A settecento anni dalla scomparsa di Dante, Verona, primo approdo del Sommo Poeta dopo l’esilio da Firenze, celebra l’importante anniversario con il progetto Dante a Verona 1321-2021 nel segno della collaborazione fra le principali istituzioni culturali della città.
Il programma presentato oggi dal sindaco di Verona Federico Sboarina e dall’assessore alla Cultura Francesca Briani – promosso da Comune, Diocesi e Università di Verona – prevede un vasto calendario d’iniziative, alcune delle quali hanno ottenuto il patrocinio e il contributo del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.
Mostre, spettacoli, manifestazioni culturali e di approfondimento scientifico, restauri e convegni, attività formative e divulgative, itinerari turistici alla scoperta della presenza del Poeta a Verona e della sua eredità culturale e artistica animeranno per tutto il 2021 le strade e le piazze, i teatri e le chiese, i musei e i palazzi della città.
Moltissimi gli eventi in cantiere tra cui una grande mostra diffusa Dante a Verona, appositamente ideata per quest’anno speciale, fatta di storie e luoghi della città. Il percorso e le tappe saranno raccolti in una mappa, un vademecum cartaceo e virtuale per guidare il visitatore in un immaginario viaggio spazio-temporale. Tra la primavera e l’autunno in calendario una mostra su Dante e Shakespeare: il mito di Verona alla GAM e una mostra L’Inferno di Michael Mazur a Castelvecchio. Non poteva mancare un momento di approfondimento e di confronto tra importanti voci internazionali con un convegno dal titolo Con altra voce omai, con altro vello. Dante tra antico e moderno che coinvolgerà i massimi dantisti da tutto il mondo.
Molti i progetti di restauro, uno per tutti il restauro della Statua di Dante di Ugo Zannoni, in Piazza dei Signori. E numerosi spettacoli, tra cui: le Visioni di Dante del Teatro Stabile del Veneto; Dantexperience, con la Budapest National Philarmonic Orchestra e Sonia Bergamasco; Cantiere Dante, progetto teatrale di Marco Martinelli e Ermanna Montanari.
L’anno veronese di Dante vuole rappresentare il legame formidabile tra la città e Dante poeta, letterato e intellettuale, comunicando una intera città dantesca in tutti i suoi luoghi. Dante a Verona è il racconto di un soggiorno speciale (“refugio” e “ostello”) che ha lasciato opere, segni, patrimoni che si sono arricchiti nei sette secoli che ci separano da quel tempo. Esiliato da Firenze nel 1301, infatti, Dante visse a Verona dal 1303 al 1304 e dal 1312 al 1320, ospite di Cangrande della Scala (“gran Lombardo”), signore illuminato che governava la città ghibellina, vicaria dell’imperatore, e ospitava nella sua reggia scienziati, poeti e artisti di talento.
A Verona Dante avviò probabilmente la stesura del De vulgari eloquentia e visitò certamente la Biblioteca Capitolare. A Verona compose buona parte del Paradiso, dedicandolo proprio a Cangrande Della Scala, e discusse la celebre Quaestio de aqua et terra, nel gennaio del 1320, prima di recarsi a Ravenna.
A Verona si stabilì il figlio Pietro Alighieri e ancora oggi qui vivono i discendenti della famiglia.
«Diamo il via alle celebrazioni di un anniversario di grande rilievo della letteratura italiana – spiega il sindaco Federico Sboarina. Verona è al centro della ricorrenza nazionale per i 700 anni della morte di Dante ed è con soddisfazione che lanciamo un programma di alto valore e grande impatto. Sono iniziative di forte interesse culturale ma, anche, più popolari, per avvicinare meglio l’intera comunità alla straordinaria figura del Sommo Poeta, all’interno di un più ampio programma nazionale che coinvolge anche Firenze e Ravenna. La città di Verona ha avuto in Cangrande della Scala il protagonista indiscusso della sua storia medievale, a lui dobbiamo il rapporto di amicizia con Dante. E ancora oggi quel legame è simboleggiato nel cuore cittadino dalla vicinanza fra la grande statua del Poeta, che sarà restaurata, e la dimora di Cangrande nei Palazzi Scaligeri. Per dare quindi il giusto rilievo al ruolo di Verona, tappa importante nella vita di Dante, abbiamo messo insieme le forze migliori per un grande programma di eventi. Ringrazio l’assessore alla Cultura Francesca Briani per il lavoro fatto e le istituzioni cittadine coinvolte, a dimostrazione del lavoro di squadra che la nostra città sa fare. In tempi di pandemia, molte delle iniziative sono previste online, in attesa –speriamo presto – di far rivivere i nostri contenitori culturali nel nome di Dante, richiamando l’attenzione di tutto il mondo».
