Inaugura, lunedì 13 novembre alle Galleria Artra di Milano, la mostra Futuro Antico di Matteo Baracco e Han Tao a cura di Raffaele Quattrone e Mengyin Wang.
Futuro Antico è un’attitudine che ha caratterizzato una parte della musica italiana alla fine degli Anni ’70 andando a recuperare sonorità del passato e cercando di attualizzarle o comunque di includerle nella contemporaneità. C’era una volontà di andare all’origine, di valorizzare la memoria ed il passato al fine di
comprendere meglio un futuro incerto, attraversato da notevoli cambiamenti che in un qualche modo facevano paura.
Nella selezione delle opere di Matteo Baracco ed Han Tao c’è l’intenzione di azzerare le varie differenze ed andare indietro nel tempo alla ricerca di archetipi universali che possano in un qualche modo unire anziché dividere. A tale proposito Matteo Baracco porta in mostra una selezione di opere della serie Pangea (nome del supercontinente che si ritiene includesse tutte le terre emerse della terra), una sorta di giardino primordiale dove prevalgono fiori e piante di diversi colori e forme che l’artista realizza utilizzandone gli stessi elementi naturali. Un ritmo lento come quello della natura che tutti abbiamo dentro di noi e che ci riporta ad un mondo più sostenibile e vivibile slegandoci dall’idea di produttività ed efficienza.
Bisogna coltivare la lentezza, la pazienza. Bisogna saper attendere. Bisogna saper rispettare.
Romano Battaglia diceva: “si può rinascere in ogni momento se sappiamo vivere con il ritmo delle stagioni, del tempo, dell’amore, della natura”.
Anche Han Tao è attratto dall’universalismo creando un linguaggio generale che unisce tutti gli esseri umani valorizzandone la spiritualità e con questa superando le contraddizioni e difficoltà della nostra contemporaneità. Nella selezione di opere in mostra, piccole linee o rettangoli dorati sono degli spiragli di luce in un diffuso buio nel quale è facile perdersi. Le luci che si accendono ogni giorno ad Oriente sono le prime luci
del nuovo giorno, quelle che rompono per prime la cortina del buio, che sono la promessa di una luce che mano mano diventa più forte e definisce i contorni di tutto ciò che ci circonda illuminandolo. Silvia Zoncheddu ha scritto: “la luce non ha paura del buio ma è il buio che teme la luce perché quando essa si accende il
buio scompare”.
Si tratta dell’ultima mostra presso gli spazi di Via Giuseppe Parini 9 in vista dell’inaugurazione dei nuovi spazi di Via Leopoldo Gasparotto 4 e la prima mostra nata dalla collaborazione tra ARTRA e ARTRA projects volta a promuovere e valorizzare la giovane arte emergente.
GLI ARTISTI
Matteo Baracco
Classe 1994, è un artista e designer multidisciplinare torinese. I suoi progetti nascono dalla combinazione di diversi linguaggi che, mescolati tra loro e alimentati dal forte desiderio di scoprire il mondo, danno vita ad opere che dialogano principalmente con la Natura e con temi sociali. Attualmente collabora con gallerie d’arte, magazine, start–up, progetti ed etichette musicali, agenzie di comunicazione e porta avanti il suo progetto d’identità artistica personale.
Han Tao
Classe 1993, Han Tao si è interessato alla pittura fin da bambino e, dopo aver frequentato gli studi di pittura presso l’Università Minzu di Pechino, ha poi studiato a Firenze e Milano dove frequentando l’Accademia di Belle Arti di Brera è stato profondamente influenzato dal cromatismo. Nei suoi dipinti utilizza una grande quantità di spazio vuoto e colori sovrapposti per esprimere l’apparente insensatezza, la tragedia e il nichilismo del mondo contemporaneo. I rettangoli e le linee simboleggiano tutti i limiti, le contraddizioni, gli equilibri e i paradossi
della vita quotidiana, nonché il vuoto insito nella società odierna.
INFO
Galleria Artra Via Giuseppe Parini, 9, 20121 Milano
Facebook: artra.galleria.milano
Instagram: @artra.galleria.milano @artra_projects
Website: www.artragalleria.it