Casa-degli-Artisti-Milano.-©Filippo-Ceredi.-Courtesy-Casa-degli-Artisti

Open House: un viaggio negli atelier aperti a Casa degli Artisti di Milano

Casa degli Artisti apre il mese di settembre proponendo un viaggio alla scoperta dei suoi atelier. Dal 10 al 15 settembre ogni atelier sarà aperto al pubblico per conoscere e approfondire i progetti degli artisti che abitano gli studi presentando ogni giorno un programma specifico.

Il viaggio parte dal piano terra dove è allestita la mostra “La memoria delle cose” di Luca Coser che ruota intorno ad un polittico composto di cinque tele di grandi dimensioni a cui l’artista ha lavorato durante il periodo di residenza alla Casa. Ognuna delle 5 tele cita alcuni personaggi importanti nella formazione dell’artista – citazione che non ha nessun intento didattico ma che si propone come superficie specchiante, come enigmatica tessitura di “narrazioni multiple e frammentarie” che vanno molto al di là delle figure evocate che emergono come fantasmi da un orto immaginario e si presentano in maniera fantastica e ironica.
All’interno della mostra di Coser, durante l’opening di martedì 10 a partire dalle 20.00, Dario Buccino presenterà una performance di arte sonora basata sul suo Sistema HN® (hic et nunc). Compositore e inventore di strumenti musicali, Buccino esplorerà forme di creazione e acustificazione che indagano l’intensificazione della percezione dell’essere, unendo consapevolezza corporea, composizione e scultura sonora.

Proseguendo al primo piano, Martina Mura, vincitrice della Coppa Luigi del Premio Nocivelli, presenterà il suo progetto “Bancadati”. L’artista esplora temi di biodiversità e mappatura del territorio, utilizzando il linguaggio grafico-pittorico per indagare luoghi interiori personali e collettivi, con particolare attenzione al seme come simbolo di orientamento e possibile ricostruzione di luoghi, e propone uno sguardo diverso sul mondo naturale nei centri urbani. Mercoledì 11 settembre alle ore 18.30 un talk tra Martina Mura e la curatrice del progetto Julia Rajacic indagherà i punti cardinali della sua ricerca e le esplorazioni fatte durante la sua residenza a Milano. Il pubblico sarà quindi invitato a partecipare a un’esperienza pratica di ricollegamento al potenziale sensoriale e simbolico dei semi.

Sullo stesso piano, Roberto Rup Paolini svilupperà un’installazione immersiva multidisciplinare sul tema del dormiveglia. L’artista, con background nel cinema, combina video e pittura per esplorare lo spazio tra veglia e sonno, evocando atmosfere e sensazioni comuni dall’infanzia attraverso elementi figurativi arcaici e simbolici. All’interno dell’installazione ospiterà “La danza della mora”, performance a cura di Stefano Ghidetti, venerdì 13 settembre alle ore 18.30.
Sempre al primo piano, Isabella Nazzarri e Anna Caruso presenteranno “Paesaggi Liquidi”, un dialogo artistico sulla fluidità e l’impronta mnemonica. Il progetto offre un’esperienza immersiva con installazioni su diversi livelli, coinvolgendo lo spettatore in un’interazione di movimento e proponendo un allestimento germinativo di carte, appunti e immagini. Caruso e Nazzarri parteciperanno alla prossima edizione di “Festival Maestrale”, con la mostra “Geografie della Memoria” organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici di Duccio che intende confermare il proprio impegno nel sostenere e promuovere in modo continuativo l’opera creativa degli artisti che nel tempo sono stati coinvolti nelle proprie iniziative. Nel 2019, durante un periodo di residenza artistica presso Santa Giulia Frantoio Arte (Piombino, LI), sede secondaria dell’Associazione Amici di Duccio, Nazzarri e Caruso hanno lavorato sul concetto di “paesaggio liquido”, dando il via a riflessioni e cambiamenti nel loro successivo lavoro che le hanno accompagnate negli anni fino ad oggi. La presentazione del progetto “Paesaggi Liquidi” avverrà giovedì 12 settembre alle 18.30.

