Meret Oppenheim Berge vor Agnuzzo (Tessin) [Montagne di fronte ad Agnuzzo (Ticino)], 1937 Olio su cartone Collezione Privata © 2025, ProLitteris, Zurich

David Weiss Il sogno di Casa Aprile Carona 1968 – 1978 al MASI Lugano

ll MASI Lugano presenta “David Weiss. Il sogno di Casa Aprile. Carona 1968-1978”.

Casa Aprile, Carona, Svizzera © MASI Lugano, foto Cosimo Filippini

Attraverso oltre duecento opere raramente esposte, provenienti da archivi pubblici e privati, la mostra ripercorre per la prima volta la storia della comunità artistica fiorita tra le mura di Casa Aprile a Carona: un luogo sospeso, in cui il giovane David Weiss – futuro protagonista del celebre duo Fischli / Weiss – scopre l’arte come gesto quotidiano, sogno comune e atto di vicinanza.

Fin dall’inizio del Novecento, Carona, piccolo borgo del Canton Ticino tra il lago di Lugano e il Monte San Salvatore, si configura come un luogo di passaggio e rifugio per personalità che si muovono tra i territori dell’arte, della scrittura e dell’impegno politico. Tra la fine degli anni sessanta e settanta, Casa Aprile – residenza acquistata da Meret Oppenheim e suo fratello Burkhard Wenger (née Oppenheim ) e affidata poi al nipote Christoph Wenger – diventa il cuore pulsante di straordinarie esperienze artistiche e legami affettivi di respiro internazionale.

Tra i protagonisti di questa intensa stagione c’è David Weiss (Zurigo, 1946–2012). Ospite di Casa Aprile a Carona, Weiss disegna, scrive, registra, osserva. Attorno a lui gravita una vivace comunità, animata da figure affini come Esther Altorfer, Anton Bruhin, Maria Gregor, Matthyas Jenny, Urs Lüthi, Penelope Margaret Macworth-Praed, Iwan Schumacher, Peter Schweri e Willy Spiller. L’atmosfera di prossimità, ironia e libertà di questo laboratorio collettivo è raccontata, nel percorso al MASI, da una ricca selezione di materiali documentari, album, libri, lettere, fotografie, registrazioni sonore, diari e disegni delle artiste e artisti ospiti a Casa Aprile. Al contempo, la mostra mette in luce nuove prospettive sul linguaggio visivo degli esordi di David Weiss. L’umorismo surreale, le linee psichedeliche e lo sguardo poetico sul quotidiano che caratterizzano i disegni e gli schizzi di questi primi anni si rivelano infatti come brillanti premesse della sua produzione successiva all’interno del celebre duo Fischli/Weiss.

Carona non fu una scuola né un movimento,» osserva Tobia Bezzola, Direttore del MASI Lugano, «ma una costellazione effimera di vite creative che trovarono un terreno comune nel desiderio di reinventare i modi di fare arte e abitare il mondo. Per Weiss fu un momento di crescita silenziosa, di osservazione, disegno e sogno che ricostruisce quel paradiso perduto decantato da Meret Oppenheim nel 1967».

IL PERCORSO ESPOSITIVO

Pur radicata in un luogo specifico, la produzione artistica nata a Carona mette in discussione le dicotomie tra centro e periferia, paesaggio urbano e idillio naturale, serietà e gioco, solitudine e collettività. A partire da questa prospettiva, la mostra al MASI si apre con un’introduzione storica sul contesto culturale di Carona: nella fitta rete di presenze, legami familiari e corrispondenze fiorite nel borgo ticinese si incontrano diverse personalità – tra queste anche Hermann Hesse, che qui trova un paesaggio di riflessione e guarigione, descritto nei suoi testi e acquerelli.

Lo snodo tra la dimensione storica del villaggio di Carona e la comunità artistica più sperimentale riunitasi attorno a Casa Aprile è segnato, in mostra, da un prezioso nucleo di disegni e dipinti della celebre artista svizzera Meret Oppenheim, che acquista la dimora con suo fratello Burkhard Wenger nel 1969.

Il percorso espositivo segue quindi le prime sperimentazioni urbane di David Weiss per poi raccontare l’arrivo a Casa Aprile e la nascita di un microcosmo creativo condiviso. Questa fase è caratterizzata, nell’opera di Weiss, da un’intensa attività grafica e da una riflessione poetica sul paesaggio come spazio di memoria, immaginazione e quotidianità.

Dal 1968 l’artista lascia spesso Zurigo per trascorrere lunghi periodi nel borgo ticinese. La città non scompare però dall’immaginario creativo di Weiss, ma si trasforma in un’eco. Nelle sue opere e in quelle dei suoi contemporanei — Anton Bruhin, Peter Schweri, Iwan Schumacher e Willy Spiller — riaffiorano luci artificiali, suoni registrati, dettagli di architetture. Sono frammenti urbani trasportati nella quiete di Carona, assorbiti e rielaborati attraverso nuove sensibilità.

