EMILIA AGOSTI. Vedere l’invisibile, alla JELMONI STUDIO GALLERY di Piacenza

Aprirà il 10 ottobre alla Jelmoni Studio Gallery di Piacenza il solo show di Emilia Agosti. Vedere l’invisibile.

Le opere presentate in questa esposizione racchiudono dentro di sè il concetto portante di tutto il percorso artistico della pittrice, che si snoda attorno alle tematiche del simbolo e dell’invisibile. La storia dell’uomo dai primordi fino ad ora è una storia di distacco e di incontro, unità e differenza e il simbolo manifesta pienamente questo paradosso: è unità con varietà, unità che non dimentica la frattura che cerca sempre di ricomporre. Esso è uno sguardo, consapevole che la nostra esperienza del mondo non si riduce alla visibilità ma rinvia sempre oltre sé.

E l’arte può incarnare perfettamente, secondo l’artista, la sfida del paradosso di rendere visibile l’invisibile, quelle forze che non interagiscono con la luce e l’elettromagnetismo ma in un certo qual modo possono essere percepite e “viste” in maniera non convenzionale, magari attraverso fasi oniriche particolari o una “visione superiore”. La pittrice, da sempre attenta a sviscerare l’apparente dualismo tra visibile e invisibile, illusione e realtà, energia e materia, esprime nelle sue opere queste riflessioni attraverso un ritorno all’origine, all’essenziale, a quell’energia cosmica che scorre in tutti gli esseri e in tutte le forme e trova nell’arte il luogo simbolico per eccellenza in grado di metterci a contatto con l’infinito.

E’ il ritorno a quello stupore di fronte al gesto artistico che lascia una prima traccia sulla tela, traccia che è segno che può diventare scrittura ma anche immagine nel pieno significato etimologico del termine, porta regale verso l’invisibile. Le opere esposte ci svelano passo dopo passo questa concezione: dagli astratti su tela, ai lavori ispirati alla calligrafia giapponese realizzati come una sorta di scrittura automatica, ai lavori di body printing, nei quali in primo piano vi è il contatto profondo con la parte primordiale dell’essere che trova nel corpo il luogo per antonomasia del simbolico. Tutti questi lavori sono accomunati da una sorta di leggerezza a livello di tratto, la leggerezza della traccia che lasciamo cadendo sulla terra, traccia che può essere data da differenti mezzi e tecniche (dal pennello, al rullino, al dripping di colore dato da un gesto d’impulso che non appoggia nemmeno sul supporto, all’impronta data dai nostri corpi che cadono come se fossero colore) ma che rimanda sempre all’inesauribilità e all’infinità da dove proviene e verso la quale ritorna . . .

INFO

EMILIA AGOSTI
VEDERE L’INVISIBILE
Dal 10 ottobre al 27 ottobre 2020
Jelmoni gallery – Via Molineria S. Nicolò, 8,
29121 Piacenza

 www.jelmonigallery.com

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