Oggi, nella sede della Regione Veneto a Palazzo Balbi a Venezia, sono state svelate le medaglie di Milano Cortina 2026.
Ad accompagnare la manifestazione due campionesse che incarnano due anime dello sport italiano: Federica Pellegrini e Francesca Porcellato.
Le vere protagoniste della giornata sono state loro: le medaglie, ideate con un design che punta all’essenza, alla sintesi formale e concettuale. Due metà, come le città che danno il nome ai Giochi, si uniscono in un simbolo visivo potente e inclusivo. La superficie dialoga con la materia: il segno circolare si apre, si piega, si ricompone. L’Olimpiade incontra la Paralimpiade. La competizione non separa, ma unisce.
Progettate dal team creativo del Comitato Organizzatore e realizzate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, le medaglie riflettono lo Spirito Italiano nella sua forma più alta: eleganza sobria, eccellenza manifatturiera, sostenibilità ambientale. Ogni pezzo è un unicum, risultato di un equilibrio tra artigianato e innovazione tecnologica. Il metallo si fa racconto, la sua lucentezza un’eco delle speranze scolpite dal sudore degli atleti.
Il design parla il linguaggio delle avanguardie italiane, recuperando geometrie pure e materiali consapevoli. Ma è nel concetto – nella forza del dualismo che si ricompone – che le medaglie trovano la loro tensione emotiva. Sono oggetti da indossare ma anche da custodire, simboli del passaggio da individuo a leggenda, da gesto a memoria.
Le medaglie di Milano Cortina 2026 sono molto più che semplici premi: sono il battito del cuore
italiano, l’essenza del design che emoziona, il riflesso di un sogno che prende forma. Racchiudono
l’identità di un Paese, la sua creatività, la sua passione per lo sport e per la bellezza”.Ogni medaglia, Olimpica o Paralimpica, è un racconto inciso nel metallo: parla della fatica, della
Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano Cortina 2026.
determinazione, dei sacrifici e delle speranze di chi ha vissuto per arrivare sul podio. Ma racconta
anche la storia di un’Italia che crede nei valori più autentici dello sport. Chi la conquisterà non porterà
con sé solo il tributo della vittoria, ma anche un frammento vivo dello Spirito italiano, un simbolo
eterno di ciò che siamo capaci di sognare e realizzare insieme”
Nel gesto con cui Pellegrini e Porcellato sollevano le medaglie al cielo, c’è la grazia di chi ha vinto e la forza di chi ha resistito. Due storie divergenti che convergono in un unico metallo, in un solo simbolo. L’Italia, ancora una volta, si racconta attraverso l’arte del dettaglio, la cultura del progetto, la celebrazione della differenza.
E se ogni Olimpiade è uno specchio del proprio tempo, Milano Cortina 2026 promette di essere anche un riflesso del nostro futuro possibile: inclusivo, sostenibile, profondamente umano.