Al contempo, il linguaggio di Weiss è già segnato in questi anni da quell’umorismo surreale, quella narrazione frammentaria e poetica, che anticipa lo spirito trasformativo del suo lavoro con Peter Fischli. Tra i lavori esposti al MASI figurano i disegni originali per il celebre libro d’artista up and down town. Noto anche come “Regenbüchlein” (Libretto della pioggia), è parte della serie Wandlungen (Metamorfosi), raccolta di metamorfosi grafiche e libere associazioni realizzate a partire dal 1975 tra Marrakech, Carona e Zurigo. In questi disegni, il fluire ininterrotto di immagini in una catena di cause ed effetti fuori controllo richiama la struttura narrativa del celebre libro per bambini Joggeli söll ga Birli schüttle! (Joggeli dovrebbe andare a scuotere le pere!) di Lisa Wenger-Ruutz (1908), anch’esso esposto in mostra.

Sono inoltre presenti Lazy Days (1974), progetto collaborativo realizzato da Weiss con l’artista Urs Lüthi; le fotografie di Willy Spiller e la registrazione dei suoni di Carona intitolata Carona Soundscape 18.3.76 di Anton Bruhin. L’esperienza di editoria indipendente, che insieme al disegno si afferma a Carona come pratica di prossimità e di opposizione al conformismo, è restituita, in mostra, da diversi numeri della rivista-autobiografia Nachtmaschine (macchina notturna) di Matthyas Jenny, stampati a Carona tra il 1976 e il 1978. Un’energia affine allo spirito trasformista di Jenny attraversa anche il lavoro di David Weiss, per il quale il disegno non si limita alla carta da esposizione, ma prolifera nei taccuini, negli heftli (libricini) e nei comix autoprodotti.

Il disegno, in dialogo con l’editoria, diventa così per Weiss una pratica quotidiana, intima e libera, capace di generare forme, racconti e associazioni fuori da ogni griglia codificata. A Carona, questo approccio trova un terreno fertile: una comunità in cui disegnare, stampare, fotocopiare, raccontare, non sono atti separati, ma gesti di un vivere collettivo e poetico» sottolinea Virginia Marano, co-curatrice della mostra.

IL CATALOGO

La mostra è accompagnata da un catalogo illustrato, pubblicato da Edition Patrick Frey in due edizioni bilingui (italiano/tedesco e italiano/inglese). Il volume raccoglie saggi critici di Bice Curiger, Stephan Kunz, Andreas Schwab, Stefan Zweifel, Virginia Marano, e una prefazione di Tobia Bezzola oltre a materiali d’archivio che approfondiscono l’eredità di Casa Aprile e la risonanza contemporanea del “periodo Carona” nell’opera di David Weiss.

 L’ARTISTA

David Weiss (Zurigo, 1946 – Zurigo, 2012) è stato un artista svizzero tra i più significativi della sua generazione. Cresciuto a Zurigo, figlio di un pastore protestante e di un’insegnante, si appassiona al jazz, durante l’adolescenza, avvicinandosi così all’arte. A sedici anni si iscrive alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, dove conosce Urs Lüthi e prosegue gli studi alla Kunstgewerbeschule di Basilea. Lavora come assistente scultore presso Alfred Gruber (Basilea) e Jacqueline Stieger (Yorkshire, Inghilterra). Nel 1967 si trasferisce temporaneamente a New York, entrando in contatto con l’arte minimalista e concettuale americana.

Alla fine degli anni sessanta, Weiss approda a Carona, e grazie all’amicizia con Christoph Wenger, nipote di Meret Oppenheim, soggiorna in Casa Aprile in cambio di lavori di ristrutturazione. Negli anni settanta, Weiss sviluppa una pratica artistica autonoma che spazia tra disegno e narrazione visiva, improntata a un approccio ironico, poetico e aperto all’imprevisto. Le sue opere di questo periodo sono esposte in numerose mostre in Svizzera, Germania e Paesi Bassi.

Dal 1979 collabora con Peter Fischli, formando il duo Fischli/Weiss, noto per l’esplorazione dei limiti del quotidiano, dell’assurdo e del comico, attraverso film, fotografia, installazioni e scultura. Il duo partecipa a importanti esposizioni internazionali, tra cui la Biennale di Venezia (1980, 2003, 2013), e retrospettive: Tate, Londra (2006), e Guggenheim Musem, New York (2016). Negli ultimi anni, il lavoro individuale di Weiss ha ricevuto crescente attenzione critica, con mostre personali al Swiss Institute di New York (2014), al Bündner Kunstmuseum di Coira (2014), da Weiss Falk a Basilea (2021), alla Matthew Marks Gallery di New York (2019, 2022) e alla Taro Nasu Gallery di Tokyo (2023).

Artisti in mostra

Esther Altorfer, Cuno Amiet, Maria Braun, Anton Bruhin, Theo Glinz, Maria Gregor, Hermann Hesse, Karl Hofer, Matthyas Jenny, Roberto Lupo, Urs Lüthi, Penelope Margaret Mackworth-Praed, Meret Oppenheim, Annemarie Sauzeau Boetti, Iwan Schumacher, Peter Schweri, Willy Spiller, Niklaus Stoecklin, David Weiss, Lisa Wenger-Ruutz

Info

David Weiss
Il sogno di Casa Aprile
Carona 1968 – 1978
28 settembre 2025 – 1 febbraio 2026
Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
Sede LAC

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