Nel mondo lucidamente paradossale di Eau de Eau, il futuro ha già avuto luogo. E somiglia, con inquietante precisione, al nostro presente.

L’acqua, fondamento di ogni forma di vita, diventa oggetto di desiderio e privilegio, trasfigurata in un flacone che ne ripensa l’identità: non più fonte vitale, ma status symbol, non più diritto, ma lusso.
Al centro del progetto, una boccetta raffinata, lucente, con un tappo dorato che riproduce un pianeta Terra ridotto a monile: non è semplice packaging, ma una vera e propria opera concettuale. Realizzata in collaborazione con Love Therapy, il marchio fondato da Elio Fiorucci, e firmata dalla visione politica e dissacrante di Max Papeschi insieme all’eleganza formale di Arianna Bonucci, Eau de Eau si inserisce nella tradizione dell’arte concettuale con una forza comunicativa che si serve dell’ironia per colpire a fondo.
L’acqua contenuta nella bottiglia è reale, ma la sua realtà è trascesa in simbolo. Il liquido, apparentemente banale nella sua trasparenza, diventa il fulcro di una riflessione sull’assurdità del consumismo e sul destino delle risorse naturali in un sistema che trasforma la sopravvivenza in mercato. L’universo visivo del lusso – flaconi levigati, mouillettes, hostess e luci dorate – viene qui messo al servizio di una critica feroce ma sofisticata, che sovverte le regole del gioco dall’interno.
Curato da Alisia Viola e Tommaso Venco, Eau de Eau è un progetto che unisce rigore concettuale e costruzione estetica, attraversando linguaggi ibridi tra design, arte contemporanea e installazione performativa. Il suo lancio ufficiale, avvenuto il 21 maggio 2025 nello spazio espositivo milanese PARCO – nuovo polo culturale nato dalla riqualificazione di un’ex fabbrica in zona Barona – ha scelto di replicare fedelmente la liturgia dell’industria del lusso.
Gli ospiti, provenienti dal mondo della moda, dell’arte e del design, sono stati accolti in un allestimento scintillante, ingannati dalla promessa di un nuovo profumo d’élite. Solo dopo ore di presentazioni e spruzzi su mouillettes, la rivelazione: Eau de Eau è acqua. Semplice, essenziale, priva di profumo – eppure oggetto di un desiderio indotto, performato, confezionato. Il pubblico, colto di sorpresa, ha così partecipato a un’azione collettiva di svelamento, in cui la fascinazione cede il passo alla riflessione.
Eau de Eau funziona come uno specchio deformante che restituisce la nostra immagine con una nitidezza disturbante. In un mondo dove tutto si può vendere, anche l’elemento più puro viene ridotto a feticcio estetico, trasformato in moneta, lusso, finzione. La bottiglia non contiene solo acqua: contiene un interrogativo.

Le collaborazioni
Barbara Alberti, scrittrice, intellettuale e figura di riferimento della cultura italiana, è testimonial della campagna fotografica, nonché portavoce del tema cardine del progetto: le ripercussioni presenti e future dovute alla penuria d’acqua.
La ballerina Valentina Vernia in arte Shades of Banana, è la protagonista dello spot pubblicitario diretto da Arianna Bonucci e Giorgio Angelico e prodotto da Round. Il video la raffigura ricoperta di fango essiccato mentre la superficie argillosa si sgretola, in un metaforico scenario che rappresenta la disidratazione della terra divenuta arida in
assenza di acqua. Quando tutto sembra ormai perduto si manifesta una pioggia improvvisa, che lava il fango dal corpo e dal volto, donandole nuova linfa vitale. Un barlume di speranza per un’umanità ormai quasi spacciata, un’ultima, preziosa, inestimabile, goccia di vita. La musica dello spot è diretta dal maestro d’orchestra austriaco Sascha Goetzel, le fotografie del backstage sono opera di Roberto Polillo.
Accanto alla dimensione estetica e concettuale, Eau de Eau porta con sé un impatto reale.
WAMI Water With a Mission, partner etico del progetto, per l’occasione ha realizzato nuovi rubinetti in Nicaragua, contribuendo concretamente a portare acqua potabile in una delle aree più colpite dalla crisi idrica globale. Un gesto tangibile per ricordare che l’arte, oltre a smuovere le coscienze, può anche generare risorse, accesso e cambiamento.
Il dettaglio più pregiato della boccetta è il tappo bagnato in oro che raffigura il pianeta terra, un vero e proprio gioiello realizzato da Sebastiano D’Augusta di D’Augusta Gioielli.
L’allestimento multimediale arricchito da opere fisiche e tele retroilluminate è stato opera di QuadrusLight. Le fotografie di still life della boccetta sono state realizzate insieme a Thomas Wiedenhofer.
L’evento è stato arricchito dalla collaborazione con Raffles Milano, che per l’occasione ha coinvolto studenti e studentesse nella progettazione e realizzazione di un capo ispirato alla boccetta, con la supervisione del couturier e coordinatore dell’atelier Renzo Catoni. Tria, piattaforma innovativa di tecnologia olografica brevettata, ha presentato inoltre l’ologramma Planète Terre, opera di Papeschi legata al progetto Eau de Eau.
In quest’opera ispirata al tappo della boccetta, un pianeta terra dorato ruota lentamente, richiamando l’immaginario del lusso e mettendolo in contrasto con la dura realtà della disidratazione globale.

Info
EAU DE EAU
Max Papeschi & Arianna Bonucci
In collaborazione con Love Therapy
A cura di Alisia Viola & Tommaso Venco