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“Tête-à-tête”: un’esplorazione del mondo di alcune celebri coppie di artisti alla Mucciaccia Gallery di Roma

Fino al 6 luglio 2024 Mucciaccia Gallery presenta nella sua sede di Roma la mostra Tête-à-tête, a cura di Catherine Loewe, un’esplorazione del mondo di alcune celebri coppie di artisti in cui amore, vita e fare arte si fondono nella reciproca ricerca.

Tête-à-tête si sviluppa come un racconto appassionato in un serrato confronto delle opere eseguite dai protagonisti: Sue Arrowsmith & Ian Davenport, Nick Carter & Rob Carter, Charlotte Colbert & Philip Colbert, Rossella Fumasoni & Piero Pizzi Cannella, Ilya and Emilia Kabakov, Carolina Mazzolari & Conrad Shawcross, Annie Morris & Idris Khan, Shirin Neshat & Shoja Azari.

Il “testa a testa” suggerito dal titolo si traduce in uno sguardo insolito sulle dinamiche dietro le relazioni tra artisti che condividono la vita privata e quella professionale e su come questo condizioni le pratiche dei singoli, sia che lavorino individualmente che in collaborazione.

Catherine Loewe, curatrice della mostra, descrive una realtà molto variegata: “Sebbene le relazioni possono essere un terreno fertile per la creatività, non sono prive di sfide, richiedono un alto grado di tolleranza e compromesso, in particolare quando si tratta di navigare nel processo creativo, tra le esigenze di un frenetico programma espositivo internazionale e le necessità di una famiglia. I tempi potrebbero non essere gli stessi, ma gli artisti di oggi seguono le orme di coppie pionieristiche come Robert e Sonia Delaunay, Frida Kahlo e Diego Rivera, Jackson Pollock e Lee Krasner, le cui vite spesso tumultuose hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’arte d’avanguardia”.

Catherine Loewe

GLI ARTISTI

Sue Arrowsmith (Manchester, 19) e Ian Davenport (Sidcup, 1966) si sono incontrati al Goldsmith College di Londra negli anni Ottanta, 35 anni fa, e hanno dato il via allo sviluppo degli YBA, un gruppo di artisti che hanno fatto irruzione sul panorama internazionale con il debutto curatoriale di Damien Hirst in Freeze. Per questa mostra, hanno creato appositamente delle opere in dialogo tra loro. L’uso recente della foglia d’oro da parte di Sue e l’esplorazione dell’arte del Rinascimento italiano di Ian hanno portato a una fusione di approcci, ispirata alle prime icone e ai dipinti di Fra Angelico. Entrambi condividono una dedizione alla sperimentazione nel loro genere artistivo scelto, la pittura, esplorando spesso l’interazione di colore, forma e spazio.

Rob & Nick Carter, nati nel Regno Unito rispettivamente nel 1968 e 1969, si sono conosciuti, adolescenti, a scuola, per poi ritrovarsi 10 anni più tardi e iniziare a lavorare insieme nel 1998. La loro collaborazione e il loro matrimonio, che dura da 25 anni, continua a spingersi oltre i confini delle nuove tecnologie, attingendo al ricco patrimonio dell’arte e della storia, e usando per le loro opere video, stampa 3D e pittura con robot. In mostra quattro opere ispirate alla famosa Venere di Botticelli, trattata come una celebrità da Warhol: la dea dell’amore viene trasformata attraverso colori vibranti, utilizzando un braccio robotico a sei assi con una precisione di un decimo di millimetro, senza l’intervento della mano umana. In mostra anche un ritratto dello stesso Warhol, parte della serie Dark Factory e della loro pionieristica pittura digitale che dà vita alla Venere di Dresda di Giorgione in un loop di due ore e mezza che vede il giorno trasformarsi in notte.

L’opera multimediale prodotta da Charlotte Colbert (NYC, 1987) e Philip Colbert (Scozia, 1979) si è unita in modo spettacolare nel loro spazio abitativo e lavorativo. Ogni oggetto quotidiano è rivisitato con i loro simboli, l’occhio di Charlotte e l’aragosta di Philip, mostrando quello spirito di giocosità, scoperta e passione che solo una coppia d’avanguardia come loro potrebbe condividere. Charlotte e Philip si sono incontrati 12 anni fa—lei stava scrivendo una sceneggiatura su Nietzsche, e Philip ha suggerito di visitare la casa del filosofo a Sils Maria. Questa è la prima volta che la coppia espone insieme. In mostra, i simboli dell’immaginazione di Charlotte e una nuova scultura affiancano le aragoste dipinte su tela di Philip, stabilendo un dialogo tra i due surrealisti moderni.

