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AGNESE GUIDO e SILVIA PACI “Storie Dipinte” da Antonio Colombo a Milano

La galleria milanese di Antonio Colombo ospita Storie Dipinte, doppia personale di Agnese Guido e Silvia Paci a cura di Ivan Quaroni, che accosta due tra le voci più intense e visionarie della nuova pittura figurativa italiana.

Agnese Guido, Camping of the Blind, 2025, olio su lino, 124×158 cm

C’è un filo sottile, eppure resistente, che lega l’opera pittorica di Agnese Guido e Silvia Paci: è il filo del racconto, della storia intesa non come sequenza lineare di eventi, ma come costellazione di simboli, frammenti, apparizioni.

La mostra Storie Dipinte, a cura di Ivan Quaroni mette in dialogo due artiste che, pur con linguaggi diversi, condividono una visione comune: la pittura come spazio narrativo, come costruzione di mondi interiori attraverso l’immagine.

L’eco delle parole di Dino Buzzati — “che dipinga o che scriva, io perseguo il medesimo scopo, che è quello di raccontare delle storie” — risuona tra le tele di Guido e Paci, che fanno della narrazione visiva una pratica di rivelazione. Tuttavia, più che illustrare, le due pittrici evocano: non tanto un racconto ordinato, quanto una fabula ambigua, spiazzante, dove tempo, spazio e azione si disarticolano in favore di una logica onirica e simbolica.

Silvia Paci, Naso lungo, gambe corte, 2025, olio su tela, 150×120 cm

Nel lavoro di Agnese Guido, la quotidianità si trasfigura in visione. Case, oggetti e interni urbani si animano, sfuggendo alla loro funzione abituale per assumere tratti vivi, quasi senzienti. È una pittura che guarda al linguaggio dell’animazione e del fumetto, ma ne assorbe l’essenza per restituire una realtà rielaborata, emotiva, a tratti surreale. Camping of the Blind (2025), ad esempio, sembra sospesa in un tempo impossibile, un altrove dove l’ordinario si fa misterioso.

Agnese Guido, Piccola grande plastica, 2025, olio su lino, 120×140 cm

Silvia Paci, invece, costruisce le sue immagini come se fossero parabole visive. Le sue radici affondano nella letteratura, nella mitologia, nel repertorio favolistico occidentale, che diventa terreno fertile per racconti che mescolano memoria e invenzione, archetipi e autobiografia. I suoi dipinti non illustrano una storia: ne custodiscono il trauma, il dubbio, l’ambivalenza. In Paci, l’atto pittorico è un rituale psicomagico, una forma di riscrittura simbolica della propria esperienza.

Silvia Paci – Greta II 2022 – olio su tela 50 × 70 cm

Le artiste

Agnese Guido è nata a Lecce nel 1982. Attualmente vive e lavora a Milano.
Diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, ha preso parte a diversi progetti espositivi in Italia e all’estero, come Pittura Italiana Oggi alla Triennale di Milano, e Untitled Art Fair a Miami. Il suo lavoro è una ricerca intuitiva sulla simbologia delle immagini attraverso la pittura e il disegno; cercando il lato poetico e allo stesso tempo paradossale e perturbante della realtà, ci racconta storie in cui il divario tra oggetti ed esseri umani è sfumato e malleabile, così come quello tra immagine e parola, portandoci in una dimensione antropomorfica dove gli oggetti ci mostrano sentimenti umani e le figure sono pretesti per raffigurare idee, come in un’allegoria del contemporaneo costruisce un universo personale in cui i soggetti sono sia i personaggi che lo abitano sia dei codici per decifrarlo.

Silvia Paci è nata a Prato nel 1990, attualmente vive e lavora a Milano. Dopo aver studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, si trasferisce a Berlino nel 2016, dove continua la sua formazione con il pittore Eoin Llewellyn presso la “Berlin Art class”. Nello stesso anno si reca a Pechino per una residenza artistica sponsorizzata dalla galleria “The showroom” e dal collezionista e ambasciatore australiano a Pechino Geoff Raby, nel quartiere di Chaochangdi. Nel 2020 si sposta a Milano per una residenza artistica presso VIAFARINI. L’attitudine narrativa della pittura di Silvia Paci deriva dall’amore per la letteratura, la mitologia e il folclore. Leggende, storie popolari e racconti biblici costituiscono il fondamento culturale e psicologico su cui l’artista costruisce il proprio immaginario simbolico, dove convergono memorie individuali e archetipi universali. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, sia in gallerie che in spazi istituzionali

Info

AGNESE GUIDO
SILVIA PACI
STORIE DIPINTE
a cura di Ivan Quaroni
opening giovedì 12 giugno, dalle 18
ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA
via Solferino 44, 20121, Milano

opening giovedì 12 giugno, dalle 18

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