«Il progetto Dante a Verona – ha aggiunto l’assessore alla Cultura Francesca Briani – è il frutto di un protocollo di intesa che il Comune ha promosso tra diversi enti locali, nazionali e internazionali.
Il progetto è inoltre il segno tangibile di un importante lavoro corale tra tutte le istituzioni culturali del nostro territorio, aderenti al Comitato scientifico, unite in un programma che coniuga un’ampia e seria divulgazione di un patrimonio fondamentale con iniziative di alto spessore culturale e di ricerca scientifica. Verona, pur nelle difficoltà causate dell’emergenza epidemiologica, è pronta per offrire arte e cultura ai suoi cittadini e visitatori, per ora virtuali. Dante a Verona, dunque, è la narrazione di una città. Si inizia già nel dicembre 2020 con la proposta di inediti podcast d’autore a cura del regista Fabrizio Arcuri e un viaggio in video su un racconto della scrittrice Ginevra Lamberti con Francesca Barra e Claudio Santamaria».
Gli highlights del programma Dante a Verona 1321-2021
Arte
Cuore dei progetti è una originale mostra diffusa, appositamente ideata per quest’anno speciale, fatta di storie e luoghi della città: Dante a Verona. Il percorso e le tappe saranno raccolti in una mappa, sia cartacea che virtuale (app) guida indispensabile per il visitatore che potrà seguire un percorso spazio-temporale ideale: dalla chiesa di Sant’Elena ai palazzi scaligeri affacciati su Piazza dei Signori, dalle Arche Scaligere alle chiese di San Zeno, San Fermo e Sant’Anastasia. Scopo della mostra diffusa è valorizzare l’eredità culturale lasciata nella città scaligera da Dante Alighieri. Verona non fa solo da sfondo alla vicenda dantesca ma ne diventa essa stessa protagonista.
Da un punto di vista espositivo, i fulcri della mostra diffusa sono collocati alla GAM Galleria d’Arte Moderna Achille Forti di Palazzo della Ragione e al Museo di Castelvecchio.
La GAM ospita la grande mostra Tra Dante e Shakespeare: il mito di Verona (23 aprile-3 ottobre 2021) a cura di Francesca Rossi, Tiziana Franco e Fausta Piccoli, che presenta un’importante selezione di opere d’arte e testimonianze storiche per approfondire due temi notevoli, in un arco di tempo dal Trecento all’Ottocento. Il primo ruota intorno al rapporto tra Dante e la Verona di Cangrande e il successivo revival ottocentesco; il secondo, connesso al precedente e tutto scaligero, è il mito shakespeariano di Giulietta e Romeo: su entrambi si fonda ancor oggi la fisionomia urbana e culturale di Verona e si alimenta il suo mito.
Nel prossimo anno prosegue La mano che crea. La galleria pubblica di Ugo Zannoni, mostra dedicata allo scultore Ugo Zannoni, autore della statua di Dante in Piazza dei Signori che proprio nel 2021 sarà oggetto di un restauro molto atteso dalla cittadinanza. La Statua ha un valore simbolico per Verona e i veronesi. L’opera fu realizzata nel 1865 dal giovane scultore Ugo Zannoni, che vinse il concorso indetto dalla Società di Belle Arti dell’Accademia di Agricoltura e Scienze in occasione delle celebrazioni del sesto centenario della nascita di Dante Alighieri. Fu inaugurata alle quattro del mattino nella notte tra il 13 e il 14 maggio del 1865 per scongiurare la reazione degli Austriaci, allora al governo della città scaligera, che vedevano in questo monumento il valore simbolico di italianità e di agognata libertà dallo straniero.
