Il Mart di Rovereto si conferma una delle istituzioni museali italiane più dinamiche grazie a una politica di acquisizioni, prestiti e donazioni che ha permesso di arricchire un patrimonio già imponente.
Con circa ventimila opere, la collezione del museo attraversa un secolo e mezzo di storia dell’arte, con particolare attenzione alle vicende italiane e ai grandi movimenti artistici internazionali.
In questa prospettiva di crescita e ricerca si inserisce la recente donazione del mecenate ligure Vincenzo Paolillo, formalizzata grazie al lavoro di Alessandra Tiddia, curatrice e conservatrice del museo.
La raccolta entra a far parte delle Collezioni del Mart e viene presentata al pubblico con il titolo Atlante, un’esposizione che offre un’immersione nella straordinaria varietà di opere accumulate dal collezionista.
Il percorso espositivo
La mostra si sviluppa seguendo le principali direttrici tematiche della collezione Paolillo, articolandosi in sezioni che esplorano alcuni dei movimenti più significativi del XX secolo. La prima sala accoglie il visitatore con una selezione di opere futuriste firmate da Giacomo Balla, Umberto Boccioni e Gino Severini. Il percorso prosegue con le sperimentazioni dadaiste di Francis Picabia e Man Ray, per poi condurre alla stagione del Novecento Italiano con i lavori di Mario Sironi e Arturo Martini.
Una sezione particolarmente rilevante è dedicata all’Espressionismo tedesco della Neue Sachlichkeit, un segmento ancora poco rappresentato nelle collezioni del Mart. Qui trovano spazio le opere di George Grosz, Karl Hubbuch, Otto Dix, Franz Radziwill, Christoph Voll e Rudolf Schlichter, artisti che con il loro sguardo lucido e critico hanno raccontato la realtà sociale del loro tempo, denunciandone le contraddizioni.
Il percorso espositivo culmina con Mondi surrealisti, sezione in cui spiccano i paesaggi onirici di Graham Vivian Sutherland e le figure perturbanti di Francis Bacon, oltre a un prezioso ritratto di Picabia.
L’idea curatoriale
Il progetto espositivo curato da Alessandra Tiddia pone l’accento sull’eclettismo della collezione Paolillo, sottolineandone l’internazionalità e la capacità di attraversare epoche e linguaggi. L’idea di un Atlante riflette l’attitudine esplorativa del collezionista, il cui sguardo si è posato su artisti e movimenti diversi, creando un insieme organico e al contempo aperto a molteplici interpretazioni.
Un’interessante sezione della mostra è dedicata alla passione di Paolillo per la fotografia e l’antropologia. Le sue esplorazioni nei mari del Nord e del Sud, così come nelle regioni più remote dell’Africa e dell’Oceania, sono documentate da immagini che trovano spazio in una sala dedicata. Qui, accanto alle opere d’arte moderna e contemporanea, si possono ammirare manufatti scolpiti dal popolo Dogon del Mali e dalle popolazioni della Papua Nuova Guinea, evidenziando un dialogo tra arte tribale e arte occidentale.
Gli artisti in mostra
La collezione Paolillo annovera alcuni dei più importanti artisti del Novecento, tra cui:
Futurismo: Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gino Severini
Dadaismo: Francis Picabia, Man Ray
Novecento Italiano: Mario Sironi, Arturo Martini
Espressionismo tedesco (Neue Sachlichkeit): George Grosz, Karl Hubbuch, Otto Dix, Franz Radziwill, Christoph Voll, Rudolf Schlichter
Informale: Emilio Vedova, Jean-Paul Riopelle, Marc Tobey, Hans Hartung
Surrealismo: Graham Vivian Sutherland, Francis Bacon, Francis Picabia
Il catalogo
L’esposizione è accompagnata da un catalogo di prossima pubblicazione, che raccoglie contributi critici sulla collezione e sulla figura di Vincenzo Paolillo. Tra gli autori, la storica dell’arte Maria Flora Giubilei analizza il sistema delle gallerie d’arte da cui provengono i dipinti, mentre l’antropologo Massimiliano Nicola Mollona indaga il rapporto tra arte tribale e arte contemporanea. Il volume include inoltre un testo curatoriale di Alessandra Tiddia e approfondimenti sulle opere esposte.
Exhibition View
Info
ATLANTE
LA COLLEZIONE PAOLILLO AL MART
a cura di Alessandra Tiddia
Mart Rovereto, 8 marzo – 15 giugno 2025