Palazzo Reale ospita “Man Ray. Forme di luce”, una significativa e articolata retrospettiva dedicata a uno dei protagonisti più emblematici e innovativi della scena artistica del Novecento.

La mostra rende omaggio a un genio pionieristico nel campo dei linguaggi visivi, la cui opera ha avuto un’influenza duratura e trasversale su diversi ambiti culturali, includendo non solo l’arte e la fotografia, ma anche il design e le tendenze della cultura contemporanea. Le immagini di Man Ray, intrise di un’ironia sottile, di un’eleganza raffinata, di un’attitudine provocatoria e di una spinta alla libertà espressiva, si rivelano ancora oggi estremamente attuali, testimonianza inconfutabile del ruolo di primo piano avuto dall’artista nel processo di ridefinizione dei confini e delle possibilità espressive dell’arte nel corso del secolo scorso.
L’allestimento, promosso dall’Amministrazione Comunale di Milano – Assessorato alla Cultura, e realizzato con la collaborazione di Palazzo Reale e Silvana Editoriale, è curato rispettivamente da Pierre-Yves Butzbach e Robert Rocca. La mostra potrà essere visitata dal pubblico fino all’11 gennaio 2026, offrendo un’ampia panoramica sulle molteplici sfaccettature dell’opera di Man Ray e sull’eredità che ha lasciato nel panorama artistico globale. La mostra si configura come un articolato viaggio attraverso l’universo creativo dell’artista, presentando un patrimonio di circa trecento opere che spaziano tra fotografie d’epoca, disegni, litografie, oggetti e documenti di straordinario valore, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private.
Attraverso un allestimento accurato e tematicamente strutturato, il percorso espositivo si snoda lungo le principali tappe della parabola creativa del maestro, facilitando un’interazione profonda con i motivi ispiratori e le tematiche che hanno caratterizzato il suo lavoro: gli autoritratti occupano un ruolo centrale, offrendo un campo di gioco in cui l’artista si confronta con la propria identità, smascherandone le ambiguità e le contraddizioni e costruendo figure enigmatiche e camaleontiche che sfidano le convenzioni della rappresentazione autentica.
In queste immagini, Man Ray si trasforma in un personaggio multisfaccettato, promotore di una riflessione sulla fluidità dell’io e sulla natura mutevole dell’identità. Parallelamente, la produzione dei ritratti dedicati agli amici intellettuali e agli ambienti culturali europei e americani, tra le due guerre, si configura come un dialogo visivo con le personalità e le atmosfere che hanno segnato un’epoca di fermento e di rottura con il passato. Un’altra direttrice significativa riguarda la figura femminile, che Man Ray incarna attraverso le sue muse e che attraversa tutta la sua opera come una fonte inesauribile di ispirazione e di sperimentazione visiva.
Le donne, rappresentate sia come soggetti sensuali che come simboli di grazia e mistero, assumono un ruolo di grande importanza nell’universo creativo del fotografo, diventando strumenti di esplorazione formale e di riflessione sulle tematiche dell’identità, del desiderio e della rappresentazione. I nudi, in particolare, sono trattati come forme astratte, frammenti simbolici e composizioni di luce, nelle quali Man Ray esprime un amplesso tra figurazione e astrazione, elevando il corpo a un livello di pura matericità visiva e simbolica, dissolvendo le coordinate della rappresentazione naturalistica a favore di un gioco di forme e di sensazioni. Tra le numerose tecniche sperimentate, le rayografie e le solarizzazioni rappresentano esempi emblematici della sua incessante ricerca tecnica e poetica. Questi procedimenti, che deformano e alterano la percezione dell’immagine, testimoniano l’apertura al rischio e alla sperimentazione che caratterizzano l’opera di Man Ray, spingendolo costantemente oltre i limiti convenzionali dell’immagine fotografica.
Un altro ambito di indagine concerne il rapporto tra arte e moda, un linguaggio in cui la ricerca di eleganza si fonde con l’innovazione dell’avanguardia, creando un connubio naturale tra estetica e sperimentazione stilistica. Man Ray, così, utilizza la moda come un campo di area in cui esplorare le possibilità di rappresentazione e di espressione legate al bello e al nuovo. Infine, i multipli e i ready-made costituiscono un ulteriore tassello della sua attività artistica, riflettendo la sua adesione allo spirito dadaista e la volontà di interrogare i parametri tradizionali di unicità e di valore dell’opera d’arte. Attraverso questi strumenti, Man Ray mette in discussione l’aura dell’opera e la sua stessa natura, sottolineando un atteggiamento di indifferenza verso l’originalità come valore assoluto e privilegiando invece il processo di creazione come atto di ricerca e di provocazione artistica.
L’esposizione, nella complessità, mira nondimeno a evidenziare come la produzione di Man Ray non si limiti a una mera volontà di intrattenimento, bensì si inscriva in una ricerca poliedrica che oscilla tra il divertirsi, lo sconcertare, l’illuminare e il confondere le percezioni, generando così uno stimolo incessante alla riflessione critica e alla rielaborazione estetica. In questo senso, l’intera mostra si configura come un’ode all’eterodossia visiva e all’interrogativo artistico, invitando il visitatore a immergersi in un mondo di contrasti e di suggestioni che riflettono la complessità del suo pensiero e della sua poetica. La pluralità di media e di formati presenti evidenzia, inoltre, la capacità dell’artista di utilizzare strumenti diversi per esplorare e comunicare le sue intuizioni più profonde, rendendo la mostra un vero e proprio microcosmo degli innumerevoli stimoli e delle molteplici prospettive che Man Ray ha saputo offrire nel corso della sua straordinaria carriera.
I miei lavori sono pensati per divertire, annoiare, sconcertare, confondere ed inspirare la riflessione.”
Man Ray
EXHIBITION VIEW
INFO
Man Ray. Forme di luce
Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano
24 settembre 2025 – 11 gennaio 2026