A Castel Nuovo, nei suggestivi spazi della Cappella Palatina, della Cappella delle Anime del Purgatorio e dell’Armeria, si apre Mimmo Jodice. Napoli metafisica, una mostra che è insieme omaggio e rivelazione.

Stampa su carta baritata al bromuro ai sali d’argento realizzata a mano dall’artista. VINTAGE
Napoli, Mimmo Jodice Studio
Omaggio a un grande maestro della fotografia contemporanea, rivelazione di una Napoli che si fa materia poetica e metafisica, sospesa e senza tempo.
Curata da Vincenzo Trione nell’ambito di Napoli Contemporanea 2025, promossa dal Comune di Napoli con la collaborazione dello Studio Mimmo Jodice e della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, l’esposizione presenta cinquantasei immagini vintage stampate dallo stesso Jodice – tra cui cinque inediti – accostate a sette dipinti del Pictor Optimus. A unire le due visioni, la ricerca della meraviglia e dello straniamento, del vuoto e dell’epifania.
Il percorso espositivo
La mostra si struttura in otto capitoli – Apparizioni, Vuoto, Da lontano, Monumenti, Statue, Archi, Colonne, Ombre – che tracciano un percorso tematico e sensoriale all’interno del paesaggio urbano napoletano, inteso non come realtà fisica, ma come teatro mentale. Napoli, in queste immagini, si svuota di umanità per farsi eco, simbolo, apparizione. Non più città vissuta, ma città contemplata. Un palcoscenico dove il tempo sembra essersi fermato e la luce – essenziale, tagliente – disegna un altrove.
Il dialogo tra Jodice e de Chirico non è mera affinità stilistica, ma una comunanza di sguardo. Entrambi si muovono nel territorio dell’invisibile, decantano la materia, cercano l’essenza al di là del reale. Il bianco e nero di Jodice, denso e rarefatto, è lo strumento per sottrarre Napoli al flusso del presente e restituirla come visione atemporale. Scrive Trione:
Per Jodice, fotografare Napoli è una questione di stati d’animo. Parte dal visibile, alla ricerca dell’invisibile. Abbandona “questo” tempo, per accedere all’altrove».
Completano l’esposizione estratti dal documentario Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice di Mario Martone (2023) e una poesia inedita di Valerio Magrelli, Per Mimmo Jodice, che intreccia parola e immagine in una dimensione lirica e riflessiva. L’allestimento, firmato da Giovanni Francesco Frascino, guida il visitatore in un percorso intimo e meditativo, dove le fotografie non raccontano ma evocano.
Nel cuore di Napoli, la fotografia di Jodice si fa specchio dell’anima di una città che non cede all’oleografia né alla narrazione convenzionale. Una città silente, lirica, disorientata, in cui l’eterno e l’effimero si abbracciano nell’ombra lunga di una colonna o nel silenzio immobile di una piazza deserta. Una Napoli metafisica, appunto, che vibra al confine tra memoria e visione.
L’artista
Mimmo Jodice vive e lavora a Napoli, dove è nato nel 1934.
Fotografo d’avanguardia sin dagli anni Sessanta, ha attraversato le stagioni più fertili dell’arte contemporanea, mantenendo uno sguardo lucido e una costante tensione verso la sperimentazione. Fin dall’inizio, ha esplorato le possibilità espressive del linguaggio fotografico, scegliendo di usare l’obiettivo non come strumento descrittivo, ma come mezzo creativo.
Negli anni Settanta frequenta da vicino gli ambienti delle neoavanguardie che animavano Napoli, intrecciando rapporti con alcuni dei protagonisti dell’arte concettuale e sviluppando una pratica fotografica sempre più orientata alla ricerca.
Il 1980 segna un punto di svolta con la pubblicazione di Vedute di Napoli, opera in cui Jodice abbandona ogni intento documentario per avviare un’indagine visionaria sul paesaggio urbano. Nasce così una poetica di lontana ascendenza metafisica, che diventerà cifra distintiva della sua produzione e avrà un forte impatto anche sulla fotografia internazionale.
Dal 1986 si dedica a una ricerca sul Mediterraneo e sull’archeologia, che culmina nel volume Mediterraneo, edito da Aperture (New York), e in una mostra personale al Philadelphia Museum of Art nel 1995, che acquisisce le sue opere.
Nel corso degli anni, Jodice è stato protagonista di numerose retrospettive: nel 2009 al Palazzo delle Esposizioni di Roma, nel 2011 al Museo del Louvre con Les Yeux du Louvre, e nel 2016 al Museo Madre di Napoli con Attesa 1960–2016, mostra curata da Andrea Viliani.
Il suo lavoro ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti: nel 2003 il Premio Feltrinelli dall’Accademia dei Lincei e, nello stesso anno, l’onorificenza di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese.
Dal 2018 al 2024 le sue opere sono state esposte in istituzioni di rilievo internazionale: dal Multimedia Art Museum di Mosca al Museo Eretz di Tel Aviv, dal Jeu de Paume di Parigi alla Triennale di Milano, passando per la Galerie Karsten Greve (Parigi e St. Moritz), il MAC di Gibellina, la Galleria d’Italia di Torino, il MAXXI di Roma, Villa Bardini a Firenze e CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino.
Nel 2022 è stata pubblicata la sua biografia, Saldamente sulle nuvole, ritratto intimo di un autore che ha saputo attraversare il tempo senza mai farsi travolgere dall’urgenza dell’attualità, restando fedele a una visione poetica e radicale della fotografia.
Exhibition View
Info
Mimmo Jodice. Napoli metafisica
a cura di Vincenzo Trione
Napoli, Castel Nuovo
Via Vittorio Emanuele III
periodo 13 aprile – 1° settembre 2025