Fotografare, o meglio scattare, non è solo un’arte, una professione o un’attitudine.
Scattare è comunicare e rappresentare una visione, un’idea e un pensiero. Catturare il tempo, un attimo e un istante significa essere
testimoni di quel tempo, di quell’attimo, di quell’istante, saper descriverli e raccontarli.
La fotografia è questo: una questione di etica e di estetica.
Così iniziava una delle nostre interviste pubblicata nel 2023 sul numero 39 di Hestetika in occasione dei suoi ottant’anni in una sua personale alla Mazzoleni di Torino.
L’INTERVISTA COMPLETA
Un pensiero e una missione che da anni porta avanti Oliviero Toscani. Creativo, politico, autore e artista.
Non si può definire solo fotografo. La sua arte è quella di esprimere ciò che pensa e la macchina fotografica è solo il mezzo.
Abbiamo incontrato Oliviero durante una delle celebrazioni dei suoi ottant’anni alla mostra “Chez Mazzoleni” a Torino.
Un percorso espositivo con un’antologia di oltre cento immagini che ripercorrono la sua potenza creativa abbracciando la sua intera carriera, dagli esordi alla Kunstgewerbeschule di Zurigo alle celebri fotografie realizzate per le campagne di comunicazione che ne hanno consacrato la fama internazionale, fino agli scatti di moda e ai ritratti di personalità del mondo dell’arte, tra queste quelli di Andy Warhol.
Ecco il pensiero di Toscani.
L’EVOLUZIONE DELLA FOTOGRAFIA
Il mondo di adesso è un mondo fatto di immagini. L’immagine paradossalmente è più importante della realtà. Con internet e i social conosciamo la gente, i luoghi, le situazioni, i fatti, le azioni proprio attraverso la fotografia. La fotografia non è arte, non è pittura, è comunicazione.
Ormai è diventata un servizio sociale, un servizio pubblico.Essere fotografo non è solo fare le foto. Una foto non è da chiodo e cornice. La fotografia esprime, parla, manifesta. Ormai non esiste più la fotografia di Cartier-Bresson. È il passato, non esiste più quella idea di fotografia.
Abbiamo visto così tanta roba orribile in televisione che ci stiamo assuefacendo alla bruttezza.Il mezzo con il quale si scatta è secondario. Si può usare uno smartphone o una reflex, non conta.
L’importante è l’idea. Chi si ostina a scattare solo con strumenti analogici è un feticista.
Lo posso capire nel mondo della musica, che per riprodurre un certo suono devi suonare uno Stradivari.
Non esiste la tecnica assoluta, soprattutto adesso. Devi sapere scegliere, cogliere l’attimo, sapere controllare, utilizzare e sfruttare tutte le novità che ti offrono le tecnologie disponibili. Devi sapere mettere per immagini quello che tu immagini.
Naturalmente ci vuole esperienza e una certa capacità tecnica ma non è lo strumento che fa la tecnica, che fa l’idea”.
CHI TI MANCA DA FOTOGRAFARE
Il mondo è sempre in evoluzione. Non si è mai arrivati e ci sono sempre nuovi personaggi e situazioni da testimoniare. Se ti senti
testimone del tuo tempo, ogni momento va bene. Devi sapere cogliere i simboli e le persone che rappresentano l’oggi. Oggi c’è un problema di umanità, un problema di scomodità del vivere.
Abbiamo paura delle cose. Tutto questo l’abbiamo creato noi esseri umani. Abbiamo un concetto molto strano della libertà.
Partiamo dal presupposto che se hai carta bianca sei libero. La libertà è una tua decisione. C’è gente che è in prigione ed è più libera di quella che è fuori. Credo che tutti siamo liberi, solo che non ce ne rendiamo conto. Tu pensa la poca libertà di un uomo ricco incastrato nelle sue logiche, nella sua continua e affannosa ricerca di nuovi soldi. I soldi logorano chi non ce li ha e logorano ancora di più chi ce li ha!”
IL FUTURO
Il futuro non mi interessa più di tanto. A me interessa il presente.
Il presente è il futuro, per me! Cosa me ne frega di quello che farò questa estate! Mi interessa cosa faccio oggi.
Non è fondamentale progettare il futuro, piuttosto è importante come affrontare il presente. Essenziale è come affronti ogni situazione
della tua vita, quella è la qualità delle cose, con che entusiasmo lo fai, chi hai attorno e l’intelligenza che trovi nelle persone che
frequenti, con le quali lavori. La ricerca dell’intelligenza è importante.
Devi sempre trovare delle persone più intelligenti di te per realizzare qualcosa di grande”.
LE NUOVE GENERAZIONI
Ci sono tanti nuovi fotografi interessanti, nonostante i social abbiano soffocato e ucciso tanti talenti e omogenizzato la loro creatività. Anche la tecnologia, se da un lato aiuta, dall’altro può essere dannosa. La dipendenza dalla tecnologia diventa una comodità e tutto ciò che è comodo e facile è stupido. È molto più facile essere stupidi piuttosto che usare l’intelligenza”.
QUALI INDICAZIONI DARE AI GIOVANI
Le nuove generazioni devono utilizzare la fotografia come strumento di comunicazione. Devono essere curiose del mondo.
Devono esprimere il loro parere, giusto o sbagliato che sia. E per fare questo possono scattare, questo è il fondamento della fotografia moderna.
Oggi tutti fanno mille selfie. E non è sbagliato fotografarsi così, farsi un selfie.
È una continua ricerca della propria personalità. Le cose nuove, quelle che poco si capiscano, sono le più innovative.Bisogna però che il selfie dimostri qualcosa, la propria personalità, cosa vuole rappresentare, cosa vuole comunicare agli altri.
Con la fotografia bisogna far vedere il proprio pensiero, le proprie idee”.
Questo è il selfi che si è fatto e ci ha regalato durante quella intervista