Mark di Suvero, Neruda’s Gate, 2005, acciaio, 8,15 x 7,70 x 2,46 m; per gentile concessione di Spacetimecc

MARK DI SUVERO. SPACETIME a Todi

Dal 24 agosto al 27 ottobre 2024, Todi (PG) rende omaggio a Mark di Suvero, tra i più importanti scultori viventi legati alla generazione dell’espressionismo astratto e punto di riferimento per l’arte ambientale e pubblica a livello internazionale.

La rassegna, curata da Marco Tonelli, promossa dalla Fondazione Progetti Beverly Pepper, in collaborazione con il Comune di Todi, si tiene nell’ambito della quarta edizione del Festival delle Arti e propone una personale dell’artista statunitense di origini italiane, la prima in Italia dopo il 1995, diffusa nel centro della cittadina umbra.

Con questa iniziativa, Todi conferma la propria vocazione a esplorare i linguaggi più innovativi sulla scena artistica internazionale, attraverso autori che l’hanno scelta come luogo privilegiato dove lavorare o presentare le loro creazioni e che l’hanno portata a candidarsi per diventare Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026.

Il percorso espositivo si apre idealmente da piazza del Popolo che accoglie la grande scultura Neruda’s Gate (2005), dedicata al poeta cileno, deceduto pochi giorni dopo il colpo di stato di Augusto Pinochet dell’11 settembre 1973. Si tratta di un enorme portale, alto circa 8 metri, verniciato di rosso, colore tipico di molte delle sculture in acciaio dell’artista americano. La struttura, leggermente inclinata, è attraversata da una lunga trave di acciaio per creare un effetto dinamico che ne accentui la forza espressiva e drammatica.

L’opera, al termine della mostra, grazie a un contratto di comodato d’uso sarà installata a Todi, al Parco del Ponte Bailey, ai piedi del colle su cui si erge la cittadina umbra, un’area industriale su cui sorgerà a breve un polo scolastico. Il luogo è stato scelto perché sposa appieno la poetica di Mark di Suvero. Convinto sostenitore della funzione sociale dell’arte, di Suvero, lungo tutta la sua carriera, ha preferito non solo lavorare in zone industriali ma anche periferiche e possibilmente vicine a un’utenza giovane.

Neruda’s Gate è uno dei vari omaggi a personaggi famosi che di Suvero ha realizzato nel corso della sua lunga carriera, come a scienziati e matematici quali Galileo, Keplero o Lobotchevsky, compositori quali Schubert, Scarlatti o Mozart o ad altri poeti come Baudelaire, Rilke, Marianna Moore, Gerard Manley Hopkins o Yeats. La scultura sottolinea inoltre l’impegno politico che di Suvero ha spesso esplicitato nei suoi lavori che, seppur astratti e geometrici, non possono dirsi estranei a un coinvolgimento emotivo ed esistenziale verso i fatti della realtà e delle vicende storiche.

La mostra, dal titolo Spacetime, per sottolineare il suo interesse verso i concetti di materia e antimateria, relatività, spazio a quattro dimensioni, gravità e fisica quantistica, prosegue all’interno della Sala delle Pietre di Palazzo del Popolo dove, fino al 6 ottobre 2024, vengono presentati dipinti di grandi dimensioni e piccole sculture, provenienti dalla sua collezione personale e dal suo studio a New York, realizzati in acrilico e pittura fosforescente, tra 2014 e 2022. Tali dipinti esprimono il senso ludico e partecipativo – il pubblico può illuminarli con delle piccole torce facendo apparire colori inattesi – che la poetica di Mark di Suvero ha sviluppato fin dagli anni ’60, oltre che manifestare il significato di “drawing in space” che la storica dell’arte Rosalind Krauss ha dato a tanta scultura in ferro prodotta nel XX secolo.

ILPERCORSO

All’interno del percorso s’incontreranno tre Puzzle Pieces, le opere plastiche più recenti dell’artista americano, in titanio e alluminio, ottenute dalla composizione di diverse parti metalliche indipendenti e che offrono infinite possibilità di combinazione. Anche in questo caso, i visitatori potranno interagire direttamente, assemblando liberamente i vari pezzi per creare delle nuove sculture.

Mark di Suvero è l’autore del manifesto che accompagnerà la 38^ edizione di Todi Festival, uno dei principali appuntamenti culturali italiani e umbri che spazia dal teatro alla musica, alle arti visive, che aprirà in concomitanza con il Festival delle Arti, con la direzione artistica di Eugenio Guarducci.

Stiamo aspettando l’installazione in piazza del Popolo di Mark di Suvero con la stessa trepidazione dei bambini la notte di Natale! Dopo Beverly Pepper, Arnaldo Pomodoro, Fabrizio Plessi e Ugo La Pietra, nomi che in questi anni hanno onorato la città con la loro presenza al Festival delle Arti, presenza che è andata ad arricchire la lunga lista di artisti che da oltre mezzo secolo vivono e lavorano a Todi, facendone già una capitale del contemporaneo. Grazie all’autorità e alla fama di Suvero la città conquista nuovamente la scena internazionale, in un ambizioso percorso di accompagnamento della sua candidatura a Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026”.