L’atelier recentemente intitolato a Hidetoshi Nagasawa, ospiterà la residenza di Margherita Morgantin che per l’Open House realizzerà un’installazione di accoglienza/trasformazione che mette insieme elementi del paesaggio e segnali tecnici raccolti nei sopralluoghi di manutenzione e riparazione dei treni. Segnali della calma e dell’attenzione che riguardano i tempi sospesi negli intervalli di percorso, per gli esseri viaggianti e per i corpi metallici dell’infrastruttura. Qui il viaggio fisico si ferma e inizia un altro tipo di percorso, solitario e condiviso allo stesso tempo.

Al secondo piano, un progetto di sinergia artistica denominato “Under the 2nd floor” unirà arte urbana e musica in un percorso esperienziale. Tre artisti urbani (Marco Teatro, Luca Di Maggio, Pablo Pinxit) collaboreranno con i producer e compositori Mamakass in una residenza artistica, creando un racconto evolutivo di musica e immagini radicato nelle culture urbane degli anni ’90, che culminerà in un happening rizomatico che ha lo scopo di indagare le emozioni del processo creativo. Martedì 10 settembre alle ore 21.00 ci sarà la preview dell’happening assemblage experience “Under the 2nd Floor” (su invito) che verrà presentata al pubblico mercoledì 11 settembre alle ore 21.00.

Infine, sempre al secondo piano, Gino Lucente, artista visuale sperimentatore di diversi media, compositore e performer musicale, per la prima tappa del suo programma di residenza dal titolo “LA FOLLIA E LE MONTAGNE DI” offrirà al pubblico una performance musicale del gruppo art/rock da lui fondato King Tongue. Per l’occasione sarà proiettato un video di Barnaba Fornasetti dal titolo Fornasetting. La performance sarà sabato 14 settembre alle ore 21.00.

IL PROGRAMMA

Open House con le artiste e artisti: Luca Coser, Dario Buccino, Martina Mura, Roberto Rup Paolini, Margherita Morgantin, Isabella Nazzarri e Anna Caruso, Marco Teatro, Luca di Maggio, Pablo Pinxit e Gino Lucente.
10-14 settembre, Casa aperta dalle 17.00 alle 22.00
15 settembre, Casa aperta dalle 12.00 alle 17.00

martedì 10 settembre
ore 17.00 – 22.00 Opening istituzionale
ore 20.00 Performance sonora di Dario Buccino all’interno della mostra di Luca Coser
ore 21.00 Preview “Under the 2nd Floor” set for an happening-assemblage:
Urban Art + live Mamakass

mercoledì 11 settembre
ore 17.00 – 22.00 Apertura mostre e studi
ore 18.30: Orientarsi con i semi: Un ritratto di Milano attraverso l’esperienza estetica del camminare. Un incontro con l’artista Martina Mura.
L’artista condividerà con il pubblico i punti cardinali della sua ricerca e le esplorazioni della sua residenza a Milano. Inviterà il pubblico a partecipare ad un’esperienza pratica di ricollegamento al potenziale sensoriale e simbolico dei semi.
ore 21.00 “Under the 2nd Floor”, happening assemblage experience:
Urban Art + live Mamakass

