Fino al 19 dicembre presso lo spazio MyOwnGallery in Superstudio a Milano, la mostra “Franco Moschino, il genio visionario” nelle fotografie di Stefano Pandini, rende tributo a uno degli artisti italiani contemporanei più eclettici e anticonformisti.
Non ricordiamolo solo come stilista, quell’etichetta gli sarebbe stata stretta a lungo andare e probabilmente ci avrebbe scritto sopra qualcosa di diverso o l’avrebbe strappata e ricucita altrove.
Franco Moschino è stato anche un pittore, un pubblicitario e un critico sociale, attento osservatore del comportamento umano e anticipatore di contestazioni su tematiche globali dove oggi ci sentiamo maledettamente in ritardo.
L’ADCI – Art Directors Club Italiano lo ricorda nell’anno in cui si celebra il trentesimo anniversario della sua morte e lo fa raccontandolo con un’esperienza immersiva attraverso la storia della comunicazione, comprendendo la sua versatilità di artista, di comunicatore e di essere umano.
MyOwnGallery apre subito alla sua maestosa ironia, dove gli allestimenti mettono insieme gigantografie e pensieri, un connubio di immagini e parole che viaggiano d’accordo diventando un linguaggio più potente, il suo modo di stare al mondo.
Surrealista.
Sfrontato e anticonformista.
Chissà quanto deve essere stato impegnativo e affascinante stargli vicino e imparare.
Non ricordo amica che non avesse nella lista dei regali il profumo Cheap & Chic, da lui sponsorizzato con: “Fa schifo, non compratelo”.
La sua forza è stata sicuramente quella di non cercare mai il consenso.
Decisamente fuori dal tempo dove la sua urgenza di esprimere era più forte dell’urgenza di essere commercializzabile, così lontano da quegli anni Ottanta dove Milano diventava capitale della moda e in un certo senso ci preparava al concetto più contemporaneo di “influencer” con la presenza dei paninari, punk, rockabilly e dark.
Ecco, dovessi immaginarlo oggi, lo penserei come l’anti-influencer, l’anti trend di tendenza, vivace promotore di campagne inclusive volte a non avere paura di essere tagliati fuori.
Vero.
Reale e Genuino.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
La mostra è un percorso espositivo e interattivo che tocca le tappe fondamentali della sua carriera.
I suoi esordi come illustratore, schizzi originali e bozzetti dei suoi lavori, una selezione di abiti e oggetti iconici, le fotografie di Stefano Pandini oltre a progetti realizzati dagli studenti dell’Istituto Marangoni che omaggiano la sua eredità artistica.
Ho ritrovato la sua voglia di libertà e di dissacrazione unite al bisogno di lanciare messaggi forti e inequivocabili.
Le video installazioni permettono di conoscerlo attraverso le parole degli ideatori della mostra, Pierpaolo Pitacco e Giuseppe Mastromatteo, oltre che attraverso il contributo di altri personaggi che lo hanno vissuto in modi e in momenti completamente diversi.
Interessante le parole del cantante Manuel Agnelli che ritrova nel nascere in provincia un bisogno prepotente di emergere.
La mostra è assolutamente da andare a vedere perché racconta l’impatto del comunicatore Franco Moschino sulla cultura pop. Unica pecca dello spazio, è forse quello di essere un po’ troppo raccolto.
La mostra è promossa e organizzata da ADCI – Art Directors Club Italiano a cura di Pierpaolo Pitacco e Giuseppe Mastromatteo, con il patrocinio del Comune di Milano.
FONDAZIONE MOSCHINO
All’interno della mostra c’è la possibilità di acquistare il libro e le fotografie di Stefano Pandini.
Il ricavato andrà devoluto a favore di Hospice di Abbiategrasso sostenuto dalla Fondazione Moschino.
SCORE:
GALLERY
INFO
FRANCO MOSCHINO, IL GENIO VISIONARIO
Fino al 19 dicembre 2024, ingresso gratuito.
MyOwnGallery – Superstudio
Via Tortona 27, Milano