La Galleria Vik di Milano presenta Mémoires, la nuova personale di Massimo Boffa, a cura di Alessandro Riva.
La mostra raccoglie una ventina di opere recenti, tutte di piccolo e medio formato, rappresentative della fase più attuale dell’artista, che trasforma in pittura i luoghi della propria vita e memoria.
Giornalista e scrittore raffinato, Boffa ha raccontato per decenni città, culture e persone sui più importanti quotidiani italiani. La sua esperienza narrativa si trasfigura ora in immagini: l’infanzia a Mosca, le città adriatiche come Cervia e Cesenatico, i quartieri milanesi, i viaggi nel Mediterraneo diventano geografie sospese, ridotte a forme pure e luminose. In quadri spesso minuscoli, quasi miniature, emerge un mondo fragile e in dissoluzione, già evanescente sotto lo sguardo di chi lo contempla.
Come osserva Aldo Damioli, maestro e pittore milanese:
Boffa trasgredisce la regola dell’arte contemporanea – fatta di gigantismo e dramma – dipingendo opere di piccola dimensione, soggetti plausibili, tonalità chiare e luminose, volumi solidi senza ambiguità. La chiarezza è intesa come valore primo, un bisogno reale e salutare per la mente”.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Il percorso espositivo si sviluppa attraverso una successione di quadri che restituiscono i luoghi con nitidezza e sospensione onirica. Dalle piazze moscovite innevate ai treni che attraversano campagne silenziose, dai crocevia austeri di Milano alle marine adriatiche, ogni immagine unisce rigore architettonico e visione fantastica. Alessandro Riva sottolinea come la pittura di Boffa crei “un’unica trama visiva, frutto di una ricostruzione rigorosa ma al contempo straniante, dove il caos urbano si trasforma in equilibrio di linee e volumi, in una calma sospensione di tempo e spazio”. La memoria, privata e collettiva, diventa protagonista: una sorta di gioco a rimpiattino tra ricordi personali, riferimenti a Carrà, De Chirico, ai primitivi italiani e alle periferie sironiane.
Le opere, pur di immediata leggibilità, rivelano una ricerca meticolosa. In La scuola rossa (2025), un edificio emerge silenzioso dalla neve; in Prima neve (2025), una periferia moscovita si trasforma in scenario metafisico; in La traversata (2025) e Verso il Pireo (2020) le navi diventano architetture geometriche sospese sull’Egeo. Milano Bicocca (2025) trasforma camion immobili in monumenti silenziosi, mentre Cervia, il porto canale richiama le marine di Carrà. Piccoli dettagli, come la Panchina nel parco (2013), diventano nuclei poetici, incipit di narrazioni intime e romantiche. Duccio Trombadori definisce il lavoro di Boffa “una pittura scritta col lapis, che distilla linfa poetica da minime tracce di circostanze ambientali ed esistenziali”.
L’ARTISTA
Massimo Boffa è romano di origine e milanese di adozione.
E’ stato per lungo tempo giornalista nella carta stampata, dividendosi tra il lavoro di inviato all’estero (in Iran, in Russia, nell’Europa orientale) e la direzione delle pagine culturali (nei settimanali Rinascita e Panorama).
Allievo del pittore milanese Aldo Damioli, da diversi anni si dedica in maniera costante e sistematica alla pittura.
Ha partecipato a mostre collettive ed è stato invitato più volte al Premio internazionale d’arte di Sulmona, dove è stato premiato nel 2021.
Nel 2023 si è tenuta a Milano la sua prima mostra personale (“Sottozero”, a cura di Vera Agosti, presso lo Spazo Kryptos).
LE OPERE
Info
MASSIMO BOFFA – Mémoires
16 ottobre – 16 novembre 2025
Galleria Vik Milano
Via Silvio Pellico 8, Milano