giovedì 12 settembre
ore 17.00 – 22.00 Apertura mostre e studi
ore 18.30 Presentazione del progetto “Paesaggi Liquidi” di Anna Caruso e Isabella Nazzarri
Anna Caruso presenta un’installazione immersiva site-specific su livelli e trasparenze differenti, nella quale sarà determinante il ruolo e il dialogo con lo spettatore, che entrerà a far parte dell’opera stessa, interagendo e muovendosi all’interno. L’ambiente si riscopre come terreno fertile di contaminazioni ed evanescenze mnemoniche, attraverso una narrazione evocativa fatta di spazi, assenze e presenze in relazione alla riflessione su identità e memoria. Alcune tele vengono esposte sulle pareti come un segreto da svelare da parte dello spettatore.
Isabella Nazzarri propone un’installazione site-specific nella dimensione dello studio d’artista. Opere su carta allestite alle pareti in dialogo con un archivio personale di oggetti creati e trovati, esposti su tavoli di legno. Il paesaggio come luogo sacro di immersione e individuazione, e di ricongiungimento con una coscienza collettiva appartenente al mondo antico. Il laboratorio d’artista diviene una fucina di esperimenti e ricerche, attraverso una continua raccolta di simulacri, immagini evocative, parole magiche.
Venerdì 13 settembre
ore 17.00 – 22.00 Apertura mostre e studi
ore 18.30 “La danza della mora” performance a cura di Stefano Ghidetti all’interno dell’installazione di Roberto Rup Paolini.
Quali sensazioni percorrono un animo che sogna? Come ci si ritrova a costruire mondi tanto magnifici quanto incubi? Cosa sono gli arti e il corpo nel sogno? Lievi come piume, parole alate troppo pesanti per il Parnaso. Ecco il corpo di qualsiasi essere umano sbigottito nel sogno, perduto ogni risveglio. Sul palco una improvvisazione che fa i conti con lo spazio e il peso dell’onirico, raccolti in piumati pensieri.

Sabato 14 settembre
ore 17.00 – 22.00 Apertura mostre e studi
ore 21.00 Open studio Gino Lucente in Atelier Musicale
King Tongue è un progetto musicale avviato a Milano nel 1998. Il nome deriva da un personaggio popolare nell’industria della pornografia cinematografica degli anni Ottanta. La band è attualmente formata da Gino Lucente (chitarra), Bruno Cover (batteria e percussioni) e Michele Robecchi (chitarra, voce).
Nel 2000 i King Tongue hanno avviato “King Me”, un programma curatoriale dove diversi artisti visivi sono invitati a interagire con la band e le sue attività trattandola come uno spazio espositivo. Dalla sua concezione, “King Me” ha visto coinvolti oltre venti artisti, tra cui Katia Bassanini, Alex Cecchetti, Christian Jankowski, Aviaja Larsen, Gianni Motti, Yoshua Okón, Adrian Paci, Marco Papa, Reto Pulfer and gli archivi di Luigi Russolo e Wolfgang Vostell.
I King Tongue hanno realizzato due album, “This is the Sound” (2002) and “Press Two for Spanish” (2007) e suonano regolarmente in Italia e in Europa, con performance in Francia, Germania, Gran Bretagna e Svizzera.
Difficilmente assimilabili con altre realtà musicali, King Tongue è una band in continuo divenire. Dopo un esordio con sonorità riconducibili a un genere di per sé già ibrido con caratteristiche punk blues, noise rock, dal 2000 si distinguono per l’utilizzo di melodie tipiche del post rock e del krautrock pur mantenendo una potente vena blues

Partnership: Studio di produzione-registrazione, mixing audio Andrea Di Giambattista; Alessandro Dallolio, regista; Matteo Pavesi, Cinema Arlecchino; Michele Rocco, co-produzione; Fabio Mantegna, fotografo.

Domenica 15 settembre
ore 12.00 – 17.00 apertura mostre e studi (Ultimo giorno)

GLI ARTISTI IN RESIDENZA

Dario Buccino è un compositore, polistrumentista, vocalista, teorico, inventore di strumenti musicali. Le sue opere sono basate sulla consapevolezza corporea e uniscono composizione, performance, scultura sonora. La sua ricerca si basa sul Sistema HN® (hic et nunc, qui e ora), un sistema da lui creato per comporre i processi fisici, mentali ed emotivi, fissati con una notazione specifica in partiture, mappe mnemoniche, strategie improvvisative. Utilizza algoritmi (formali e grafici), con cui crea un numero virtualmente infinito di stesure dei pezzi, oltre ad affidarsi all’intuizione estemporanea, con cui compone le partiture direttamente in pubblico secondo gli stimoli offerti dagli spettatori.

