Elisa Caldana, The Falcon of Karachi, 2024 Film stil

Elisa Caldana Il falco di Karachi al MACTE di Termoli

Dal 14 febbraio al 3 maggio 2025, il MACTE – Museo di Arte Contemporanea di Termoli ospita l’anteprima italiana di “Il falco di Karachi”, un progetto di Elisa Caldana che esplora il complesso rapporto tra natura selvaggia e addomesticamento.

Al centro della narrazione c’è il falco Laggar, una specie poco conosciuta e in via di estinzione, originaria di Pakistan, India e Myanmar, che l’artista usa come potente metafora per riflettere su temi universali come libertà e costrizione, dominio e resistenza, rapporti di potere e diritti non solo umani.

L’ALLESTIMENTO

L’allestimento pensato per la rotonda del museo immerge il visitatore nell’atmosfera di un cortile di Karachi, ricreando un ambiente in cui le opere dialogano tra loro e con il pubblico. Qui tutto sembra sospeso tra realtà e simbolismo, evocando l’ambiguità di un confine sottile tra natura e cultura, libertà e prigionia.

Entrando nello spazio espositivo, ci si trova di fronte a una zona dedicata al film che l’artista ha girato durante i suoi viaggi a Karachi. Le immagini catturano l’interazione tra l’uomo e il rapace, esplorando il paradosso di una natura selvaggia costretta in cattività. Il film non racconta solo una storia, ma suggerisce un’esperienza emotiva, lasciando che lo spettatore si confronti con il senso di perdita e spaesamento che accompagna la scomparsa di una specie.

Poco più in là, le opere tessili si dispongono nello spazio come piumaggi fluttuanti. I tessuti riproducono le penne del falco Laggar, ma non imitano semplicemente la natura: piuttosto, ne reinterpretano l’essenza, restituendo la delicatezza e la fragilità di un equilibrio costantemente minacciato. Le opere tessili sembrano quasi galleggiare nell’aria, richiamando l’idea di leggerezza e libertà, ma evocano anche l’inquietudine di qualcosa di evanescente, di destinato a scomparire.

Al centro della rotonda si erge Untitled (Released), una scultura in bronzo che rappresenta due mani nell’atto di trattenere un falco poco prima del rilascio. L’opera cattura un gesto congelato nel tempo, un momento di tensione tra il possesso e la liberazione. La scultura, simile a uno stampo in gesso, evoca il vuoto e l’assenza, suggerendo che ciò che si trattiene inevitabilmente sfugge. Elisa Caldana gioca con l’ambiguità del gesto umano: quel momento di controllo assoluto che coincide con l’istante della resa.

LA MOSTRA

La mostra, curata da Bruno Alves De Almeida della Jan Van Eyck Academie di Maastricht, indaga i rapporti di potere e la complessità dell’addomesticamento, interrogandosi su cosa significhi realmente possedere qualcosa di selvaggio. Elisa Caldana lascia aperta la domanda, portando lo spettatore a riflettere sulle proprie contraddizioni e sulle dinamiche di dominio che regolano non solo il rapporto con la natura, ma anche le relazioni sociali.

IL PUBLIC PROGRAM

A completare l’esperienza espositiva, il Public Program offre momenti di dialogo e approfondimento. Sabato 15 febbraio alle ore 16, Elisa Caldana incontrerà il pubblico insieme a Bruno Alves De Almeida, per raccontare il processo creativo e il viaggio fisico ed emotivo che ha portato alla nascita de Il falco di Karachi. Il 2 e 3 maggio, invece, si terrà un laboratorio pratico con l’artista e la textile designer olandese Aliki Van der Kruijs, sostenuto dall’Ambasciata e dal Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi.

LE OPERE DELLA COLLEZIONE

Nelle sale laterali sarà invece visibile una selezione dedicata di opere della collezione del Premio Termoli, che comprende, tra le altre, quelle di Benni Bosetto, Dadamaino, Mirella Bentivoglio ma anche delle serigrafie realizzate da Bettino Craxi dedicate a Pierre Restany e la pala di Malangatana, che sarà esposta fino alla fine di questa mostra e poi riportata in deposito.

L’ARTISTA

Elisa Caldana (1986, Venezia) vive a L’Aia, Paesi Bassi.
Ha studiato alla Städelschule di Francoforte e alla Jan van Eyck Academie di Maastricht, dopo aver ha conseguito la laurea in arti visive presso l’Università IUAV di Venezia. Caldana lavora principalmente con la scultura, i film e la scrittura. Le sue opere adottano l’astrazione per portare l’attenzione su questioni politiche e sociali, analizzando i paradossi e gli spazi liminali che si producono nella coesistenza di diverse prospettive di comprensione del mondo (ad esempio occupandosi di architettura, spazi pubblici, monumenti, identità collettiva).
Le sue opere sono state esposte in mostre e presentazioni a livello internazionale come MAXXI, Roma; MAMbo, Bologna; Whitechapel Gallery, Londra e Tokyo Arts and Space, Giappone.

INFO

Elisa Caldana
Il falco di Karachi
14 febbraio – 3 maggio 2025
MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli
Via Giappone, Termoli (CB)
www.fondazionemacte.com

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