MASSIMODECARLO_ARIANA_PAPADEMETROPOULOS

Recensione: i mondi di Ariana Papademetropoulos da MassimoDeCarlo a Milano

Ringing Saturn di Ariana Papademetropoulos è la nuova mostra di MassimoDeCarlo presso Casa Corbellini Wassermann a Milano.

Ringing Saturn, cura di Arturo Galansino, è la prima mostra in Italia dell’artista californiana Ariana Papademetropoulos, esplora l’idea dei dipinti come medianità, come portali per mondi in cui scienza, pseudoscienza, fisica, campi planetari, magnetici, astrologici e psichici si trasformano in paesaggi di immaginazione materializzata.

Ogni dipinto offre una propria interpretazione dell’“umwelt” o bolla sensoriale che contiene e limita le nostre percezioni. La storia dell’origine di ciascuno di essi non è mai singolare, ma nasce dal dialogo tra artista e medium, tra mondo visibile e invisibile. Il genere potrebbe essere definito “psichico-specifico”, evocato dalle conversazioni tra l’artista e Wendy, una nota medium spirituale di Los Angeles che spiega le sue visioni del regno metafisico di Papademetropoulos.

IL TITOLO

Il titolo della mostra è un riferimento a “Born under Saturn: the character and conduct of artists” (1963) di Margot e Rudolf Wittkowers, nota dissertazione sull’eccentricità, che veniva a distinguere gli abili artigiani, che lavoravano sotto il segno di Mercurio dalle dita leggere, dagli artisti identificati con il misterioso e cupo Saturno. Papademetropoulos gioca con questa distinzione tra leggerezza e serietà, tra Mercurio e Saturno, creando dipinti tradizionali alla maniera degli antichi maestri che esploravano l’ultraterreno, e il fascino della nostra società contemporanea per la metafisica e l’astrologia.

LE OPERE

Pianeti che precipitano negli abissi, gigantesche bolle di sapone che galleggiano, leggere su cave sulfuree, spettrali animali da salotto, sensuali corpi femminili stregati da incantesimi, sono i soggetti che caratterizzano queste tele in bilico tra iperrealismo e surreale. La precisione tecnica con cui l’artista dipinge questi mondi onirici sfida la distinzione tra naturale e soprannaturale, creando tableaux che fungono da portali per mondi di meraviglia. I dipinti sono pervasi da un’oscurità luminosa in cui eroine evanescenti e traslucide, catturate in interni ovattati di seta e velluto blu, emergono da fondali scuri, creando un effetto di sospensione temporale e spaziale che cattura lo spettatore secondo il concetto di reincanto del mondo, nucleo concettuale della poetica dell’artista.

In risposta a una realtà percepita come demistificata dal progresso tecnologico e danneggiata dalla crisi ecologica, l’artista propone così un’etica che ci rimette in contatto con il mistero e l’ignoto. L’influenza dell’occulto e dell’esoterismo, radicata nella cultura californiana fin dalla prima metà del XX secolo, permea, seppur in modo leggero e ironico, l’opera dell’artista. Riferimenti all’alchimia, alla mitologia e alla psicoanalisi si intrecciano nelle sue tele, creando una ricca struttura simbolica che invita all’esplorazione e alla libera interpretazione.

L’installazione alla fine della mostra svela il gioco di parole del titolo e completa l’esperienza espositiva: tre telefoni vintage a gettoni inseriti in strutture a forma di conchiglia e provenienti dal Tropicana, un casinò di Las Vegas in disuso, permettono ai visitatori di ascoltare le conversazioni tra Ariana e la sua medium Wendy, rivelando, in modo intimo e ironico la fonte iconografica dei soggetti raffigurati nei dipinti.

Questi stravaganti objets trouvés sono elementi interattivi che amplificano il tema della comunicazione tra mondi diversi, la stratificazione e la varietà dei processi creativi e incarnano il dualismo tra artificio e natura.

Ringing Saturn è quindi strutturato un’esperienza immersiva nell’universo visivo e concettuale dell’artista, che ci invita a esplorare mondi al di là del visibile e a riscoprire la magia nascosta nel quotidiano. Ariana Papademetropoulos, con la sua capacità unica di fondere miti e simboli, erotismo e archetipi junghiani, ci guida in un viaggio attraverso spazi liminali che sfidano la nostra percezione della realtà, invitandoci a riconnetterci con il nostro senso di meraviglia e ricordandoci il potere trasformativo dell’immaginazione, una lente incantata attraverso cui riscoprire la magia nascosta nel tessuto stesso della nostra esistenza.

SCORE

OPERE: 7,50
INSTALLAZIONE: 7,50
COMPLESSIVO: 7,50 – Un viaggio evanescente e traslucido nel surreale universo di Ariana. Un mondo blu ovattato fatto di percezioni, di archetipi e illusioni, tra occulto e esoterismo in un continuo corto circuito tra reale e soprannaturale, tra sogno e poesia.

Classificazione: 7.5 su 10.

L’ARTISTA

Ariana Papademetropoulos (nata nel 1990 a Los Angeles, California) ha conseguito il BFA presso il California Institute of Arts nel 2012 e ha studiato presso l’Universität der Künste di Berlino. Nota principalmente come pittrice, la sua pratica visiva spazia dalla scultura al cinema.
Il lavoro di Papademetropoulos esplora una varietà di temi che vanno dalla mitologia e dalla femminilità agli archetipi della psicologia junghiana. Riferimenti storico-artistici di epoca medievale o rinascimentale compaiono spesso nei suoi dipinti; Papademetropoulos reinterpreta l’iconografia e il simbolismo tradizionali mentre li incorpora nelle sue narrazioni contemporanee. Radicati nell’iperrealismo e nell’illusione, i dipinti di Papademetropoulos fanno collassare le realtà in tableaux surreali, portali verso scene fantastiche.
Le opere di Papademetropoulos sono state esposte negli Stati Uniti e in diverse sedi a livello internazionale, tra cui: Vito Schnabel Gallery, New York, NY; Jeffrey Deitch, Los Angeles, CA; Galerie Thaddaeus Ropac, Parigi, Francia; Galerie Max Hetzler, Berlino, Germania; e Gagosian Gallery.

EXHIBITION VIEW

INFO

Ariana Papademetropoulos
Ringing Saturn
Dal 12.09.24 al 19.10.2024
MASSIMODECARLO
Viale Lombardia 17
20131 Milano
www.arianapapademetropoulos.com

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