Con il nuovo volume della collana Sfilate de L’ippocampo Edizioni, la figura di Jean Paul Gaultier si cristallizza in un repertorio che non è semplice antologia, ma mappa geologica di una creatività indisciplinata e lucidissima.

L’enfant terrible della couture francese – epiteto tanto abusato quanto inevitabile – riaffiora qui nella sua interezza, con un percorso che ricompone quarant’anni di rivoluzioni estetiche, dissacrazioni calibrate e abrasioni del gusto dominante.
Il libro, realizzato in stretta sinergia con la maison, si offre come archivio totale: dalle prime sortite del 1977 all’addio scenografico del 2020, ogni collezione viene incastonata in un racconto che ne restituisce l’ossatura concettuale, le derive iconografiche, i cortocircuiti tra prêt-à-porter e couture. L’introduzione storica al marchio e la biografia del suo fondatore non indulgono alla celebrazione, ma chiariscono la postura di Gaultier: un autore che ha sempre navigato tra cultura alta e provocazione con l’ostinazione di chi vede nella moda un laboratorio sociale prima ancora che una grammatica estetica.
Come in tutta la collana, la dimensione visiva non è mero supporto, ma lingua madre. Le oltre 1300 immagini – molte provenienti dagli archivi interni – tracciano la parabola di un’estetica mobile, permeabile allo street style, al teatro, al cabaret, alla musica. Kate Moss, Linda Evangelista, Madonna, Björk, Amanda Lear: presenze che non servono solo a definire un’epoca, ma a testimoniare il dialogo continuo di Gaultier con l’immaginario pop, trasformato da lui in materia critica. Le sue silhouette più celebri – dalla marinière al cone bra – non sono feticci da museo, ma organismi culturali, ancora oggi riconosciuti persino da chi non frequenta il lessico della moda.
Il decimo volume di Sfilate si distingue per la capacità di restituire la natura anfibia della maison: una bottega radicale, sospesa tra virtuosismo artigianale e febbre metropolitana, che ha infranto con costanza filologica ogni gerarchia di genere, età, taglia e provenienza culturale. Ciò che emerge non è solo l’evoluzione di uno stile, ma la prova tangibile che la moda, quando non teme di essere scandalosa, può ancora aprire brecce nel modo in cui percepiamo il corpo, il desiderio, la libertà.
Questo volume, più che un compendio, è un invito a riconsiderare la moda come terreno di frizione, ironia e invenzione continua. Un promemoria necessario: la provocazione, quando è dotata di sguardo, non invecchia.

L’autrice
Laird-Borrelli Persson: scrittrice e giornalista autrice di numerose pubblicazioni dedicate alla moda e al lifestyle, dopo esperienze in Style.com e FIT Museum, è dal 2014 senior archive editor di Vogue.com.
Info
Jean-Paul Gaultier. Sfilate
di Laird Borrelli-Persson
Dimensioni 19 x 27,7 cm | Rilegatura Rilegato in tela | Pagine 632 | Anno 2025 | ISBN 9788867229680 | Prezzo € 49,90
ISBN 9788854060623
€ 32
www.whitestar.it




