Fino al 4 luglio 2026 le stanze di Palazzo Bellini a Oleggio ospiteranno la mostra FRAGILITY – The Dance of Life and Death.

Attraverso oltre quaranta opere di artisti di generazioni e linguaggi differenti – dalla pittura alla fotografia, dal video alla scultura e all’installazione – la mostra restituisce un dialogo poetico e inquieto sul limite e sulla vulnerabilità, specchio di un’epoca segnata da crisi, metamorfosi e ricerca di senso. Una riflessione sulla tensione tra desiderio e perdita in terreno di ricerca e ascolto.
Per questa esposizione, la visione dei collezionisti, in dialogo con i curatori, oltrepassa i confini della loro raccolta privata. In un gesto di fiducia e condivisione hanno scelto di accogliere opere provenienti da altre importanti collezioni come la Collezione Ettore Molinario di Milano, insieme a lavori concessi da archivi — tra cui l’Association Man Ray, Paris, e dagli artisti stessi. Questo intreccio permette al percorso espositivo di trasformarsi in uno spazio di dialogo, una cassa di risonanza tra esperienze diverse.
Così il gesto del collezionare assume una dimensione ancora più concreta e relazionale: scegliere, accogliere, condividere diventano atti di cura quotidiana, un modo di abitare l’arte e di viverla come presenza viva, continuamente in movimento.
GLI ARTISTI
FRAGILITY – The Dance of Life and Death riunisce, oltre alle opere di Giulia Cenci, David Finn e Philippe Parreno che abitano stabilmente le stanze del Palazzo, una selezione di lavori provenienti dalla collezione privata di Laura e Luigi Giordano. Tra questi figurano Pawel Althamer, Jacopo Benassi, Enrico David, Binta Diaw, Gina Folly, Klara Hosnedlová, Anselm Kiefer, Ibrahim Mahama, Till Megerle, Nino Migliori, Hermann Nitsch, Nunzio, Arnulf Rainer, Augustas Serapinas, Cheyney Thompson, Rirkrit Tiravanija, Josh Tonsfeldt, Nora Turato e Jessica Warboys.
Le loro opere dialogano con quelle degli artisti invitati a contribuire con uno o più lavori. Da Nina Carini arriva Senza voce; Han-Chiao presenta sei opere che oscillano tra fotografia e ceramica. Isabelle Cornaro è presente con Choses, mentre Joanna Wos con Untitled. Seguono Le Dos Blanc (Kiki) e Anatomies, due lavori degli anni Venti del Novecento di Man Ray; Tra me e me di Federico Cantale; Crystal Girl No. 55 di Noé Sendas; Untitled (Deux danseuses avec boas de plumes) di Roberto Baccarini; In The Unrest of Movado di Kresiah Mukwazhi. Infine, le fotografie di Eikoh Hosoe provenienti da una collezione privata.
La mostra attraversa tutte le sale di Palazzo Bellini come una danza visiva e sensoriale: un alternarsi di tensioni e armonie, di forme che si generano e si dissolvono, di corpi che amano e decadono, di materia che si erge a simbolo della precarietà. FRAGILITY. The Dance of Life and Death invita a sostare in quell’intervallo impercettibile tra un battito e l’altro, là dove l’arte si fa corpo, pensiero, gesto, memoria e presagio.
Esiste un luogo — tanto fisico quanto psichico — in cui la tensione tra gli opposti non approda mai a una sintesi, né trova una soluzione definitiva. Al contrario, si manifesta costantemente come energia pura, instabile, generativa, indomabile. È in questo spazio liminale che si colloca FRAGILITY. The Dance of Life and Death: una mostra corale che si dispiega come un rituale, una liturgia profana, in cui l’arte ritorna a interrogare l’essere umano nella sua condizione peritura e, al tempo stesso, più abissale e profonda» sottolinea il curatore Domenico de Chirico.
Per Rischa Paterlini, co-curatrice della mostra e curatrice della collezione Giordano, «in questa terza tappa, SPA | Spazio per Arte conferma la propria natura di laboratorio: un luogo in cui la collezione si fa terreno di confronto e di ricerca. Aprirsi ad altri artisti e curatori significa accettare che la collezione non sia un insieme compiuto, ma un organismo in trasformazione, attraversato da energie differenti. È in questa costante oscillazione tra appartenenza e apertura che si rinnova il senso stesso del collezionare: non gesto di possesso, ma forma di relazione, sempre viva, nel tempo».
«In SPA ci piace prenderci cura dei visitatori guidandoli in un percorso di scoperta e benessere dove silenzio, contemplazione e dialogo favoriscono un contatto autentico con l’arte contemporanea. FRAGILITY – The Dance of Life and Death interpreta questo approccio: una fragilità intensa non in senso negativo, ma preziosa, ricca di bellezza e significato, che invita a rallentare e a riscoprire il valore della cura e dell’ascolto» concludono i collezionisti.
PUBLIC PROGRAM
FRAGILITY – The Dance of Life and Death è accompagnata anche da un Public Program e dal nuovo ciclo di incontri Indovina chi viene a SPA, che vedrà protagonisti personalità di rilievo del mondo dell’arte, designer e collezionisti chiamati a raccontare – in dialogo con lo spazio e il pubblico – il proprio percorso e il personale rapporto con l’arte contemporanea.
La Collezione Laura e Luigi Giordano si distingue per un interessante mix di medium e generi artistici — dalla figurazione all’astrattismo, dal neoespressionismo all’arte concettuale — dagli anni Ottanta ai nostri giorni. Comprende circa 200 opere, tra pittura, scultura, fotografia, video e installazione, e testimonia un dialogo costante tra generazioni e linguaggi diversi. Vi figurano opere di Hermann Nitsch, Arnulf Rainer, George Baselitz, Anselm Kiefer, Miriam Kahn, Wolfgang Laib, William Kentridge, Antony Gormley, accanto a Roland Flexner, Roberto Cuoghi, Elmgreen & Dragset, e ai più giovani Gina Folly, Anne Imhof, Diego Marcon, solo per citarne alcuni. Per Laura e Luigi Giordano, collezionare significa affidarsi allo sguardo degli artisti per comprendere il presente: non un gesto di possesso, ma un modo per attraversare il tempo insieme alle opere, riconoscendo in ciascuna un segnale, una possibilità.
EXHIBITION VIEW
INFO
FRAGILITY. The Dance of Life and Death
a cura di Domenico de Chirico con Rischa Paterlini
Date: dal 22.11.2025 al 04.07.2026














