Umesh-Shah

UMESH SHAH “LOCAL LANGUAGE III” da TARA a Milano

Dal 12 settembre l’Associazione Tara di Milano ospita la mostra di Umesh Shah, pittore e professore di Belle Arti presso la Tribhuvan University, la più antica università del Nepal.

La mostra intitolata “LOCAL LANGUAGE III” è curata da Maria Acciaro.

Umesh Shah, cresciuto nel Sarlahi, un distretto rurale del Nepal al confine con l’India, Shah ha trascorso l’infanzia osservando gli affreschi d’arte Mithila che sua nonna dipingeva sui muri durante le festività religiose e le funzioni familiari.

L’arte Mithila è una forma di pittura tradizionale indiana, praticata dalle donne appartenenti alle caste Brahman e Kayastha, nota per l’utilizzo di piante locali come pigmenti, sterco di mucca per il trattamento della carta e bastoncini di bambù o dita al posto dei pennelli.

Nei suoi dipinti, Umesh Shah trasforma scene rurali – che riflettono lo stile di vita dell’artista nel Terai e nel Sarlahi – in narrazioni epiche con carri trainati da cavalli quasi surrealisti, colori insoliti tipici delle divinità, proporzioni sovradimensionate e riferimenti religiosi. L’artista è cresciuto nutrendo un grande rispetto per la natura – tutta la sua famiglia è vegetariana – e il rapporto tra esseri umani e animali è un tema ricorrente nelle sue opere.

Il profondo legame delle figure femminili dei dipinti di Shah con la natura rende questi personaggi simili ad archetipi. Secondo le teorie di Jung, un archetipo è un’immagine mentale primitiva ereditata dai primi antenati, che si suppone sia presente nell’inconscio collettivo, con istinti naturali che presentano e motivano il comportamento umano. Ragazze e donne, nelle opere di Shah, sono spesso raffigurate mentre liberano animali dalla prigionia: un uccello in gabbia, un pesce all’amo, un agnello. Non è la raffigurazione a rappresentarle come delle dee, ma è la nobiltà dei loro gesti a farle assurgere a immagini primordiali.

La tecnica dell’artista è al contempo antica e contemporanea. Shah pensa a un soggetto o a un argomento. Crea un’opera d’arte immaginaria nella sua mente e disegna una composizione sulla tela. Successivamente prende un pennello con il colore e disegna sulla composizione, ancora una volta. In seguito applica uno strato di trementina, il colore e una seconda mano di trementina. Dopo alcuni giorni, quando il dipinto è asciutto, l’artista prende il suo coltello preferito (una spatola o una spatola regolabile) e mescola i colori, scelti a seconda del disegno o del soggetto. L’artista applica la miscela di colori passo dopo passo sulla tela. Dopo la prima mano, Shah non applica mai il colore con il pennello, solo con il coltello, e poi, una volta finito, utilizza un pennello sottile solo per apporre la sua firma. Nella firma non c’è il nome dell’artista, solo il suo cognome.

Nei dipinti di Umesh Shah, i simboli semiotici indù vengono utilizzati come punti focali meditativi per la contemplazione dell’ambiente circostante e di momenti quotidiani che assurgono alla dignità di rituali, calando nel contemporaneo antiche tradizioni artistiche locali.

Umesh Shah è profondamente ispirato dalle opere di Maqbool Fida Husain, dalla vita di Jackson Pollock e Vincent van Gogh e dalle tradizioni e dagli stili di vita indù. Durga è la divinità protettrice della sua famiglia.

L’ARTISTA

Umesh Shah ha conseguito un BFA presso l’Università di Kathmandu, Nepal; e un MFA in Arti visive
presso l’Indira Kala Sangeet Vishwavidyalaya (CG), India. Ha tenuto sette mostre personali in Nepal e India
e ha partecipato a numerose mostre collettive internazionali, soprattutto in Giappone. Attualmente insegna
Belle Arti al Master of Fine Arts (MFA) della Tribhuvan University, Kathmandu. Le sue opere sono state
acquisite da collezioni private in Nepal, India, Cina, Taiwan, Regno Unito, Europa, Sud America e Stati
Uniti. I suoi dipinti sono nelle collezioni pubbliche dell’Ambasciata del Regno Unito in Nepal e della Nepal
Investment Bank (NIMB)

INFO

UMESH SHAH “LOCAL LANGUAGE III”
12 – 30 SETTEMBRE
TARA
VIA ACHILLE MAIOCCHI 15, MILANO
OPENING 12 SETTEMBRE, DALLE ORE 19
tara-ngo.org

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