DANH VÕ a MASSIMODECARLO di Milano

In mostra da MASSIMODECARLO Milano la mostra personale di Danh Võ con inedite opere site specific.

LA LETTERA

La lettera in mostra racchiude tutti i principi della poetica di Danh Vo: in parte ready-made, in parte rifacimento, opera unica ma anche multipla, quest’opera può fungere da caposaldo concettuale per l’intera mostra.
Il lavoro di Danh Vo è radicato in un’analisi del background culturale e delle azioni quotidiane che costituiscono la pratica artistica e creativa che l’artista costantemente sperimenta e sfida profondamente.
Dal 2009, questa lettera speciale è stata al centro dell’opera di Vo: l’addio al padre del missionario francese Jean-Théophane Vénard nel 1861, mentre attende con calma la sua esecuzione sulla scia delle violenze anticristiane in Vietnam.
Curiosamente la lettera cita dei fiori nel suo testo, che collega quest’opera con alcune altre in mostra. La lettera è un’edizione in corso: su richiesta del figlio, il padre di Danh, Phung Vo, che ha imparato la calligrafia ma non parla né francese né inglese, quindi non ha un’idea chiara del contenuto dei testi che gli viene chiesto di scrivere, lo riproduce fedelmente nella sua bella calligrafia e continuerà a farlo fino alla sua morte (2.2.1861, 2009-in corso).
Tuttavia la lettera ha avuto un significato speciale per l’anziano signor Vo, dal momento che si era segretamente convertito dal confucianesimo al cattolicesimo negli anni ’60 in silenziosa protesta per l’assassinio del presidente cattolico del Vietnam del Sud, Ngo Dinh Diem.
Circa 2.000 lettere sono state trascritte dal padre dell’artista. La lettera ha lo stesso prezzo dall’inizio del progetto, 300€ (un prezzo simbolico che permette una grande inclusività).

FOTOGRAFIE DI FIORI

Güldenhof, lo studio dell’artista appena fuori Berlino, è diventato una base per l’artista per costruire un nuovo rapporto con la natura, ma anche un metodo per continuare a sfidare lo status quo del mondo dell’arte e la sua posizione al suo interno.
Nel tentativo di tornare alla vera natura dell’essere umano e ad una nuova forma di semplicità, Danh Vo ha deciso di dedicare le sue energie alla bellezza dei fiori, coltivando un nuovo giardino intorno al suo studio e sfidandosi a conoscere la loro nomi e saperli riconoscere.
Questa pratica si è sviluppata in una serie di opere d’arte in mostra, mostrate qui per la prima volta. Ogni fiore è catturato in una foto ed etichettato con il suo nome latino dalla bella calligrafia di suo padre in una prospettiva enciclopedica. Questa serie di opere è destinata a durare fino alla vita del padre dell’artista.
Per Danh Vo coltivare il giardino racchiude la libertà e l’imprevedibilità e diventa quindi una liberazione pratica e simbolica nel processo creativo, superando tutti i confini tradizionali della definizione di arte.

SCULTURE IN PIETRA E LEGNO

Le sculture in mostra sono create attraverso una combinazione di materiali: pietre antiche già pronte, avanzi di marmo e compensato da costruzione di base, il tutto bilanciato senza colle o chiodi.

Le opere incarnano le riflessioni dell’artista sul concetto di creazione e messa in scena. Queste sculture, infatti, sono pensate per essere funzionali (una panca, un basamento, un pavimento) e sono nate dall’ispirazione della grandiosità dell’edificio della galleria per opposizione in maniera molto umile. L’artista unisce i diversi elementi attraverso una continua prova ed esperienza – non c’è uno schizzo né un vero progetto in anticipo. Alcuni degli elementi antichi sono rappresentati con un piedistallo, che richiama il concetto di museo ideale e segnala il trascorrere del tempo. Il passare del tempo fa una parte importante di queste sculture poiché l’artista intende mostrare pietre che hanno attraversato la storia. Alcuni di loro si trovano di fronte al pubblico con il loro lato naturale non tagliato, e questa è anche l’intenzione di rispettare la naturalezza del pezzo di pietra.

IMPRONTE A MANO

Le fotografie in bianco e nero sono un omaggio ai capolavori di Michelangelo. Le immagini provengono da un vecchio libro d’arte, trovato per strada dal fidanzato dell’artista, dedicato alle sculture di Michelangelo che evidenziano in particolare le mani delle statue di Michelangelo.
Danh Vo ha semplicemente trovato queste mani così potenti che ha deciso di appropriarsi di queste immagini e di riunirle tutte in una sua nuova opera d’arte (su carta).

L’ARTISTA

Nato in Vietnam e cresciuto in Danimarca, Danh Võ è fuggito con la famiglia dal paese natale nel 1979 su una barca costruita da suo padre che è stata raccolta da una nave danese.
Le opere e le installazioni concettuali di Danh Võ spesso si basano su esperienze personali per affrontare questioni storiche, sociali e politiche più ampie. Il suo lavoro si basa su un processo di accumulazione intensa e collezionismo meticoloso: raccoglie fotografie, souvenir, frammenti, oggetti e testimonianze della sua vita personale che gli permettono di approfondire le questioni universali sull’identità e sui paradossi della società occidentale.
Le opere di Danh Võ sono state esposte in tutto il mondo presso istituzioni, tra cui il Solomon R. Guggenheim Museum di New York con la mostra personale Take My Breath Away nel 2018; ha rappresentato la Danimarca alla Biennale di Venezia 2015 ed è stato incluso nelle Biennali di Venezia 2019 e 2013, la Biennale di Berlino nel 2014 e 2010. Il Museo della Secessione di Vienna ospiterà una mostra personale a partire dal 17 settembre.
Danh Võ è un acuto osservatore e ricercatore delle lacune e delle trame nascoste nella società per rivelare le sue sconnessioni. Cerca le contraddizioni creando una sorta di collisione tra gli oggetti che si traduce in nuovi significati poetici ed enigmatici.
Ogni opera d’arte è un creolo di storie, riferimenti e simboli assemblati in un processo di decostruzione creativa del valore e di appropriazione reiterata. Incorpora oggetti di seconda mano e rovine antiche setacciati presso case d’asta quali, sculture antiche, putti e manufatti religiosi innescando una catena infinita di associazioni. Ha un’impressionante capacità di risignificare gli oggetti prescelti dando loro una nuova opportunità di rilevanza.
Alcuni elementi ricorrono come leitmotiv delle sue preoccupazioni mostra dopo mostra: capitalismo e colonialismo occidentale, cattolicesimo e sessualità, patrimonio culturale e identità.

INFO

DANH VÕ
7.09.2021 – 06.11.2021
MASSIMODECARLO, Milan/Lombardia
Viale Lombardia 17 
20131, Milano
www.massimodecarlo.com

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