Andrea Mariconti, Oce.nus I, cianotipie tratte dalla progettazione di Naeuma Antimatter, 2021, 50x70cm

Andrea Mariconti. ATLAS ABDA a Lodi

Fino al 29 giugno 2025, prende forma un percorso espositivo diffuso che è al tempo stesso progetto artistico e riflessione stratificata sulla città, il paesaggio e la storia.

Andrea Mariconti. Atlas Abda, Lodi, 10 maggio – 29 giugno 2025

Atlas Abda è il titolo della mostra personale di Andrea Mariconti (Lodi, 1978), a cura di Alessandro Beltrami e Paolo Torre, promossa da Comune e Provincia di Lodi con numerosi partner culturali locali. Non una semplice esposizione, ma un vero e proprio dispositivo di svelamento, che attraversa alcuni dei luoghi più significativi – e talvolta nascosti – della città, per riattivarli attraverso l’intervento artistico.

Il progetto si sviluppa come un atlante vivo, che collega spazi e tempi diversi: dalla Biblioteca Laudense alla collezione anatomica “Paolo Gorini”, dall’Ospedale Maggiore alla chiesa di Santa Chiara Nuova, fino al Chiostro di San Cristoforo e al Museo della Stampa. Luoghi sacri, scientifici, civili: ogni tappa del percorso è abitata da opere recenti dell’artista – dipinti, sculture, installazioni site-specific – che entrano in dialogo con l’identità architettonica e simbolica dei luoghi.

Mariconti lavora con materiali che hanno in sé una memoria geologica e culturale: bronzo, cenere, carbone, rame, fitolacca, petrolio. Pigmenti e superfici raccontano una materia che muta, si trasforma, sedimenta. È un’arte che affonda nella temporalità profonda delle cose, dove il gesto pittorico o scultoreo diventa forma di scavo, di ascolto, di resistenza alla dissoluzione.

Il titolo Atlas Abda rimanda all’origine celtica del nome del fiume Adda, “abda”, ovvero “acqua impetuosa”. Ma più che una semplice suggestione idrografica, il fiume si configura come corpo collettivo e dispositivo narrativo. Come afferma lo stesso artista: «Lo scorrere inarrestabile del tempo è da sempre accostato a quello di un fiume. Ma cosa accade se proviamo a risalire, se non ad arginare la corrente?». L’arte, allora, si propone come pratica archeologica, capace di restituire al presente quelle risonanze dimenticate che il paesaggio urbano custodisce in silenzio.

Tra gli interventi più significativi, la performance del 10 maggio con le cinque sculture sonore Naeuma-Antimatter nella chiesa di Santa Chiara Nuova, opere in bronzo a cera persa che vibrano come strumenti musicali. Dopo l’inaugurazione, queste sculture verranno ridistribuite nei vari spazi della mostra, accompagnate da QR code che permetteranno di ascoltarne il suono anche in differita. Allo stesso modo, l’opera Atlas Abda – composta da sassi del fiume, simili a quelli che pavimentano la grande piazza cittadina – verrà dissezionata e sparsa nei diversi luoghi, come frammenti di una mappa sensibile.

Di rilievo anche l’intervento Col tempo, previsto solo nel weekend del 24 e 25 maggio: Mariconti velerà parzialmente le celebri preparazioni anatomiche ottocentesche della collezione Gorini, suggerendo un nuovo sguardo su quei corpi sospesi, fissati fuori dal tempo per fini scientifici, ma oggi capaci di evocare interrogativi più intimi sull’umano e la sua memoria.

Non si tratta semplicemente di collocare opere d’arte in luoghi affascinanti – spiega Alessandro Beltrami – ma di suggerire nuove interpretazioni di quanto pensavamo fosse conosciuto. È questo il compito dell’archeologia: scavare per riscrivere il presente».

In questa prospettiva, Atlas Abda non è solo una mostra, ma un esperimento di cartografia emotiva, in cui l’arte diventa strumento per attraversare la città con occhi diversi, sostando sulle sue faglie, sulle sue omissioni, sulle sue stratificazioni.

Completa il progetto una mappa in tiratura limitata, firmata e numerata, realizzata con il Museo della Stampa di Lodi e il laboratorio AnimulaDesign, oltre a un catalogo edito da Arciduca Edizioni, che documenta l’intera iniziativa.

L’artista

Andrea Mariconti (1978), pittore e scultore, studia all’Accademia di Belle Arti di Brera, indirizzo Arti Visive, e poi in Scenografia e Discipline dello Spettacolo. Tra i suoi insegnanti Davide Benati, Mino Ceretti, Roberto Sanesi. Muove le sue prime esperienze nella pratica artistica in campo sociale: soggiorna in Kosovo per un progetto di arte terapia per bambini affetti da traumi psichici di guerra, coordina e promuove laboratori artistici in ambito sociale in Sud Africa e Italia (orfani, psichiatria, oncologia, problemi relazionali). Nel 2005 collabora al workshop tenuto da Anselm Kiefer in occasione dell’installazione all’Hangar Bicocca dei Sette Palazzi Celesti. 

Del 2003 è la prima personale a Milano e dal 2004 partecipa alle più importanti fiere di arte contemporanea italiana ed internazionale (Berlino, Karlsruhe, Strasburgo, Basel, Taipei). Nel 2011 è vincitore del Premio UNESCO per l’Arte Contemporanea, cattedra di Arte e Bioetica. Dal 2018 è titolare della cattedra di Pittura e Arti Visive all’Accademia Santa Giulia di Brescia. In ambito scultoreo collabora con la storica Fonderia Allanconi, per la realizzazione di opere in bronzo a cera persa con un’attenta ricerca sui processi tecnici e di trasformazione. Nel 2018 fonda Animula Design (www.animuladesign.com). 

La sua ricerca si basa prevalentemente su un approccio inclusivo di tutta la Storia dell’Arte e dell’esplorazione di interferenze percettive. Lavora con materiali naturali di origine minerale (grafite – rame – bronzo) vegetale (fitolacca – carbone – cenere – carta ganpi – petrolio), da cui ricava colori e tinte intense e velate. Le opere di Mariconti, sono presenti in collezioni private e pubbliche, sia nazionali che internazionali.

Info

ATLAS ABDA
Andrea Mariconti
Lodi, 10 maggio – 29 giugno 2025
A cura di Alessandro Beltrami e Paolo Torre
Con il supporto di Comune e Provincia di Lodi, ASST, Pro Loco, Museo della Stampa, Animula Design, Federico Rui Arte Contemporanea
Per info: www.andreamariconti.com

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