C’è una soglia impercettibile, un punto di sospensione in cui il colore diventa pausa, tregua, persino ascolto.

È in questa intercapedine sensibile che si muove “Visioni di bellezza, luce e colore in dialogo”, la mostra personale di Eleonora Gargantini al Binario Vivo di Cernusco/Merate, un ambiente volutamente rarefatto che l’artista descrive come “uno spazio bianco”, una camera mentale in cui far sedimentare intuizioni e urgenze.
Gargantini non dipinge semplicemente immagini: costruisce una grammatica emotiva, una sintassi di pigmenti e sottili incrinature formali che aspirano a tradurre ciò che normalmente resta fuori fuoco. Nei suoi lavori il colore non è mai pura decorazione; è un vettore di intensità, un mezzo per interrogare la realtà attraverso un linguaggio che alterna pudore e incisione.
A volte la osservo in punta di piedi, altre la scavo a fondo”, afferma l’artista. È proprio in questo oscillare tra leggerezza e affondo che le opere trovano il loro ritmo.
La mostra riunisce undici lavori che si muovono sul crinale tra visione e annotazione poetica. Campiture cromatiche vibranti, segni sospesi, frasi sottili che affiorano come pensieri trattenuti: tutto concorre a disegnare una costellazione intima, una geografia dell’emozione che non vuole spiegare, ma predisporre lo sguardo alla cura dell’invisibile. Ogni opera sembra sospesa nell’istante prima che qualcosa accada, come se la pittura fosse un esercizio di vigilanza sensibile.
Collocate in un ambiente che privilegia la contemplazione, queste immagini diventano micro-pause nella densità del quotidiano: rifugi che si possono incontrare “nell’attesa di un treno o davanti a un caffè”, come se l’arte potesse insinuarsi nelle crepe della routine e offrirsi come una piccola, inattesa epifania. La forza del progetto sta proprio in questa disponibilità a farsi interstizio, a ricordare che la bellezza — quando non è ridotta a ornamento — può ancora esercitare un ruolo di disvelamento.
Visioni di bellezza, luce e colore in dialogo è dunque meno una mostra e più un invito: a rallentare, a lasciarsi attraversare, a riconoscere ciò che lo sguardo abitualmente smarrisce. Un dialogo continuo tra cromie e parole, dove ogni quadro funziona come un respiro trattenuto che finalmente trova voce.

L’ARTISTA

Eleonora Gargantini – La storia artistica di Eleonora inizia ufficialmente nel 2017, quando la sua opera “Parole” viene selezionata nelle graduatorie extra del Concorso di poesia e pittura “Alda Merini e Guido Bertuzzi”, promosso dall’Associazione “I Navigli” di Milano e “The Boga Foundation”. Il suo percorso nasce dal giornalismo culturale e da una Laurea Magistrale in Storia dell’Arte (2013), studi che le hanno insegnato a riconoscere la bellezza, ma soprattutto a leggerne l’essenza oltre la superficie. Da allora realizza opere anche su commissione, costruendo connessioni tra visione, emozione e spazio
INFO
Visioni di bellezza, luce e colore in dialogo
di Eleonora Gargantini (Spazio 000C)
Binario Vivo – Stazione ferroviaria di Cernusco/Merate (Lc)
Dal 19 novembre 2025 al 31 dicembre 2025
https://www.instagram.com/spazio000c/