Rossella Fumasoni (Roma, 1965) e Piero Pizzi Cannella (Rocca di Papa,1955) si sono conosciuti nel 1988 e sposati a Foria d’Ischia nel 1997. Condividono l’amore per la poesia, per l’arte e per la pittura. Come afferma Rossella: “Ci legano 35 anni ininterrotti: 12.775 giorni e notti, infinite discussioni appassionate e un figlio, Arturo, nato nel 1998”. Si fronteggiano in mostra due grandi tele visionarie, una per ciascun artista.

Per alcuni una vita condivisa significa esprimere la propria creatività come un’unica voce ed è commovente sentire Emilia Kabakov (Dnipropetrovsk – URSS, oggi Dnipro, Ucraina 1945), che l’anno scorso ha perso il marito Ilya (Dnipropetrovsk – URSS, oggi Dnipro, Ucraina 1933 – New York 2023), dopo 35 anni di matrimonio, parlare di come fossero “una cosa sola”, critici, compagni, amanti, amici e alter ego. In mostra due sculture in ceramica “The Eternal Emigrant” e “Golden Apples” e “The Flying # 3”, un grande arazzo, nel quale compaiono, disegnate con un tratto accurato e gentile, delle figure che si librano nell’aria al di sopra dei tetti delle case.

Carolina Mazzolari (Milano, 1981) e Conrad Shawcross (Londra, 1977) si sono conosciuti ad Oxford nel 2001 e poi incontrati a Venezia nel 2011 prima di sposarsi nel 2013. Vivono e lavorano nell’East End di Londra, in un loft che prima ospitava un impagliatore di animali e ancora prima la stalla dei cavalli dell’”autobus” 38. L’edificio è sia una casa che uno studio su scala industriale, dove creano i loro lavori profondamente poetici, filosofici e di natura astratta. La mostra presenta i tessuti cuciti da Carolina che, giustapposti alle sculture geometriche in acciaio di Conrad, suggeriscono la dualità dello yin e yang, bilanciando due opposti che sono l’espressione di un’unione indivisibile.

L’uso di pigmenti grezzi e vibranti da parte di Annie Morris (Londra, 1978) ha incoraggiato negli anni Idris Khan (Birmingham, 1978) a sperimentare una tavolozza più colorata. Conosciutisi nel 2009 all’opening di una mostra a Londra, si sono sposati l’anno successivo in Francia, intrecciando le loro pratiche e dando impulso a gran parte del loro lavoro attuale. L’enorme rispetto, devozione e sostegno che gli artisti hanno l’una per l’altro funge da catalizzatore per il loro lavoro. In mostra le sfere multicolori di Annie sono messe in relazione con i lavori astratti densamente stratificati di Idris.

Shirin Neshat (Qazvin, Iran, 1957), è un’artista e regista iraniana che vive a New York. Neshat sperimenta con i mezzi della fotografia, del video e del film, che impreziosisce con immagini e narrazioni altamente poetiche e politicamente cariche, interrogandosi su questioni di potere, religione, razza, genere e sul rapporto tra passato e presente, Est e Ovest, individuo e collettivo attraverso la lente delle sue esperienze personali come donna iraniana in esilio. La sua stretta collaborazione con il partner, il regista e artista iraniano Shoja Azari (Shiraz, Iran 1957), ha portato a un corpus di lavoro pluripremiato, tra cui installazioni video, film e una performance teatrale multimediale. Si sono incontrati per la prima volta nel 1997, quando Shirin ha chiesto aiuto a Shoja per realizzare il video Turbulent. In esposizione Idyllic Life, un video di Shoja Azari del 2012 e una fotografia con inchiostro e pittura acrilica di Shirin Neshat dalla serie Land of Dreams.

Completano la mostra i ritratti delle coppie eseguiti dalla fotografa Maryam Eisler che, attraverso la lente della propria macchina fotografica, coglie e amplifica la sottile relazione esistente tra ogni coppia di artisti.

Accompagna l’esposizione un catalogo bilingue (italiano e inglese) edito da Silvana Editoriale, con un testo critico della curatrice Catherine Loewe, le foto delle opere in mostra e i ritratti di Maryam Eisler.

EXHIBITION VIEW

INFO

Tête-à-tête
Fino al 6 luglio 2024
Mucciaccia Gallery
Roma, Largo della Fontanella di Borghese 89

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