Il Museo di Castelvecchio, custode della statua equestre di Cangrande, ospita L’Inferno di Michael Mazur (6 marzo-3 ottobre 2021), mostra a cura di Francesca Rossi, Daniela Brunelli, Donatella Boni: propone le 75 incisioni che l’artista americano Michael Mazur produsse ispirandosi ai Canti dell’Inferno. Le incisioni sono state realizzate con la tecnica del monotipo e dell’acquaforte e nel 2000 sono state donate dall’artista alla città di Verona. Alle opere, esposte nelle teche create da Carlo Scarpa, sono accostati brani danteschi tradotti dal poeta e scrittore statunitense Robert Pinsky, amico di Mazur.
Il Vicariato cultura della Diocesi di Verona propone una mostra dedicata all’Inferno dantesco attraverso le immagini di Gabriele Dell’Otto, uno dei più importanti illustratori contemporanei, noto per i suoi disegni dei supereroi della Marvel, dedicate alla Divina Commedia per l’edizione Mondadori (2020) curata da Franco Nembrini.
Spettacoli
Di chiara impronta sperimentale è il programma degli spettacoli proposto dal Comune di Verona e curato da Carlo Mangolini: un approccio multidisciplinare per far dialogare linguaggi e arti sceniche, coinvolgendo artisti e cittadini veronesi in uno sguardo innovativo sull’intera opera di Dante.
Prologo al 2021 sono due eventi in programma a dicembre 2020, a cura del regista Fabrizio Arcuri affiancato dal musicista Giulio Ragno Favero: Dante’s box. Voci e suoni dalla Divina Commedia. Dalla Commedia, come da un jukebox, 21 attori selezionano altrettanti canti, creando 21 puntate radiofoniche di 15 minuti ciascuna: tracce audio che catapultano l’opera nella modernità. Agli attori si affiancano ospiti speciali come Lino Guanciale, Filippo Nigro, Isabella Ragonese, Vinicio Marchioni e Leo Gullotta. I podcast saranno trasmessi da Rocket Radio Verona, sui canali social del Comune e da Arteven, circuito teatrale del Veneto.
La Verona di Dante è invece un viaggio in video per scoprire i luoghi del Poeta in città: la giornalista Francesca Barra sarà la narratrice di un racconto per immagini, a partire da un testo originale della scrittrice Ginevra Lamberti, Premio Mondello 2020. A intervallare il racconto, brani danteschi letti dall’attore Claudio Santamaria.
Nel 2021, quattro i progetti di spettacolo.
Al Teatro Camploy, Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia con la regista e drammaturga Chiara Guidi e il violoncellista Francesco Guerri, in collaborazione con l’Università di Verona (15 e 16 aprile).
Nello stesso teatro Visioni di Dante, produzione originale del Teatro Stabile del Veneto. Tre drammaturghi, Fausto Paravidino, Letizia Russo e Fabrizio Sinisi, raccontano, in tre spettacoli, l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso contemporanei (26, 27, 28 maggio).
Nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese, al Teatro Romano, Dantexperience con la Dante-Symphonie di Franz Liszt. La Budapest National Philharmonic Orchestra, diretta dal maestro Vittorio Bresciani, in concerto sinfonico con la proiezione delle illustrazioni di Gustave Dorè e brani dall’Inferno e dal Purgatorio recitati da Sonia Bergamasco (21 giugno).
Ancora per l’Estate Teatrale, Marco Martinelli e Ermanna Montanari propongono Cantiere Dante: Purgatorio tutta Verona diventa palcoscenico e saranno gli spettatori a fare il viaggio nel secondo regno ultraterreno: ciascuno sarà Dante, come suggerisce Ezra Pound, che definì Dante un “Everyman” (agosto).
L’Università di Verona ha ideato tre appuntamenti teatrali:
La Vita Nuova – parole d’amore e musica, con musiche originali di Achille Facincani e con il coro giovanile e gli allievi di teatro di A.Li.Ve (primavera); il laboratorio Purgatorio con Chiara Guidi (primavera); Questio de aqua et terra, di Alessandro Anderloni (autunno).
Il Vicariato Cultura della Diocesi di Verona ha in programma il concerto Musica fra Cielo e Terra dedicato a Dante e al Canto Gregoriano e, in giugno, un evento sul tema dell’amicizia nella Divina Commedia: Dante: fratello nostro, percorso poetico e musicale itinerante, curato dal regista Anderloni.
