Si è svolta il 23 e 24 marzo alla GlogauAIR Art in Residence a Berlino l’open-studio in cui Camilla Marinoni ha presentato i lavori realizzati durante i tre mesi di residenza presso la galleria berlinese.
Quello che Camilla Marinoni vuole evidenziare con “Strange foreign bodies” è l’evocazione di un corpo
scrutato da vicino, nelle sue fessure e nelle sue molteplici forme. È uno sguardo che si propone di
superare l’enigma dell’impenetrabilità del corpo, di esplorare gli aspetti insondabili della natura e di
scoprire le tracce di vita che lo attraversano.
Stiamo attraversando un’epoca di profonda oscurità, segnata dalle guerre e dalle tragiche perdite dei migranti in mare, oltre che dai femminicidi (in Italia, uno ogni tre giorni). I social media ci sommergono costantemente con immagini di corpi devastati e sofferenti, accompagnate da richieste d’aiuto e lamenti di disperazione.
In questo contesto, ci ritroviamo a confrontarci con la fragilità della vita, costantemente esposti alla nostra vulnerabilità e incerti del nostro futuro.
Il corpo non è soltanto una somma di parti anatomiche, ma un luogo di confine, un confine tra il nostro io
e il mondo esterno. Nonostante la sua centralità nella nostra esperienza umana, il corpo rimane in gran
parte enigmatico e inafferrabile, sfuggendo ai nostri tentativi di comprenderne appieno la complessità.
Ricerchiamo un significato dietro le sue funzioni fisiologiche, ci interroghiamo sul perché il nostro corpo
sia plasmato in questo modo e su cosa significhi davvero essere corporei.
In un mondo in cui la tecnologia e la scienza ci permettono di esplorare sempre più a fondo l’organismo
che abitiamo, ci troviamo ancora di fronte a un profondo senso di meraviglia e incertezza davanti alla
nostra stessa corporeità, alla sua delicatezza e alla sua potenza inspiegabile.
Il corpo si manifesta come una possibilità di estensione e di espansione nello spazio, una soglia e un
limite simultanei. La sua pelle, il suo tessuto, le sue funzioni sono costantemente esposte alla fragilità
dell’esistenza umana, vulnerabili alle malattie, ai traumi e alle imperfezioni. È un terreno di memoria e di
esperienza, un luogo di significato e di bellezza che ci connette agli altri e al mondo che ci circonda.
Questi concetti sono emersi come fulcro della ricerca più recente di Camilla Marinoni, un’esplorazione
nata dalla lettura dei testi del filosofo Jean Luc Nancy e del filosofo della biologia Telmo Pievani. Durante i
tre mesi di residenza, Marinoni ha creato una serie di lavori che spaziano dall’ambito scultoreo a quello
installativo. Intrecciando tessuto e ceramica, ha combinato materiali naturali quali cotone, lino, legno e
ferro, insieme a elementi organici diventati consuetudine per l’artista, come il vino e il trucco. Inoltre, ha
arricchito i lavori con una nota di intensità viscerale, mediante l’utilizzo di un calco in gesso dello stomaco
di un bovino, contribuendo così a enfatizzare la profondità emotiva delle sue sculture.
LE OPERE
INFO
Camilla Marinoni
Strange Foreign Bodies
GlogauAIR Art in Residence/Berlin
Glogaur Str 16 – 10999 Berlin