Anna Caruso nasce a Milano nel 1980, dove vive e lavora. Ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Bergamo e lavora con alcune gallerie italiane ed estere, tra le quali Gilda Contemporary Art di Milano e la Thomas Masters Gallery di Chicago (USA). Ha partecipato a diverse mostre collettive: tra le più recenti si menzionano nel 2023 la collettiva “Innesti” a cura di Codemo presso Villa Clerici, Milano, con Isorropia Homegallery; due personali nel 2022: “ E’ passato il testimone”, a cura di Frangi e “Torna il sole non il tempo” presso Gilda Contemporay Art; nel 2019 “La casa intorno al vaso”, a cura di Dall’Ombra a Casa Testori e “The third mirror” presso la Thomas Masters Gallery (Chicago). Nel 2019 ha partecipato alla residenza d’artista “Paesaggi Liquidi”, a cura di A. Baldoni, presso Santa Giulia Frantoio Arte con Amici di Duccio.

Luca Coser è un artista visivo. La poetica del suo lavoro è efficacemente descritta da Gianluigi Colin in occasione di una sua collaborazione artistica con La Lettura, inserto del Corriere della Sera: “La ricerca di Luca Coser si articola in un costante gioco di stratificazioni, dissolvenze e spostamenti di senso. La sua pittura, partendo sempre da citazioni personali, riflette sul senso di una identità sempre più precaria, sulla fragilità della singolarità dell’esistenza, ma anche sull’inconscio collettivo. Per questo Coser si muove in una rappresentazione di opposti: nella sua pittura convivono verità e finzione, affermazione e negazione, serenità e trepidazione, in un complesso confronto che diventa metafora dell’animo umano. La sua è una pittura al confine tra figurazione ed astrazione ma dove le figure, dipinte e poi celate, appaiono come presenze avvolte sempre da un silenzioso stato di sospensione. Così, su tutto, emerge un senso di ignoto, di mistero, ma anche quel senso di inquietudine che sembra avvolgere la società della “post verità”.

Luca Di Maggio storico street artist e pittore urbano attivo in zona corso Garibaldi, oltreché in Germania e diverse città italiane e internazionali, rappresenta icone di ciclisti e il mondo delle autoproduzioni Cycling (da cappellini a magliette, poster e bici autocostruite) precedendo di diversi anni, attraverso le sue opere nei muri delle città, i temi della mobilità sostenibile e della sicurezza stradale per i ciclisti.

