Cosa resta di Van Gogh ad Amsterdam? È da questa domanda — apparentemente semplice, ma in realtà tagliente come un’incisione — che parte il nuovo libro di Federica Graziani, Ad Amsterdam con Van Gogh.
Un libro che non è guida, né saggio, né diario di viaggio, eppure è tutte queste cose insieme.
Con uno stile limpido e stratificato, Graziani segue le tracce dell’artista olandese nella città che lo ospitò fugacemente, quando ancora era un giovane inquieto alle prese con il greco antico e con l’angoscia dell’arte che ancora non si era fatta gesto.
Credi davvero che tali orrori siano indispensabili a un uomo che voglia fare quello che voglio fare io: dare pace a povere creature e riconciliarle con la loro esistenza qui sulla terra?
Van Gogh
Van Gogh nella capitale olandese c’è stato poco, pochissimo. E tuttavia oggi la città lo espone, lo vende, lo riproduce all’infinito. Lo elegge a simbolo, lo trasforma in icona, lo comprime in una serie inesausta di souvenir. Graziani non si limita a registrare questa dissonanza: la abita, la interroga, la mette in tensione, intrecciando osservazione urbana e riflessione sul nostro modo di “consumare” l’arte e la memoria.
Amsterdam, del resto, “non è una terra, ma l’invenzione di una vita strappata al mare da certi ostinati”.
Una città che si piega, si rannicchia, che allaga le intenzioni e lascia accadere ciò che tutti sanno accadere. In queste pagine, diventa figura della discrezione e teatro silenzioso in cui si muovono falsari, filosofi, rivoltosi, anatroccole e biciclette rubate. Un luogo che non mostra, ma suggerisce.
Il libro si presenta come un viaggio da palombaro, un’immersione nella stratigrafia dell’anima di Mokum Alef — il nome yiddish e affettivo di Amsterdam — alla ricerca di tracce che Van Gogh non ha lasciato. Un giallo rarefatto a due voci, che mette in scena il rapporto tra ciò che si vede e ciò che si nasconde, tra verità e simulazione, tra originale e falso autentico. E che restituisce un ritratto frammentato ma vivido della città e del suo illustre “figlio dimenticato”.
Graziani scrive un libro apparentemente su Van Gogh, in realtà su ciò che resta — o scompare — della sua presenza in un luogo che oggi lo celebra senza averlo mai davvero accolto.
L’AUTRICE
Federica Graziani ha lavorato come esperta della questione penitenziaria presso la Commissione Diritti Umani del Senato e l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. Ha scritto Per il tuo bene ti mozzerò la testa con Luigi Manconi (Einaudi, 2020) e ha curato la raccolta di scritti dei detenuti del carcere di Frosinone Letteratura d’evasione con Ivan Talarico (il Saggiatore, 2022). Collabora con diverse testate giornalistiche, tra cui ABC News.
INFO

AD AMSTERDAM CON VAN GOGH
Un autentico falso
Federica Graziani
Passaggi di dogana
Giulio Perrone Editore
pagine 160 – prezzo 16,00 euro – ISBN 9788860047687