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NICOLA NANNINI. Non è ancora buio a Bologna

Apre oggi, 12 giugno 2025, nelle due sedi bolognesi di CUBO – museo d’impresa del Gruppo Unipol – la personale Nicola Nannini. “Non è ancora buio”.

Un itinerario visivo, a cura di Simona Vinci, che riunisce sedici opere pittoriche di medie e grandi dimensioni, in cui il paesaggio è protagonista assoluto.

Chi vuole entrare nel mondo di Nannini deve rallentare il proprio tempo e sintonizzarsi al ritmo delle opere.

Nicola-Nannini-Oggetto-notte-n.3-2017-olio-su-tavola-60-x-70-cm.-Courtesy-artista.-Photo-Barbara-Bicego

Un paesaggio fatto di strade provinciali, case modeste, nebbie residue, dettagli minimi. Nessun evento visibile, nessun accento narrativo. Solo variazioni di luce, e quell’insistenza sulla lentezza del vedere che è ormai cifra stilistica del pittore. Ogni tela è una porta socchiusa.
Non succede apparentemente nulla, eppure qualcosa resta.
Come quando arrivi in un paese che non conosci e ti sembra di esserci già stato.
Appena si entra nella mostra si è colti da un dubbio: alcune opere, da lontano, ingannano, sembrano scatti fotografici. Ma appena ci si avvicina, tutto cambia, la materia pittorica si rivela e ciò che pareva realistico ci trasporta in un’altra
dimensione.

Io vivo nella pianura. Cerco da anni di andarmene, ma torno sempre. Quei luoghi sono parte di me, nel bene e nel dolore.”

Simona Vinci


Ogni strada ha memoria.
Ogni oggetto — un vaso, una persiana, una pompa di benzina — si appropria una parte di chi lo ha attraversato.
Come se trattenesse qualcosa dell’umano: il suo tempo, la sua storia, la sua scomparsa.

Abbiamo imparato a memoria il colore di ogni singola casa sulla nostra strada, gli intonaci si sono sgretolati sotto i nostri occhi, e polveri d’azzurro, giallo e arancione si sono depositate sulla nostra pelle e sotto le unghie.”

In questi luoghi, racconta Nannini, accade qualcosa di inspiegabile: Sembrano abbandonati, ma sono pieni. Sembrano muti, ma parlano. Hanno qualcosa di cinematografico, come certi paesaggi dei film americani. Ti attraversano.”

Sono “luoghi dimenticati da Dio”, eppure capaci di evocare, con naturalezza, letteratura, arte, fantascienza, sogni.
Nicola Nannini dà corpo a tutto questo con la pittura.

Dipinge prima il paesaggio, e solo dopo (come apparizioni) aggiunge le figure.
I personaggi emergono alla fine, quasi per magia. Il gesto pittorico è lento, stratificato, instabile. Si aggiunge, si toglie, si corregge.
Come se la tela fosse capace di assorbire il tempo, e restituirlo.
Nannini lo dice chiaramente: il tempo davvero speso bene è quello passato al cavalletto. Ogni istante lontano dalla pittura lo sente come sottratto a una necessità profonda.

Le opere

Le opere esposte tra Torre Unipol (dedicata alla notte) e Porta Europa (luce diurna), aspettano.
Ogni casa, ogni strada, ogni angolo sembra immobile, ma se ci si ferma abbastanza a lungo emergono vibrazioni inaspettate.

Ogni muro di ogni casa è gonfio di carne, l’intonaco è pelle, invecchia, si copre di macchie, si scrosta.”


Anche la musica accompagna il visitatore, in sottofondo.
Una selezione di brani scandisce l’andamento delle opere.
Tra le tracce, “Hold On” di Tom Waits — una preghiera commossa, un invito a tenere duro.
A restare. A non cedere alla fretta.

Siamo fatti di colore, di buio, di assenze e di storie
– sottolinea la curatrice.

Questo è il senso profondo di Non è ancora buio: non una semplice mostra di pittura, ma un tempo protetto, uno spazio dove tutto ci invita a rallentare.
A guardare davvero.

Exhibition View

L’artista

ph: Charlotte Lartilleux

Nicola Nannini, nato a Bologna e diplomato all’Accademia di Belle Arti, è docente di disegno e figura presso la Scuola di Artigianato Artistico di Cento e docente di pittura presso l’Accademia Cignaroli di Verona. Conduce da oltre vent’anni una personale e coerente ricerca pittorica in bilico tra figurazione e indagine espressiva. Le sue opere si muovono tra paesaggio e ritratto, tra vedute notturne, diurne e visioni innevate, tra scorci urbani e tipologie umane. La sua pittura, fortemente legata alla tradizione e allo stesso tempo nutrita di influenze moderne e cinematografiche, attraversa cicli tematici distinti ma dialoganti. I paesaggi, in particolare, assumono una dimensione metafisica e universale: siano le case della bassa padana immerse nel silenzio o vedute notturne della provincia, ogni luogo diventa simbolo di un altrove, campo neutro su cui proiettare storie e memorie.
Protagonista di numerose rassegne espositive personali e collettive in Italia e all’estero, ha esposto presso gallerie private, musei pubblici e fondazioni e ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia.

Info

NICOLA NANNINI. NON È ANCORA BUIO
a cura di Simona Vinci
 Bologna, Museo CUBO
12 giugno – 4 ottobre 2025

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