Gino Lucente (Torre De’ Passeri, 1970), vive e lavora a Milano. Artista visuale sperimentatore di diversi media, compositore e performer musicale, fondatore del gruppo art/rock King Tongue. Nel 2019 ha presentato l’opera “Sagra”, realizzata per la residenza artistica presso Cirkulacija2, Lubiana, Slovenia. Fra le principali mostre personali si segnalano: Loro, Galleria Lorenzo Vatalaro, Milano, 2022; Rock-Post, Galleria Lorenzo Vatalaro, Milano, 2017; Shining, Quattrocentometriquadri Gallery, Ancona, 2010; Transistor, Mars, Milano, 2010; No Present Baby, Galleria Autori Cambi, Roma, 2004; The Gunfighters, La Fabbrica, Losone, Svizzera, 2003; Eight, XXL Gallery, Sofia, Bulgaria, 2001; Produit Noir, Academie Royale des Beaux-Arts, Bruxelles, Belgio, 1995. Ha esposto i suoi lavori in mostre collettive in Italia e all’estero, fra cui, recentemente: I.S.A, Museo D’Arte Moderna Vittoria Colonna, Pescara. A cura di Daniela Pietranico. Ari Mortis, Museo del Novecento, Milano. A cura di Roberto Cuoghi e Milovan Farronato, 2013; Noir Claire, Vanessa Quang Gallery, Paris. A cura di Victor de Bonnecaze e Barbara Polla, 2012; When the impossible happens, Museo MAGA Gallarate, a cura di Vittoria Broggini, 2011; Carte Blanche, Galerie Analix Forever, Ginevra. A cura di Michele Robecchi, 2010; Awaiting Judgement, MiArt, Milano. A cura di Milovan Farronato, Francesca Pasini e Michele Robecchi, 2007; Everything Must Go, VTO Gallery, Londra. A cura di Jari Lager, 2006; Thin Line: The Exhibition, The Movie, Galerie Nadine, Bruxelles. A cura di Milovan Farronato e Jan Van Woensel. Thin Line, Viafarini, Milano. A cura di Milovan Farronato e Marco Tagliafierro, 2005. Insieme ai King Tongue e con il suo progetto da solista ha realizzato diverse performance in Italia e in Europa, collaborando nel progetto King Me con altri artisti contemporanei italiani e internazionali, in musei, gallerie e atri spazi espositivi e nell’ambito di festival e manifestazioni culturali, tra i quali: Galleria Civica d’Arte Contemporanea Trento; MiArt, Fondazione Mudima e C.S. Leoncavallo, Milano; Museo Laboratorio, Città Sant’Angelo; Agorà, Basel, Analix Forever e L’Usine Centre Culturel Autogéré, Ginevra, Svizzera; Museo MAGA Gallarate; Art Festival, Rovereto; Krisvanassche e Port des Champs-Elysées, Parigi, Francia; Mole Vanvitelliana, Ancona; Ain’t Nothing But e 28 Redchurch St., Londra, Regno Unito; Chert, Berlino, Germania.

I Mamakass sono un duo di produttori discografici, compositori, arrangiatori, polistrumentisti, tecnici del suono italiani composto da Fabio Dalè e Carlo Frigerio. Hanno collaborato con vari artisti, tra cui Coma_Cose, Subsonica, Ghali, J-Ax, Baustelle, Lo Stato Sociale, Willie Peyote, Raphael Gualazzi, Galeffi, Dargen D’Amico, Andrea Nardinocchi, Meg, Maurizio Carucci (Ex-Otago). Si occupano del percorso creativo-produttivo dalla nascita alla finalizzazione delle opere musicali a cui lavorano e, oltre a comporre musica propria, si dedicano al sound design e film score.

Margherita Morgantin è nata a Venezia, si è laureata in Architettura all’ I.U.A.V., in Fisica Tecnica, studiando metodi di previsione della luce naturale. È un’artista visiva. Il suo lavoro si articola in linguaggi diversi che spaziano dal disegno al testo alla performance. La sua ricerca riguarda da sempre l’attenzione climatica, da cui deriva una pratica concettuale e meteo-semiotica, e un’attenzione alla percezione fisica della conoscenza; indaga così forme che si incontrano nella matematica, nella filosofia e nel linguaggio. Ha partecipato a mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero, presso Musei, Istituzioni pubbliche e private. Nel corso della sua pratica ha collaborato con molti artisti/e e coreografi e con il collettivo filosofico femminile Diotima. Vive a Milano. Insegna Anatomia artistica, e semiologia del corpo all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Ha pubblicato un libro di testi brevi e disegni: Titolo variabile, Quodlibet, 2009; Agenti autonomi e sistemi multiagente, (con Michele Di Stefano), Quodlibet, 2012; Wittgenstein, disegni sulla certezza, Nottetempo 2016; e Lo spazio dentro (con Maddalena Buri), Nottetempo e-pub, 2020. Sotto la montagna sopra la montagna, cronache, Nottetempo 2021. Ha pubblicato inoltre il disco COSMIC SILENCE 5, fluorescence 4 con Ilaria Lemmo e Beatrice Goldoni per la collezione Xong – dischi d’artista (Xing 2022). Lavora anche come Pawel und Pavel, progetto collaborativo di scrittura e performance, avviato nel 2013 con Italo Zuffi.

