L’esposizione, allestita fino al 14 settembre 2025, si inserisce all’interno di un articolato progetto espositivo che coinvolge tre prestigiose sedi di Milano: la BUILDING GALLERY, la Galleria Moshe Tabibnia e il Museo Bagatti Valsecchi.

Questa iniziativa mira a creare un percorso articolato e multidimensionale, capace di valorizzare le diverse sfaccettature della produzione artistica e di stimolare un dialogo tra le opere e il pubblico. In particolare, la casa museo di via Gesù riveste un ruolo di grande rilievo, rappresentando un capitolo espositivo dall’atmosfera particolarmente evocativa e suggestiva.
Qui, l’interazione tra le 13 opere di Cotognini e la collezione neorinascimentale della dimora storica dà vita a uno scenario ricco di rimandi visivi e concettuali, creando un intreccio tra passato e presente, tradizione e innovazione. Il Museo Bagatti Valsecchi interpreta e concretizza le suggestioni di “Transitum”, offrendo una prospettiva nuova e profondamente coerente con la poetica dell’artista.
Questa collaborazione non soltanto valorizza l’aspetto estetico, ma invita anche lo spettatore a ripensare in maniera più ampia sul rapporto tra il patrimonio storico e le visioni contemporanee. Queste opere, Hybridatio Mundi (2024-2025), di modeste dimensioni ma di elevata intensità espressiva, raffigurano singolari rappresentazioni di piccoli uccelli, in particolare di cardellini, scelti come simbolo e veicolo di significati assai più profondi.
La realizzazione di tali microfusioni si distingue per una tecnica di straordinario livello, che denota una perizia tecnica non comune e una cura minuziosa nei dettagli. Il motivo iconografico centrale, rappresentato dai cardellini, assume un ruolo simbolico di primaria importanza: non si tratta di uccelli qualsiasi, bensì di esemplari specifici, spesso raffigurati con una notevole diffusione nelle opere rinascimentali, dove erano associati a temi di mortalità, trasformazione e metamorfosi. L’artista marchigiano, attraverso la propria formazione visiva e culturale, si è instaurato e affinato nello stile di questo simbolismo rinascimentale, attingendo anche alle suggestioni delle opere di Carlo Crivelli.
I cardellini, secondo una tradizione simbolica cristiana consolidata, sono associati alla scena della Passione di Cristo: si narra infatti che siano stati tra gli uccelli che, nell’estrazione della corona di spine dal capo di Gesù, si macchiarono di sangue.
Questa macchia rossa divenne quindi un segno distintivo, e di conseguenza i cardellini divennero simbolo della sofferenza, della passione e della redenzione, rappresentando in modo potente e poetico l’elemento della sofferenza umana e della salvezza spirituale.
Collegando queste riflessioni alla contemporaneità, le microfusioni assumono un significato più ampio e complesso: in esse si può ravvisare un parallelo con le persecuzioni, le guerre e le devastazioni che attraversano la storia umana, dove l’immagine del cardellino diventa metafora di speranza, di memoria e di lotta attraverso le sofferenze.
Il progetto espositivo “Transitum” è supportato dalla pubblicazione del catalogo della mostra, edito da BUILDING editore. Il volume include quattro saggi critici scritti dalla curatrice Marina Dacci, dalla giornalista e autrice Silvia Bottani, dall’architetto e docente universitario dell’IUAV Agostino De Rosa e dal docente e ricercatore Tommaso Ghezzani, oltre alla documentazione fotografica completa delle tre sedi espositive.
L’artista

Fabrizio Cotognini (Macerata, 1983) vive e lavora a Civitanova Marche. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Macerata in Pittura e Scultura nel 2009.
La sua ricerca è caratterizzata da un costante rimando all’antico rivisitato in chiave contemporanea. Tempo, memoria, mito sono elementi centrali nel suo lavoro che vengono esplorati attraverso la storia, la letteratura, l’architettura e il teatro. Nelle sue opere questi linguaggi si incontrano e si fondono dando vita a complesse narrazioni in cui iconografia e scrittura si potenziano vicendevolmente. l suo medium d’ elezione è il disegno che declina su tavola – spesso intervenendo su incisioni antiche di cui è collezionista appassionato -, in forma di libro d’artista e in diari di lavoro.
Appassionato di alchimia, conduce un’instancabile e metodica ricerca e sperimentazione su materiali e processi di produzione sia per opere bidimensionali sia per la scultura dedicandosi, negli ultimi anni, alla microfusione.
Exhibtion View
Info
Transitum
Fabrizio Cotognini
a cura di Marina Dacci
dal 20 giugno 2025 al 14 settembre 2025
Museo Bagatti Valsecchi
via Gesù 5, 20121 Milano
www.museobagattivalsecchi.org