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“Le ferite di Milano Come l’arte può ricucire la storia” in Triennale Milano

Fino al 30 marzo 2025, Triennale Milano ospita la mostra Le ferite di Milano. Come l’arte può ricucire la storia, un progetto espositivo curato da Spazio Taverna, lo studio fondato da Ludovico Pratesi e Marco Bassan.

L’iniziativa si inserisce in un percorso di riflessione avviato nel 2023 con Le ferite di Roma, esplorando il modo in cui il linguaggio artistico può trasformare il trauma storico in memoria condivisa.

Il percorso espositivo

La mostra prende forma attorno a dieci momenti chiave che hanno segnato profondamente la storia della città, rappresentando episodi di violenza, ingiustizia e crisi collettiva. Dall’esecuzione di Amatore Sciesa durante le repressioni austriache nel 1851 agli attentati terroristici degli anni Novanta, fino alla tragedia di Linate del 2001, il percorso espositivo si sviluppa come una mappa simbolica delle cicatrici urbane e sociali di Milano.

Attraverso le opere di dieci artisti italiani – Camilla Alberti, Francesco Arena, Stefano Arienti, Ruth Beraha, Valentina Furian, Marcello Maloberti (in collaborazione con Fortunato Zinni, superstite della strage di Piazza Fontana), Liliana Moro, Diego Perrone, Paola Pivi e Luca Vitone – la mostra propone una riflessione visiva su questi eventi, trasformando la memoria del dolore in un linguaggio estetico capace di suggerire un possibile percorso di ricucitura e resilienza.

Paola Pivi, SENZA TITOLO (CONTRO LA MAFIA PER L’ATTENTATO DI VIA PALESTRO), 2025,
Carta Amatruda, sporco, metallo, palloncini – Foto: Gianluca Di Ioia

L’idea curatoriale: un dialogo tra arte e memoria

Alla base del progetto c’è l’idea che l’arte possa offrire strumenti per reinterpretare il passato, trasformando la memoria storica in un racconto collettivo condiviso. Ogni artista è stato chiamato a creare un’opera su carta, un disegno che simboleggia la possibilità di un’integrazione emotiva e simbolica del trauma. Il formato scelto – il disegno – riflette la dimensione intima e meditativa della rielaborazione storica, sottraendo la rappresentazione artistica a una dimensione monumentale per restituirla a una più personale e riflessiva.

Le opere si pongono come varchi nella memoria cittadina, offrendo nuove prospettive su episodi che hanno segnato il volto di Milano. La curatela di Pratesi e Bassan non si limita a una narrazione storica, ma invita a interrogarsi sul modo in cui la memoria si sedimenta e si trasforma, diventando parte dell’identità culturale della città.

Un progetto in evoluzione

Dopo Le ferite di Roma, il progetto arriva a Milano con la stessa urgenza di ricostruzione simbolica. Triennale Milano, con questa mostra, conferma il proprio impegno nella promozione della scena artistica italiana e nella riflessione su tematiche sociali e storiche attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea.

Marcello Maloberti, SOPRAVVISUTO, 2025, In collaborazione con Fortunato Zinni,
Courtesy l’artista e Galleria Raffaella Cortese, Milano – Albisola Pastello a olio nero su foglio bianco
Foto: Gianluca Di Ioia

Gli Artisti

Camilla Alberti, Francesco Arena, Stefano Arienti, Ruth Beraha, Valentina Furian, Marcello Maloberti, Liliana Moro, Diego Perrone, Paola Pivi, Luca Vitone

Exhibition View

Info

Le ferite di Milano
Come l’arte può ricucire la storia
28 febbraio – 30 marzo 2025
Triennale Milano
viale Alemagna 6
20121 Milano
www.triennale.org

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