“Io dico che Gesù Cristo fu un performance artist.” Questa l’idea cardine intorno a cui l’artista berlinese Alessandro Rauschmann (classe 1985) ha immaginato “JESUS COMPLEX”, la sua prima mostra personale a Milano, a cura di Angelica Moschin, che inaugura il 10 settembre, in occasione dell’apertura della galleria Lusvardi Art (Corso Buenos Aires, 45 – Milano).
Gesù fu performance artist quando, appena dodicenne, si intrattenne con i dottori della Legge nel tempio di Gerusalemme, quando scacciò i mercanti e gli usurai dallo stesso luogo e tutte le volte che guarì, esorcizzò o fece risorgere i morti. E questi miracoli sono “segni”, che invitano alla risposta della fede; segni che sempre sono accompagnati dalle parole, che li illuminano; e insieme, segni e parole, provocano la fede e la conversione per la forza divina della grazia di Cristo. Le sue performance avvengono in presenza di un pubblico, un’audience che è lì a testimoniarne la veridicità, e sono eterne e trascendenti. Non si sono mai fermate e, infatti, continuano ancora oggi. Ogni volta che un fedele prega, il cerchio si chiude e la performance viene ricevuta efficacemente. Mysterium Fidei.
Animate da un lirismo raro nell’odierno scenario artistico contemporaneo, le opere “performative” di Rauschmann rivelano l’intenzione dell’artista di descrivere, celandolo e manifestandolo insieme, un evento biblico, ovvero la risurrezione di Cristo e, tramite una radicale e spesso imprevedibile riconfigurazione dei suoi significanti (quasi un détournement) di dimostrarne la verità ontologica. Liberando lo spazio immaginario dalla forza di gravità e dal tempo, Rauschmann ci offre così un enigma da risolvere, antico come la storia dell’uomo e contemporaneo quanto noi che lo osserviamo.
Un enigma che, esattamente come una preghiera, si nutre del suo stesso ripetersi all’infinito. Un miracolo che assume le sembianze umane, le nostre, che non abbiamo bisogno di un corpo per immaginare né di vedere per credere. E se è vero che le azioni di Gesù Cristo sono performance ante litteram, anche l’atto stesso di pregare, oggi, è da considerarsi un evento artistico e performativo, che si svolge da sempre e per sempre in assenza di un corpo, quello mistico, ricreandolo all’infinito nella mente di un fedele.
JESUS COMPLEX è una variazione intorno al tema dell’attesa, l’attesa di colui che verrà o forse, più probabilmente, non verrà mai. In uno scenario dell’Apocalisse post Covid-19, proprio quando un’isteria generalizzata sembra aver preso il sopravvento, saranno forse gli artisti e i poeti a indicare la via? Qualcosa di tremendamente attuale, un tono quasi malato, riscattato però da un portentoso desiderio di salvezza emerge dagli “Aktionstableaux” di Rauschmann. Qui la più profonda disperazione trova, quale residuo di una filtrazione, la risposta a lungo cercata: la scoperta “non solo di vivere ancora, ma dell’esserci ancora vita”. Nella performance e oltre.
L’ARTISTA
Alessandro Rauschmann ha esposto e performato in diverse sedi artistiche quali Kunstverein B05 (Montabaur 2020), HEW/ Kwadrat Gallery (Berlino 2020), Exgirlfriend Gallery (Berlino 2019), FFTN (San Pietroburgo 2019), Eigen Art Lab (Berlino 2019), Kindl Kunstzentrum (Berlino 2019), +DEDE (Berlino 2019/2018), DaDa Post (Berlino 2018). Rauschmann ha conseguito un Master all’Universität der Künste nel 2012 sotto la guida della prof.ssa Rebecca Horn e del prof. Gregor Schneider. Attualmente vive e lavora tra Berlino e Milano.
INFO
ALESSANDRO RAUSCHMANN: JESUS COMPLEX
10 SETTEMBRE – 3 OTTOBRE 2021
LUSVARDI ART
Corso Buenos Aires, 45 Milano
10 Settembre – 3 Ottobre 2021
Orari di apertura: Martedì – Venerdì, 11.00 – 19.00 (Sabato su appuntamento)
Performance live dell’artista (“Paralysis”): Venerdì 10 Settembre 2021, a partire dalle 19.00