A cura di Fondazione Verona Minor Hierusalem e Diocesi di Verona Noi siam peregrin come voi siete: itinerari guidati da attori della scuola di teatro della Fondazione tra le chiese di San Benedetto al Monte, San Giorgio in Braida e San Tomaso Cantuariense, per approfondire il tema della Fede nell’opera dantesca.
Si segnalano inoltre:
A cura del Teatro Ristori, un ricco programma dedicato a Dante in cui spiccano:
Paolo Fresu & Friends, Dante Project (19 marzo); Lella Costa, La figura femminile nella Divina Commedia (settembre–ottobre); La NoGravity Dance Company in Divina Commedia. Dall’inferno al paradiso (novembre); Rapimenti d’amore, spettacolo di Davide Rondoni e Cristian Carrara (novembre).
Teatro Nuovo – Fondazione Atlantide propone lo spettacolo itinerante Silent Dante (gennaio-maggio e settembre-novembre) e una Maratona dantesca, a cura degli allievi della scuola.
La Compagnia le Falie presenta due spettacoli: Purgatorio, della compagnia di detenuti “Teatro del Montorio” del Carcere di Verona Casa circondariale di Verona in aprile e Paradiso, danza contemporanea sulla terza Cantica, a Riva di Castelvecchio a settembre.
In calendario anche una rassegna di film ispirati alla vita e all’opera di Dante.
E per finire, Tocatì dedicherà l’edizione 2021 al Gioco degli Scacchi al tempo di Dante, negli spazi del castello scaligero.
Convegni e attività di ricerca
Il progetto Dante a Verona 1321-2021 approfondisce la figura del Sommo Poeta con il convegno internazionale Con altra voce omai, con altro vello. Dante fra antico e moderno, promosso e realizzato dall’Università di Verona, in collaborazione con Scuola Normale Superiore di Pisa, Columbia University, University of Notre Dame, Università Cattolica del Sacro Cuore, Accademia Ambrosiana, in programma dal 17 al 22 maggio.
Una parte del programma Dante a Verona 1321-2021 prevede applicazioni tecnologiche innovative ai Beni Culturali, del tutto inedite e di straordinario interesse.
Il DNA di Cangrande della Scala è un progetto – frutto di una collaborazione tra il Museo di Storia Naturale di Verona e il Museo di Castelvecchio con il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona – a forte impronta innovativa e tecnologica per svelare il mistero che ancora aleggia intorno alla sua morte.
Sulla figura di Cangrande si segnala il convegno Il progetto politico di Cangrande I e il ruolo di Dante promosso dalla Fondazione Barbieri, su iniziativa del Consiglio comunale di Verona.
Altra indagine scientifica in corso è quella propedeutica alla progettazione dell’intervento per il restauro dell’Arca di Mastino II, appartenente al complesso monumentale delle Arche Scaligere.
Di particolare importanza sarà la sperimentazione, sulla statua equestre di Mastino II conservata al Museo di Castelvecchio, di una tecnica innovativa che potrà consentire una fruizione a persone ipovedenti.
La Biblioteca al tempo di Dante è l’occasione per presentare il lavoro condotto nell’ambito del Laboratorio di Studi Medievali e Danteschi (LaMeDan) per lo studio e la digitalizzazione dei manoscritti della Biblioteca Capitolare di Verona dal nucleo più antico all’epoca di Dante Alighieri.
Il Vicariato cultura della Diocesi di Verona organizza un ciclo di tre incontri online, dal titolo Dante: credente in cammino, nel quale si focalizza la profonda dimensione spirituale del Sommo Poeta, con tre esperti di Dante: Ernesto Guidorizzi, Giuseppe Ledda, Franco Nembrini (gennaio-marzo).
Il Centro Scaligero degli Studi Danteschi promuove un corso di formazione dantesca.
Per celebrare il Dantedì, la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, molte saranno le iniziative in programma tra presentazioni di libri, incontri con il pubblico, reading e visite guidate ai luoghi danteschi.
INFO
Programma completo e aggiornamenti su: www.danteaverona.it