Fino al 14 settembre 2025, il CAMeC – Centro d’Arte Moderna e Contemporanea della Spezia ospita la mostra “Morandi e Fontana. Invisibile e Infinito”, un’esposizione che riunisce per la prima volta, in un confronto diretto, due maestri assoluti dell’arte italiana del Novecento: Giorgio Morandi e Lucio Fontana.

Due poetiche divergenti che trovano un punto di contatto in un’indagine profonda sui concetti di spazio, tempo e realtà.
A curare la mostra sono due figure di riferimento della critica e della museologia contemporanea: Maria Cristina Bandera, tra le massime studiose di Morandi, già curatrice delle memorabili retrospettive al Metropolitan Museum di New York e a Palazzo Reale, e Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze e autore di importanti progetti su Fontana. Insieme hanno selezionato circa sessanta opere provenienti da istituzioni italiane di prestigio – come il Museo Morandi di Bologna, la GAM di Torino e il MART di Rovereto – oltre che dalla collezione permanente del CAMeC e da raccolte private.
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo si apre con i Concetti spaziali di Fontana, opere che dal secondo dopoguerra segnano una cesura radicale nella storia della pittura. I celebri buchi, le tele con pietre, fino agli inconfondibili tagli – le Attese – mettono in scena una visione cosmica dello spazio, in cui la materia si fende per rivelare il vuoto.
Forando la superficie, tagliandola con chirurgica precisione – osserva Sergio Risaliti – Fontana ha inteso porre fine alla tradizione figurativa occidentale aprendo una nuova era, quella di un’arte libera di circolare fuori dal mondo reale, non più prigioniera dello spazio e del tempo terrestre.»
A questa concezione espansiva dello spazio risponde, per contrasto, la dimensione raccolta, intima e sospesa di Morandi, cui è dedicata la seconda sala. Le nature morte e i paesaggi di Grizzana rivelano una poetica che si nutre di silenzi e piccole variazioni: bottiglie, caraffe, oggetti umili che, sottratti al loro uso, si caricano di una tensione metafisica.
Nei quadri di Morandi, così apparentemente semplici, così rigorosi – scriveva Bernardo Bertolucci – c’è sempre un luogo, un punto da cui spiare l’infinito, l’infinito anche di questa sua poesia così pacata, così sommessa.»
Come precisa Bandera,
il nuovo e non scontato accostamento di Morandi con Fontana impone di guardare le sue opere con occhio nuovo. […] Vale per le ‘Nature morte’, che nello scorrere degli anni si semplificano fino a divenire vuoto che si insinua tra le forme, come per gli acquerelli le cui immagini fluttuano in uno spazio indefinito».
Nel prosieguo della mostra si incontrano altre celebri serie di Fontana, come i Teatrini e La fine di Dio, opere in cui il vuoto diventa materia viva, mentre l’ultima sala è riservata ai disegni, agli acquerelli e alle incisioni dei due artisti. Qui, le ricerche grafiche rivelano punti di contatto inattesi: l’interesse per l’essenzialità, la riduzione all’osso del linguaggio, la tensione verso una dimensione altra.
Non mancano nemmeno alcune sculture, tra cui le Nature di Morandi in bronzo e le Nature e Concetti spaziali di Fontana realizzati in vetro, porcellana e ottone. Il dialogo tra questi materiali e tecniche ribadisce l’indagine comune su ciò che si sottrae allo sguardo, su ciò che esiste al di là della forma.
A lui era caro l’infinito dell’invisibile.
Sergio Risaliti
A Fontana l’invisibile dell’infinito.»
L’allestimento, raffinato e meditativo, si conclude con una riflessione visiva che ha il sapore di un’epifania. Due rette parallele – come le definisce Risaliti – che non si incontrano mai, ma che insieme disegnano un orizzonte di senso condiviso, dove la pittura di Morandi e i tagli di Fontana diventano strumenti per interrogare il mistero del tempo, dello spazio, dell’essere.
Parallelamente alla mostra, i visitatori potranno esplorare il nuovo allestimento della collezione permanente del CAMeC, a cura del professor Gerhard Wolf, direttore del Kunsthistorisches Institut di Firenze. Il riallestimento, inaugurato nell’autunno 2024, propone oltre 200 opere secondo una logica non cronologica né rigidamente tematica, ma aperta a costellazioni concettuali. Tra gli artisti presenti figurano nomi come Gordon Matta-Clark, Marina Abramović, oltre a numerose voci dell’arte italiana e internazionale del secondo Novecento.

Info
Morandi e Fontana. Invisibile e Infinito
CAMeC – Centro d’Arte Moderna e Contemporanea, La Spezia
Fino al 14 settembre 2025