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Appiani e Il Neoclassicismo a Milano a Palazzo Reale

Con Appiani. Il Neoclassicismo a Milano, Palazzo Reale inaugura un percorso che restituisce ad Andrea Appiani il ruolo di assoluto protagonista della pittura neoclassica.

Andrea Appiani, Giunone assistita dalle Grazie (Toeletta di Giunone), 1810-1812 circa
Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo, Courtesy Fondazione Brescia Musei
Allestimento in mostra, foto Vincenzo Bruno/Electa

Dal 23 settembre 2025 all’11 gennaio 2026, la città celebra l’artista che seppe tradurre i valori dell’Illuminismo e dell’Impero in un linguaggio pittorico raffinato e vitale, capace di dialogare con l’Europa e di raccontare la Milano di fine Settecento come laboratorio di modernità culturale.

L’esposizione offre uno sguardo completo e profondo sulla produzione artistica e sull’identità intellettuale del ‘primo pittore’ del Regno d’Italia napoleonico, insignito di medaglie onorifiche come la Légion d’honneur, definito il “pittore delle Grazie”, figura chiave del neoclassicismo milanese e nazionale. La sua raffinata, armoniosa arte è stata al centro di commissioni reli- giose, aristocratiche e politiche. Celebre soprattutto nel periodo napoleonico, la sua produzione spazia dagli affreschi monumentali, ai ritratti, alle medaglie, con uno stile unico, riconosciuto per equilibrio, grazia e rigore formale.

I curatori insieme al comitato scientifico hanno selezionato un corpus di oltre 100 opere, riunito grazie ai prestigiosi prestiti da alcune tra le più grandi collezioni internazionali – tra cui il Louvre, il Musée Carnavalet e lo Châteaux de Malmaison et Bois-Préau di Parigi, il Musée National des Châteaux de Versailles – e da numerose collezioni italiane. In particolare, dipinti e disegni di altissima qualità, provenienti dal patrimonio delle raccolte dei musei milanesi tra cui la Pinacoteca del Castello Sforzesco, la Pinacoteca e l’Accademia di Brera, la Galleria d’Arte Moderna, e opere dai Musei Civici di Brescia, da Villa Carlotta e da collezioni private.

Il comitato scientifico è composto dai curatori Fernando Mazzocca, Francesco Leone e Domenico Piraina, insieme a Alessia Alberti, Rémi Cariel, Emanuela Carpani, Elisabeth Caude, Simone Percacciolo, Mariangela Privitera, Xavier Salmon, Paola Strada, Fran- cesca Tasso, Paola Zatti.

Con questa mostra, ponte tra Italia e Francia, Milano rende omaggio ad Andrea Appiani, protagonista di una grande stagione artistica e civile.” – commenta l’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi -. “Un progetto importante che ha messo in dialogo prestigiose istituzioni internazionali sul grande tema della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico-artistico europeo e che dimostra la capacità di guardare alla propria storia con occhi contemporanei.”

Divenuto ‘primo pittore’ di Napoleone in Italia, Appiani ha raccontato con raffinatezza e potenza espressiva la parabola politica e culturale di un’intera epoca. Lo ha fatto immortalando Napoleone nei momenti salienti della sua ascesa – dalla prima Campagna d’Italia all’apoteosi imperiale – e realizzando ritratti intensi e sofisticati di figure chiave della vita culturale milanese, come Parini, i fratelli Verri, Monti, Foscolo, e della corte imperiale, tra cui Joséphine de Beauharnais, rappresentata con la stessa grazia e dignità riservata alle divinità classiche.

PERCORSO ESPOSITIVO

Il percorso di visita è allestito nelle sale dell’Appartamento dei Principi e nella Sala delle Cariatidi per cui l’artista realizzò decorazioni, sia in epoca asburgica che napoleonica, che hanno contribuito in modo decisivo alla definizione dell’apparato rappresentativo di Palazzo Reale.

L’esposizione si sviluppa in dieci sezioni che spaziano dall’immagine dell’artista, con alcuni ritratti provenienti dal Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco e dalla GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano, all’età dei Lumi, con i ritratti di Parini e dei protagonisti dell’Illuminismo milanese. Ci si immerge poi nelle storie della mitologia classica, con le tele dedicate a Venere e gli affreschi dedicati ad Apollo, provenienti dalla Pinacoteca di Brera e da collezioni private, che hanno valso ad Appiani l’appellativo di “pittore delle Grazie”, erede di Raffaello e Correggio, per la sua capacità di esprimere la bellezza ideale e armoniosa. Si prosegue nella sezione dedicata alla pittura religiosa, con i disegni per la produzione destinata alla Chiesa di San Celso. A concludere il percorso sono le monumentali opere celebrative della stagione napoleonica: giunge dal Louvre il cartone degli affreschi dell’Apoteosi di Napoleone che decorano la Sala del Trono; firmato da Appiani, il grande disegno è esposto nella Sala del Lucernario e fa da preambolo ai Fasti di Napoleone, installati nella Sala delle Cariatidi: un imponente apparato decorativo formato da 35 dipinti raccolti in 20 nuclei tematici, perduto e qui ricomposto insieme al ballatoio su cui poggiava e correva per tutto il perimetro. Il capolavoro è ricostruito temporaneamente grazie a un allestimento di immagini su tela, realizzato sulla base delle preziose lastre fotografiche conservate nell’Archivio Fotografico del Comune e grazie alle incisioni di Giuseppe Longhi (1766 –1831), volute dello stesso Bonaparte.

Una parte delle opere esposte rimarrà nell’allestimento permanente del Palazzo a rafforzare l’identità di luogo di rappresentanza e raffinato scrigno d’arte. In particolare le Lunette di Appiani, originarie della Sala del Trono e oggi a Villa Carlotta di Como, saranno parte integrante della futura ricostruzione della stessa sala, in un progetto che verrà realizzato nei prossimi anni. Altre opere andranno ad arricchire le sale storiche del Palazzo, come i due importanti vasi neoclassici provenienti da Villa Reale di Milano, copie del Vaso Medici e del Vaso Borghese, i cui originali di epoca romana sono conservati al Louvre e agli Uffizi. E ancora verrà ricomposto nella sala d’origine – Sala della Lanterna – il Trittico di Apollo e Diana: un orologio e due candelabri, provenienti dai depositi della Soprinten- denza di Milano, sempre parte del prezioso arredo napoleonico realizzato dai fratelli Manfredini (esemplari gemelli dei candelabri sono oggi esposti al Victoria & Albert di Londra).

IL CATALOGO

Il catalogo, che include numerosi saggi, introduttivi e di approfondimento, oltre alle schede scientifiche di tutte le opere in mostra, è edito da Electa.

EXHIBITION VIEW

INFO

APPIANI. Il Neoclassicismo a Milano
A cura di Francesco Leone, Fernando Mazzocca e Domenico Piraina
Date 23 settembre – 11 gennaio 2026
Sede Palazzo Reale
Milano, Piazza Duomo 12

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