Neive, antico borgo medievale nelle Langhe, ospita fino al 17 novembre la seconda edizione del LanghePhotoFestival.
Il festival internazionale di fotografia si svela in un percorso espositivo sul territorio che tocca le corde emotive dei visitatori su una tematica – la linea della vita – che accomuna tutti e che richiama l’attenzione a domande e riflessioni importanti e universali, che ognuno può adattare poi alla propria esperienza individuale.
La linea del tempo delle sette installazioni presenti unisce età diverse di questo originale percorso che si chiama vita e le mescola con un intreccio di emozioni. Dallo stupore della scoperta, alla malinconia del tempo andato e che non tornerà, dalla libertà di un tempo rallentato alla conquista di una libertà quando libero non ti senti.
Completano il Festival un’esposizione di fotografi amatoriali e professionisti, finalisti del LanghePhotoAward, invitati a indagare sul tema del “paesaggio” oltre a un’esposizione della Scuola Mohole dove gli studenti del corso di fotografia hanno esplorato e interpretato il tema centrale della seconda edizione del Festival.
PERCORSO ESPOSITIVO E OSPITI
1 – Martina Albertazzi – The lines that lead
Tra gli scaffali di una libreria, scatti intimi e ritratti morbidi della fotografa raccontano il suo punto di vista sulla maternità. L’occhio privilegiato di una madre si accompagna all’occhio grande, vispo e sempre curioso di una nuova vita per cui l’età è tutta una scoperta nel racconto di una nuova vita che si affaccia al mondo e di una vita nuova di una donna che cresce diventando mamma.
2 – Alex Liverani – Pamela
Lungo la via Emilia, all’ingresso di Faenza, città dove sono nato e tuttora vivo, trova spazio il Pamela, un locale storico, luogo di culto mondano e di perdizione notturna.
Alex Liverani, tratto dal catalogo del Festival
Con queste parole Alex Liverani introduce il suo lavoro che trova sede sulle mura d’ingresso di Neive e che racconta il mondo delle balere per anziani, dove il kitsch di un’affermazione e di un abito ardito si alternano ad attimi di malinconia. L’età adulta e poi anziana, vista da una prospettiva non convenzionale, restituisce a questa tappa della vita una luce diversa.
3 – Yarin del Vecchio – Nisida
Il fotografo con il progetto “Nisida” documenta una realtà unica di politica rieducativa all’avanguardia all’interno dell’omonimo carcere minorile, incoraggiando l’idea che gli errori fatti a una certa età possono essere corretti e recuperati. Adolescenze complicate, ma con possibilità di riscatto. La sensazione di completa libertà che restituisce lo scatto al mare è assolutamente preziosa.
4 – Stefano Mirabella – DOM
Il tempo lento accompagna un diario di viaggio scandito dal gioco e dalla scoperta quotidiana in un luogo dove il tempo è dettato solo dalla natura e dal lavoro dell’uomo. Un luogo magico, quasi onirico.
5 – Deanna Dikeman – Leaving and waving
La mostra è ospitata nella Torre dell’Orologio, location che accompagna – con le sue scale – il percorso narrativo della fotografa attraverso la malinconia dei suoi ricordi familiari. L’emozionante storia personale prende una forma diversa con lo scorrere del tempo fino a perdersi in uno scatto inanimato.
Per 27 anni ho scattato fotografie mentre salutavo i miei genitori nel momento in cui ero in partenza dalla loro casa a Sioux City, in Iowa. […] Non ho mai pensato di realizzare questa serie. Ho scattato queste fotografie come un modo per affrontare la tristezza della partenza.
Deanna Dikeman, tratto dal catalogo del Festival
6 – Finalisti del LanghePhotoAward
Lo spazio espositivo del concorso aperto ad amatori e professionisti, presenta i finalisti stimolati a investigare e interpretare il tema del “paesaggio”.
7 – Studenti del corso di fotografia – Scuola Mohole
Sulle mura di Neive, si apre la rassegna con i lavori degli studenti del corso di fotografia che hanno esplorato e interpretato il tema centrale della seconda edizione del Festival.
8 – Gabriele Galimberti, Toys Stories
Un progetto davvero speciale ospitato nell’auditorium comunale che ha al centro il gioco come elemento imprescindibile e come il “bene più prezioso” nella vita di ogni bambino. In un viaggio durato due anni in più di 50 paesi in tutto il mondo, Galimberti va oltre lo scatto trasformando l’immagine in uno strumento antropologico. L’installazione di legno è essa stessa un gioco – un percorso con le biglie – con cui ci si può impegnare mentre si segue il percorso fotografico.
9 – Lorenzo Zoppolato, Le immagini di Morel
(mostra in sede distaccata)
Documentario di viaggio fotografico scandito da un tempo sospeso in bianco e nero.
Lorenzo Zoppolato, tratto dal catalogo del Festival
Questo è un diario di viaggio lungo le strade della Patagonia, fino alla fine del mondo, laddove affondano profonde le radici del realismo magico che tanto amo in letteratura. Non è la somma dei chilometri a tracciare il percorso, bensì i luoghi e i soggetti che incontro. Essi vivono in un tempo dilatato e sospeso, come catturati dagli specchi della macchina infernale inventata da Morel, raccontata nel libro di Aldo Bioy Casares.
Attraverso diversi linguaggi fotografici, “Sarà l’età” prende forma e struttura le memorie familiari, cambia il ritmo del tempo accelerandolo o rallentandolo, andando avanti e tornando indietro. Esplora la libertà e la semplicità intrecciando culture diverse e riportandoci al valore più autentico dell’esperienza e dell’appartenenza alla vita.
Seppur diversa e seppur comune.
EXHIBITION VIEW
INFO
Il LanghePhotoFestival è promosso dall’Associazione Culturale LAC.
Per informazioni:
www.langhephotofestival.com
info@langhephotofestival.com