Antonino Ruggiano, sindaco di Todi

Riuscire a esporre la straordinaria opera di Mark di Suvero in un borgo medievale come Todi non è stata affatto un’impresa facile. Gli addetti ai lavori sanno bene che questi progetti sono solitamente realizzati nelle grandi città o da storiche fondazioni, meno da realtà più giovani come la nostra, guidate per di più da due donne. Tuttavia, ciò che ci ha sempre accompagnati, anche nelle passate edizioni del Festival che hanno visto grandi maestri dell’arte contemporanea come Arnaldo Pomodoro e Fabrizio Plessi lasciare un’opera monumentale alla città, è stato lo spirito “di ferro” di Beverly Pepper: una grande donna e artista che nella sua lunga carriera non si è mai scoraggiata di fronte a nessuna difficoltà”.

Elisa Veschini, presidente della Fondazione Progetti Beverly Pepper –

La scelta di Mark di Suvero come artista e testimonial del Festival delle Arti di Todi, è motivata non solo dall’importanza che ricopre lo scultore nella storia dell’arte moderna e contemporanea e in particolare per la scultura cosiddetta “tardoindustriale” (di cui è praticamente l’ultimo esponente), ma anche da un legame di continuità con l’opera della scultrice americana Beverly Pepper, che aveva scelto Todi e l’Italia come sua seconda patria e luogo di vita e lavoro. Beverly Pepper, infatti, a partire da una intervista rilasciata nel 1998 a Heidi Landecker, non ha mai nascosto la sua ammirazione per Mark di Suvero, da lei inserito in un pantheon ideale a fianco di scultori come Brancusi, David Smith e Richard Serra”.

il curatore Marco Tonelli

La rassegna sottolinea il legame che si era instaurato tra Beverly Pepper e Mark di Suvero; i due esposero insieme in numerose collettive, tra il 1968 ed il 1995, allestite in musei pubblici statunitensi (tra cui l’Albright Knox Art Gallery di Buffalo e il William College Museum of Art di Williamstown), in prestigiose gallerie private (come John Weber Gallery o John Berggruen Gallery) o in spazi pubblici dedicati alla scultura come il Socrates Sculpture Park di Long Island a New York. Senza dimenticare la loro presenza congiunta in importanti collezioni di scultura come quella dell’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington o dello Storm King Art Center presso New York. Nel 1995, le opere di Pepper e di Suvero furono esposte, fianco a fianco, lungo la Riva degli Schiavoni sul Canal Grande di Venezia in occasione della Biennale del Centenario.

Durante il periodo di apertura dell’esposizione si terrà una serie di iniziative collaterali gratuite (solo su prenotazione, T. 339.1184278), come Spacetime tour, visite guidate ai luoghi della mostra, trekking urbani sull’arte contemporanea a Todi, Kids Art Day, attività laboratoriali per bambini dai 4 ai 10 anni e famiglie sull’arte contemporanea con un educatore d’infanzia specializzato.

L’ARTISTA

Mark di Suvero nasce a Shanghai il 18 settembre 1933 da genitori italiani (Matilde Millo di Casalgiate e Vittorio Levi Schiff di Suvero). Nel 1941 si trasferisce con la famiglia a San Francisco. Nel 1954 frequenta la University of California a Santa Barbara, diplomandosi nel 1956 a Berkeley e inizia a dipingere e a scolpire. Nel 1957 si trasferisce a New York, dove scopre l’Espressionismo astratto, entra a far parte della cooperativa di artisti raccolti nella March Gallery, espone opere in gesso e in cera. Nel 1959 inizia a creare sculture in legno di risulta, prelevato da edifici demoliti. L’anno seguente rimane vittima di un grave incidente mentre lavora, per mantenersi, in un cantiere edile. Nel 1963 è tra i fondatori della Park Place Gallery. Nel 1964 realizza la sua prima scultura all’aperto e tre anni più tardi, una volta imparato a usare gru e tecniche di saldatura, crea la prima grande scultura all’aperto in acciaio Are YearsWhat? (for Marianne Moore).

Nel 1971, contrario alla guerra in Vietnam, lascia gli Stati Uniti per l’Europa. Allo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindoven è organizzata una sua personale, che si estende ai giardini della città e, nel 1975, è il primo artista vivente a esporre ai Jardin des Tuileries a Parigi. In quello stesso anno termina la guerra in Vietnam e rientra negli Stati Uniti. Il Whitney Museum of American Art di New York gli dedica quindi una retrospettiva con opere allestite in vari punti della città. Nel 1977 crea la Athena Foundation, un’associazione dedita a sostenere gli artisti che desiderano creare sculture di grandi dimensioni, e lo Socrates Sculpture Park a Long Island City, New York. Riceve numerosi premi, come il Lifetime Achievement in Contemporary Sculpture Award dall’International Sculpture Center nel 2000, e l’Heinz Award in the Arts and Humanities nel 2005. Vive e lavora tra New York, Petaluma, in California, e Chalon-sur-Saône, in Francia.

INFO

MARK DI SUVERO. SPACETIME
Todi (PG), Piazza del Popolo; Sala delle Pietre di Palazzo del Popolo
24 agosto – 27 ottobre 2024
Todi (PG), Sala delle Pietre – Palazzo del Popolo
24 agosto – 6 ottobre 2024
Ingresso gratuito

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