Amy Sherald's Trans Forming Liberty (2024) on the cover of the New Yorker, August 11, 2025, issue

Amy Sherald sul New Yorker con Trans Forming Liberty dopo la cancellazione alla Smithsonian

Un gesto potente, una visione audace. Trans Forming Liberty (2024), il ritratto firmato da Amy Sherald che raffigura la modella e artista Arewà Basit nei panni di una Statua della Libertà nera e transgender, è la copertina del New Yorker.

Un’immagine destinata a lasciare il segno, dopo che la sua presenza nella retrospettiva itinerante “American Sublime” è stata al centro di un controverso caso di censura istituzionale.

L’opera è attualmente esposta al Whitney Museum di New York, dove la mostra — originariamente organizzata dal SFMOMA — è in corso fino al 10 agosto. Tuttavia, Sherald ha annunciato a luglio la cancellazione dell’ultima tappa prevista: la National Portrait Gallery dello Smithsonian, che avrebbe ospitato per la prima volta una personale di un’artista afroamericana contemporanea.

Il motivo? La leadership del museo avrebbe proposto di sostituire il dipinto con un video contenente reazioni al ritratto e una discussione sulle tematiche trans, comprensiva però anche di “punti di vista contrari”.

Un approccio che Sherald ha definito inaccettabile.

La risposta dello Smithsonian è arrivata con un comunicato: il museo avrebbe cercato di ampliare il dialogo attorno al dipinto, non di eliminarlo. Ma la polemica si è presto allargata al contesto politico.

Sherald, già celebre per il ritratto ufficiale di Michelle Obama, firma così un altro atto di poetica radicale. Dopo Miss Everything (Unsuppressed Deliverance) — anch’esso apparso su una cover del New Yorker lo scorso marzo — il suo nuovo lavoro impone una riflessione collettiva sulla rappresentazione, l’identità e il concetto stesso di libertà.

In un clima in cui la politica sembra voler riscrivere la memoria e i simboli, Trans Forming Liberty si erge come icona di una nazione ancora in cerca del proprio riflesso più vero.

Quando la libertà è condizionata, l’arte deve insistere. La visibilità non è concessa — è rivendicata. Grazie a @newyorkermag per aver dato spazio alla visione completa di Trans Forming Liberty 🗽 #transisbeautiful

Amy Sherald

IL POST

La copertina di questa settimana firmata da Amy Sherald (@asherald), intitolata Trans Forming Liberty, è un ritratto della modella e artista performativa transgender Arewà Basit. L’opera fa parte della mostra di Sherald, American Sublime, attualmente in esposizione al Whitney Museum. L’esibizione avrebbe dovuto aprire il mese prossimo alla National Portrait Gallery dello Smithsonian, a Washington D.C., ma Sherald ha deciso di cancellarla dopo aver appreso che il museo stava valutando la possibilità di rimuovere il dipinto dall’allestimento. L’artista, interpretando questa scelta come una resa a pressioni politiche, ha scelto di ritirare la sua mostra.

L’artista

Nata a Columbus, in Georgia, e attualmente attiva nell’area di New York, Amy Sherald racconta le esperienze afroamericane contemporanee negli Stati Uniti attraverso ritratti intensi e intimi. Il suo lavoro dialoga con la storia della fotografia e della ritrattistica, invitando lo spettatore a prendere parte a un dibattito più articolato sulle nozioni comunemente accettate di razza e rappresentazione, e a collocare la vita Black all’interno della storia dell’arte americana.

Sherald ha conseguito un Master of Fine Arts in pittura presso il Maryland Institute College of Art di Baltimora e una laurea in pittura presso la Clark-Atlanta University. Nel 2016 è stata la prima donna e la prima persona afroamericana a ricevere il primo premio al concorso Outwin Boochever Portrait Competition della National Portrait Gallery. Ha inoltre ricevuto l’Anonymous Was A Woman Award nel 2017, lo Smithsonian Ingenuity Award nel 2019, il Pollock Prize for Creativity nel 2018 e il David C. Driskell Prize nello stesso anno. Nel 2018 è stata scelta dalla First Lady Michelle Obama per realizzare il suo ritratto ufficiale per la National Portrait Gallery.

Le opere di Sherald fanno parte di importanti collezioni pubbliche, tra cui: il Crystal Bridges Museum of American Art di Bentonville, Arkansas; l’Ambasciata degli Stati Uniti a Dakar, Senegal; il Los Angeles County Museum of Art (LACMA); il Nasher Museum of Art a Durham, Carolina del Nord; il National Museum of Women in the Arts a Washington D.C.; il SFMOMA; il National Museum of African American History and Culture dello Smithsonian; la National Portrait Gallery e il Whitney Museum of American Art di New York.

HESTETIKA ART Next Generation

Iscriviti
alla newsletter di Hestetika