puglia, a cura di VOGA Art Project;
Vaste Programme a Miglionico (MT) in Basilicata, a cura di Roberta Mansueto;
Anna Ill a Simeri Crichi (CZ) in Calabria, a cura di Ehab Halabi Abo Kher; 
Nicola Martini a Custonaci (TP) in Sicilia, a cura di Giulia Monroy; 
Sara Persico a Burcei (SU) in Sardegna, a cura di Anna Pirisi per Threes.

INFO

Una Boccata d’Arte
20 artisti, 20 borghi, 20 regioni
Un progetto di Fondazione Elpis, in collaborazione con Maurizio Rigillo di Galleria Continua e Threes.
Sesta edizione
Dal 28 giugno al 28 settembre 2025
www.unaboccatadarte.it
Per informazioni: info@unaboccatadarte.it


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