La Galleria Civica dedica una mostra al collettivo Bertozzi & Casoni. In un percorso espositivo al confine fra ironia e indagine sociale, le ceramiche del duo artistico creano dialoghi inediti con una selezione di opere di maestri provenienti dalle Collezioni del Mart, tra cui Fontana, Melotti e Morandi. Oltre 50 opere, fino al 5 giugno.
Nel 1980 Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni fondano a Imola la società Bertozzi & Casoni che si occupa di scultura in ceramica. Grandi sperimentatori e artisti di fama internazionale, rappresentano una realtà distorta prestando particolare attenzione agli elementi di scarto o secondari.
Il loro lavoro si contraddistingue per la raffinatezza tecnica e per la spiccata vocazione iperrealista: nell’intreccio di elementi naturali, vegetali e antropici, ingannano l’occhio e danno vita a morfismi capaci di uscire dalle tradizionali categorie di pensiero. La materia viene utilizzata per creare cortocircuiti cognitivi e per suggerire nuove letture sui fenomeni sociali, culturali, economici e politici. Con velata ironia, il lavoro di Bertozzi & Casoni destabilizza, provocando slittamenti di senso e confusione fra segno e apparenza.
Contemplando il presente, gli artisti ne celebrano le fragilità e l’illogico; come attratti dal caduco, dal transitorio, descrivono la condizione umana in quella che hanno definito “epopea del trash”. In una galassia di rifiuti e superfluo, Bertozzi & Casoni propongono riflessioni sui grandi temi della società contemporanea: dal climate change alle migrazioni, dal consumismo alla distruzione della biodiversità. Tutti esiti irreversibili causati dall’azione dell’uomo e che hanno portato alla concettualizzazione del termine Antropocene, che dà il titolo alla mostra.
A proposito della ricerca di Bertozzi & Casoni, il curatore Lorenzoni nel saggio in catalogo scrive:
“Le opere di Bertozzi & Casoni sono il trionfo della tecnica, ma non sono pensate affinché il virtuosismo esibito metta in soggezione il fruitore; cercano anzi di essere accoglienti e di inserirsi nel flusso della quotidianità, fermo restando la loro dimensione talvolta provocatoria, talvolta repellente, spesso ironica, a ogni modo sempre giocata sul sottile confine della sfida. Per fare questo, oltre alla già citata e sorprendente abilità tecnica e a un’innata capacità di leggere i fenomeni socio-culturali, economici e politici del mondo attuale, sanno gettare ponti continui e talvolta inaspettati verso la grande tradizione della storia dell’arte, dalla quale attingono a piene mani sia stimoli formali che riferimenti criptati, rendendoli parte attiva nella continua alternanza di alto e basso, colto e triviale, che caratterizza la loro poetica”.
LA MOSTRA
Animali, oggetti abbandonati, fiori e personaggi fantastici: la Galleria Civica di Trento presenta un’esposizione ricca e articolata in cui il visitatore può perdersi. Nel polimorfismo delle sculture è possibile cogliere riferimenti alla storia dell’arte, al cinema, al design e alla quotidianità. In mostra alcune opere monumentali come Polar bear, Le Cinque Stagioni, Pinocchio, Ritratto (Mademoiselle Rivière) e Terra! accanto a lavori iconici come Sparecchiatura, Il Cestino della discordia e Uova. Da segnalare la serie di cassette postali che prende il nome di 13 buche, lavoro inedito.
4 sezioni monografiche su Bertozzi & Casoni si intrecciano a 4 confronti tematici nelle quali il lavoro dei ceramisti dialoga con un’attenta selezione di opere di grandi maestri appartenenti alle Collezioni del Mart: Lucio Fontana, Fausto Melotti, Giorgio Morandi, Thomas Demand, Clegg & Guttmann e Adalberto Libera.
Il primo confronto coinvolge Lucio Fontana e Fausto Melotti in una riflessione sulla ceramica come medium, non più disciplina minore destinata alle arti ornamentali ma, finalmente, scultura dipinta, adatta a forme contemporanee di sperimentazione.
Protagonista del secondo dialogo è Giorgio Morandi a cui Bertozzi & Casoni dedicano un ciclo di opere. Per realizzarle, i due hanno studiato i modelli che il pittore utilizzava per i suoi quadri, oggetti tridimensionali presenti nel Museo Morandi di Bologna.
È poi il turno della fotografia, linguaggio rappresentato dagli artisti Thomas Demand e Clegg & Guttmann che nei loro scatti circoscrivono porzioni di quotidiana realtà.
L’ultimo accostamento è quello con l’architetto trentino Adalberto Libera, tra i maggiori esponenti del Razionalismo italiano a cui il Mart ha dedicato un’importante mostra nel 2013. Bertozzi & Casoni hanno selezionato una coppia di opere pittoriche dell’architetto e su questa base hanno realizzato due lavori site-specific, omaggi che celebrano la figura di Libera e le Collezioni del Mart.
IL COLLETTIVO
Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, Bologna, 1957) e Stefano Dal Monte Casoni (Lugo di Romagna, Ravenna, 1961) si formano all’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza e all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Negli anni Ottanta collaborano con la Cooperativa Ceramica di Imola come ricercatori nel Centro Sperimentazioni e Ricerche sulla Ceramica e K (Keramikos). International ceramics magazine. A partire dagli anni Novanta riscuotono il favore della critica ed espongono nei templi dedicati all’arte e al design, in musei e gallerie come la Triennale di Milano.
Negli ultimi anni sono stati presenti in mostre e progetti alla Tate Liverpool, alla XIV Quadriennale di Roma, a Ca’ Pesaro, alla Sperone Westwater di Lugano e New York, alla Galleria Robilant+Voena di Londra. Tra le personali si ricordano quelle al Museum Beelden aan Zee all’Aia, alla Galleria Cardi di Pietrasanta, a Palazzo Te di Mantova, al MARCA di Catanzaro, al MAMbo e al museo Morandi di Bologna. Nel 2009 hanno partecipato alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia.
Nel 2017 ha inaugurato il Museo Bertozzi & Casoni presso la Cavallerizza Ducale di Sassuolo, uno spazio permanente che raccoglie una selezione delle opere più significative della loro produzione artistica.
INFO
BERTOZZI & CASONI. ANTROPOCENE
A cura di Gabriele Lorenzoni
Galleria Civica, Trento
Fino al 5 giugno 2022