Fino al 17 luglio 2023 è visitabile negli spazi della galleria d’arte e casa d’aste parigina ARP – Art Research Paris la grande mostra personale di Paolo Manazza dal titolo “La forma dei colori”.
La retrospettiva, presentata dal critico d’arte Marco Meneguzzo e da Robert Phillips, già consulente per il
MoMA di New York sui talenti emergenti, si sviluppa nella sede di rue Faubourg Saint-Honoré, quartiere
Matignon, e presenta un corpus di trenta opere realizzate dall’artista milanese dal 2004 sino a oggi.
“La forma dei colori” copre quasi due decenni di produzione del lavoro di Paolo Manazza, e ripercorre a
pieno la sinfonia pittorico-cromatica dell’artista, capace di toccare le corde del fruitore su diversi livelli:
musicali, concettuali, estetici, storici, tattili.
LE OPERE
Le opere in mostra emanano, fin dai titoli, un intenso protagonismo cromatico: oltre a The Shape of colors
(2004), che dà il titolo alla retrospettiva, sono esposti lavori di qualche anno fa, come Untitled Brown (2004)
e Pink Clouds (2008), accanto a opere più recenti come Red Explosion (2020), Yellow Pink (2022), Untitled
Magenta (2023), Untitled Green (2023), Untitled red (2023), Untitled blue (2023) e il mosaico di colori
intitolato Palette! More than Hundred Colours (2020). Tutte composizioni cromatiche che sprigionano una
tensione, una catarsi calamitante capace di emozionare e coinvolgere chi vi assiste.
La mostra esplicita una sinergia equilibrata, satura di molteplici sensazioni ed emozioni, colte perfettamente
dal giornalista Danilo Taino, che descrive così la sua visita nello studio di Manazza in via Dezza a Milano:
“Ero in visita all’amico, quel giorno un po’ piovoso. Non ero entrato nell’atelier con l’intenzione di comprare.
Non ho potuto farne a meno, di fronte al quadro che ora sta su una parete di casa mia. Niente di strano: è
capitato a molti. E molti ancora, di fronte a una tela di Paolo, proveranno la mia stessa emozione. In Italia
come a Parigi.”
“La forma dei colori” rappresenta anche un sentito atto d’amore alla Francia e a Parigi, storica capitale
dell’arte e imprescindibile crocevia di artisti provenienti da ogni angolo del mondo. Allestita fra due vie
dedicate a Paul Cézanne e Paul Baudry, la mostra parigina può anche essere letta come un sincero omaggio
alla tradizione pittorica francese. Fra le opere in mostra, infatti troviamo: Study about Pierre Bonnard
(2009), Hommage to Monet (2011) e Et voilà les premiers citoyen-consommateurs, À gauche l’esprit
renaissant (2023), una rilettura dai colori sgargianti del celebre Le Déjeuner sur l’herbe di Édouard Manet.
“Parigi è il posto giusto per la pittura di Paolo Manazza – spiega il critico d’arte Marco Meneguzzo nel suo
saggio a catalogo – me ne sono accorto entrando nel suo studio, e vedendo un grande lavoro verticale,
astratto, cromaticamente solare, con stesure “àplat” ma ancora materiche, ancora con il ricordo della
pennellata che ispessisce il colore nel momento in cui abbandona il contatto con la superficie. Un quadro
felice e nostalgico assieme, come lo sono ad esempio i quadri di Pierre Bonnard e, soprattutto, di Nicolas De
Staël”.
L’AUTORE
Pittore, giornalista, scrittore, imprenditore culturale: difficile descrivere e circoscrivere Paolo Manazza.
Giornalista specializzato in economia dell’arte, collaboratore trentennale del Corriere della Sera e
fondatore di ArtsLife, il suo percorso di vita lo ha sempre “ricondotto verso l’arte”, come ha efficacemente
notato il critico Alan Jones. Dopo un lungo periodo di silenziosa pittura, nel 2008 Manazza inaugura la sua
prima personale presso la Fondazione Maimeri, la più grande azienda italiana di colori per artisti, con un
titolo ironico e provocatorio: “ViceVersa: i dipinti di un critico presentati dagli artisti”. Da allora, ha esposto
in diverse occasioni, sia in Italia che all’estero. Come pittore, appartiene a quella generazione di artisti che
ancora oggi tentano di esplorare le infinite possibilità della pittura, interrogandosi sul significato e sulla
forza del colore rispetto al concetto di forma. Sensibile e profondo studioso della pittura antica e degli esiti
informali della scuola newyorchese ed europea degli anni Cinquanta, oggi sperimenta le sovrapposizioni
cromatiche in una pittura neoinformale che unisce la forza della gestualità alle vibrazioni del colore.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da ARP, con testi di Mimmo Di Marzio, Alan Jones,
Matilde Nuzzo, Stefania Salvatore e Danilo Taino.
INFO
“La forma dei colori”
Fino al 17 luglio 2023
ARP – Art Research Paris
174, rue du Faubourg Saint-Honoré
75008 Parigi