Martina Mura vive e lavora da oltre 10 anni a Venezia, stessa città dove ha conseguito il diploma accademico di primo e secondo livello in Pittura all’Accademia di Belle Arti. Ha partecipato a diverse mostre collettive tra Venezia, Padova e Cagliari. Ha presentato due mostre personali, la prima ’’Inventare il mondo’’ a cura di Anna Oggiano presso Spazio E_Emme a Cagliari nel 2022, e la seconda ’’Geoscritture, pratiche di coesistenza’’ a cura di Claudia Ponzi nel 2024 presso Art Studio Finestreria a Milano. Nel 2023 è vincitrice della Coppa Luigi al Premio Nocivelli di Brescia.

Isabella Nazzarri nasce a Livorno, vive e lavora a Milano. Le sue opere sono state esposte in mostre collettive e personali in gallerie e spazi pubblici in Italia e all’Estero, tra cui la Cittadella degli Archivi e Palazzo Reale di Milano, la Fondazione di Sarro di Roma, Le Grand Palais di Parigi, la Galeriè Michael Schultz di Berlino. È stata co-fondatrice del collettivo Supergiovane, un progetto no profit che promuove l’arte emergente . Nel 2019 prende parte in Toscana alla residenza Paesaggi Liquidi promossa dalla Fondazione Amici di Duccio con un progetto, ancora in corso, che indaga il paesaggio come scenario di individuazione della propria identità, necessario a ritrovare il senso di appartenenza ad un luogo tramite la memoria.

Roberto Rup Paolini vive e lavora a Milano. È cresciuto nel cinema di famiglia che ha condizionato e stimolato la sua parte immaginifica e l’interesse per la rappresentazione deviata del reale. Attraverso l’utilizzo di diverse discipline, in particolare il video e la pittura, indaga temi legati alle emozioni e la contaminazione immaginifica nel reale. Utilizza elementi figurativi arcaici e simbolici di diverse tradizioni culturali, folkloristiche, mitologiche e letterarie. La sua ricerca artistica è legata al processo di maturità e auto consapevolezza individuale e collettiva che, attraverso i contesti e le figure fantastiche che crea, punta a rievocare l’esperienza emozionale condivisa. Il suo lavoro è spesso immerso in toni crepuscolari e notturni.

All’interno del suo lavoro, Roberto Rup Paolini coinvolge Stefano Ghidetti. Nato a Santa Fe de Bogotà (1993) cresce in Italia, studia filosofia e si forma tra Siena, Milano e Lovanio. La ricerca nel campo teatrale è da sempre un interesse e in questo ambito attualmente si sta concentrando nell’ambito del costume, presso il laboratorio storico Pieroni, producendo artigianalmente cappelli per il cinema e lo spettacolo.

Pablo Pinxit è un maestro della stencil art. Nasce come pittore e architetto ma la sua provenienza dall’Argentina, patria del muralismo, e le sue esperienze al Tacheles di Berlino e a Milano con asXPO, lo hanno portato a confrontarsi coi territori urbani e progetti di rigenerazione urbana. Oggi attivo tra Milano e Napoli, il suo lavoro è vario ed ecclettico, le tematiche preferite sono il rapporto tra arte e letteratura, la filosofia, la strada e i suoi conflitti, il tempo, i viaggi.

Marco Teatro è un pioniere della street art e del writing a tema ambientale ed ecologico in Italia e delle autoproduzioni underground. A partire dal 1993/94 ha organizzato la prima mostra HIU Happening Internazionale Underground con alcuni dei più noti illustratori e street artist mondiali, proprio dove ora ha sede Casa degli Artisti. Oggi collabora come scenografo con artisti come Bob Wilson e Peter Greenaway e continua la sua produzione artistica.

INFO

Open House: un viaggio negli atelier aperti
dal 10 al 15 settembre 2024, h.17.00-22.00
CASA DEGLI ARTISTI
c.so Garibaldi 89a / via Tommaso da Cazzaniga 20121 Milano

HESTETIKA ART Next Generation

Iscriviti
alla newsletter di Hestetika